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07 Apr, 2017

La scuola la centro è il miglior investimento per la politica

Oggi per la consegna del kit3D della RegioneLazio sono stata all’Istituto Vincenzo Gioberti di Trastevere, il “liceo alberghiero” come dice con sacrosanto orgoglio la dirigente scolastica.

Ho trovato una scuola straordinaria: piena di energia, voglia di fare, sorrisi.
Mille progetti che parlano di inclusione, dell’incontro con gli altri, del recupero della tradizione che si sposa con l’innovazione, col coinvolgimento delle famiglie e di tutto il corpo docente.

I ragazzi di sala, le pasticcere, la cucina, la caffetteria: un posto bello, pensato ogni giorno per consegnare un futuro possibile ai 1200 tra ragazzi e ragazze che lo frequentano.

La forza dell’applauso che ha accolto in aula magna la consegna dei tablet, della stampante e dello scanner 3D stava ad indicare una cosa senza dubbio: una comunità coesa, cooperativa, appassionata.

Giusto allora stare accanto a realtà come queste, per aiutarle a crescere. Fondamentale insistere nel battere lo stesso tasto: la scuola al centro.

E’ il miglior investimento che può fare la buona politica.

07 Apr, 2017

G8 di Genova, violenze a Bolzaneto: il governo ammette le sue colpe

Alberto Puppo, La Repubblica

Il governo italiano ha riconosciuto i propri torti nei confronti di sei cittadini per quanto subito nella caserma di Bolzaneto il 21 e 22 luglio 2001, ai margini del G8 di Genova, e gli verserà 45 mila euro ciascuno per danni morali e materiali e spese processuali. Lo rende noto la Corte europea dei diritti umani in due decisioni in cui «prende atto della risoluzione amichevole tra le parti» e stabilisce di chiudere questi casi.

Il governo italiano, secondo quanto reso noto a Strasburgo, ha raggiunto una ‘risoluzione amichevolè con sei dei 65 cittadini – tra italiani e stranieri – che hanno fatto ricorso alla Corte europea dei diritti umani. Ricorsi in cui si sostiene che lo Stato italiano ha violato il loro diritto a non essere sottoposti a maltrattamenti e tortura e si denuncia l’inefficacia dell’inchiesta penale sui fatti di Bolzaneto. I sei ricorrenti che hanno accettato l’accordo sono Mauro Alfarano, Alessandra Battista, Marco Bistacchia, Anna De Florio, Gabriella Cinzia Grippaudo e Manuela Tangari.

Con l’accordo, si legge nelle decisioni della Corte, il governo afferma di aver «riconosciuto i casi di maltrattamenti simili a quelli subiti dagli interessati a Bolzaneto come anche l’assenza di leggi adeguate. E si impegna a adottare tutte le misure necessarie a garantire in futuro il rispetto di quanto stabilito dalla Convenzione europea dei diritti umani, compreso l’obbligo di condurre un’indagine efficace e l’esistenza di sanzioni penali per punire i maltrattamenti e gli atti di tortura». Inoltre, nell’accordo il governo si impegna anche «a predisporre corsi di formazione specifici sul rispetto dei diritti umani per gli appartenenti alle forze dell’ordine». E propone di versare ai ricorrenti 45 mila euro ciascuno per danni morali e materiali e per le spese di difesa. In cambio i ricorrenti «rinunciano a ogni altra rivendicazione nei confronti dell’Italia per i fatti all’origine del loro ricorso.

Ma l’accordo non chiude certamente la questione. E, se possibile, alimenta nuove polemiche “Quella che offre lo Stato è una cifretta _ spiega l’avvocato Laura Tartarini, che difende una ventina di persone tra le vittime della scuola Diaz e della caserma di Bolzaneto , che ha accettato chi, tra cui due dei miei assistiti, ha necessità economiche e personali. Per gli altri il ricorso continua». L’avvocata rileva che “sono passati 16 anni e non mi stupisco che alcuni di loro decidano di accettare l’offerta. Ma lo Stato si sta comportando in modo davvero poco consono, tanto che gli accordi in sede civile davanti ai giudici di Genova ancora non si trovano. Questo accordo certo non rappresenta una soddisfazione morale».

Il processo di appello per le violenze di Bolzaneto si era concluso, nel giugno 2013, con sette condanne e quattro assoluzioni. La quinta sezione penale della corte aveva assolto Oronzo Doria, all’epoca colonnello del corpo degli agenti di custodia, e gli agenti Franco, Trascio e Talu. Erano invece state confermate le 7 condanne che erano state inflitte dalla Corte d’Appello di Genova il 5 marzo 2010 nei confronti dell’assistente capo di Pubblica sicurezza Luigi Pigozzi (3 anni e 2 mesi) – che divaricò le dita della mano di un detenuto fino a strappargli la carne – degli agenti di polizia penitenziaria Marcello Mulas e Michele Colucci Sabia (1 anno) e del medico Sonia Sciandra. Per quest’ultima la Cassazione aveva ridotto la pena, assolvendola solo dal reato di minaccia. Pene confermate a un anno per gli ispettori della polizia Matilde Arecco, Mario Turco e Paolo Ubaldi che avevano rinunciato alla prescrizione. La pene erano però quasi integralmente coperte da indulto.

Nei giorni del G8 del 2001, ricostruì il processo, basato anche sulle testimonianze di decine di vittime, oltre 300 persone vennero private della possibilità di incontrare i loro legali, umiliate, picchiate, minacciate. Tra le mura della

caserma risuonarono a più ripresa inni fascisti, molti dei ragazzi vennero costretti a rimanere immobili per ore, le donne subirono violenze fisiche e morali.

La Cassazione aveva anche bocciato il ricorso della procura di Genova che chiedeva di contestare il reato di tortura, cosa che appunto avrebbe evitato l’estizione del reato. Reato che come già era stato evidenziato nella sentenza Diaz non è contemplato dal nostro ordinamento.

06 Apr, 2017

Oggi a Garbatella per chiedere elezioni subito

Parteciperò oggi alla manifestazione prevista alle 16.30 in via Benedetto Croce, per chiedere che si torni presto al voto nell’VIII municipio dopo il disastro della maggioranza 5 stelle. Si tratta di un appuntamento importante, perché il tonfo dei pentastellati a Garbatella è l’ennesima dimostrazione della loro incapacità di governo.

Difficoltà che riflettono l’andamento in tutta Roma, dove interi quartieri sono lasciati al degrado e dove le forze sociali e di volontariato non ottengono alcun riconoscimento. In VIII municipio un’opposizione lucida, competente e compatta ha saputo fare la differenza.

Per questo mi auguro che si torni presto a votare, in un territorio che conserva ancora una forte tradizione di sinistra e dove il compito delle forze democratiche e progressiste è quello di essere pronti a costruire una una coalizione civica e plurale capace di tornare a governare quel territorio.

06 Apr, 2017

VI Commissione

Martedì 9 maggio 2017, ore 10:30
Sala Latini

Schema di deliberazione n. 207 del 18-4-17 concernente comma 27 dell’art. 2 della L.R. n. 17 del 30-12-2014 “Legge di stabilità regionale 2015”. Revisione delle agevolazioni tariffarie concesse sui servizi di trasporto pubblico locale. Anno 2017.

Proposta di legge n. 365 del 2-2-17 concernente “Norme per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio”. Testo base nell’esame abbinato alla P.L. n. 359.

06 Apr, 2017

Approvato l’emendamento che riconosce gli “esternalizzati”

Clap Roma

Un successo importante delle mobilitazioni contro la precarietà!
Un anno di battaglie, fuori e dentro il Consiglio regionale. Un anno in cui lavoratrici e lavoratori, impiegati nella Tutela della Salute Mentale e la Riabilitazione (T.S.M.R.E.E./D.A.) ma privi di qualsiasi riconoscimento, perché formalmente dipendenti o collaboratori a partita Iva di Cooperative, hanno alzato la testa e hanno fatto sentire la propria voce. Senza arrendersi, anche quando la strada sembrava sbarrata. Uno slogan semplice, una questione di giustizia: a parità di prestazioni e responsabilità, parità di retribuzioni, diritti, contratti!
Finalmente, dopo un anno di lotte, con una Legge approvata dal Consiglio, e soprattutto l’emendamento presentato dalla Consigliera Regionale Marta Bonafoni (Mdp), la rotta cambia: nei nuovi concorsi, lavoratrici e lavoratori “esternalizzati” vedranno riconosciuti nel proprio curriculum formativo e professionale un punteggio relativo agli anni di lavoro fin qui svolti. Chiaro, ora occorrerà insistere affinché la Legge venga da subito applicata nelle procedure concorsuali in via di disposizione, battersi affinché i nuovi piani assunzionali si irrobustiscano, ma un passo fondamentale è stato compiuto.

Un risultato importante per tutte quelle lavoratrici e quei lavoratori precari di cui molto si parla e che nessuno, o quasi, tutela. Una vittoria per la Sanità Pubblica del Lazio, perché non c’è qualità del servizio senza diritti per chi lavora. Un successo esito della tenacia delle lavoratrici e dei lavoratori, che con CLAP si sono organizzate/i, e di tutte le figure istituzionali che hanno sostenuto la battaglia fin dall’inizio (tra cui ricordiamo Saturnino Salvagni, dello staff del Vicepresidente Massimiliano Smeriglio). Così come pensiamo che grande rilievo ha avuto l’appoggio – a questa come a tante altre vertenze della Sanità – della Rete “Non una di meno”, con lo Sciopero delle donne dello scorso 8 marzo.

Siamo solo all’inizio del cammino, ne siamo consapevoli, ma la strada è stata aperta.

05 Apr, 2017

Sanità, approvato emendamento per il riconoscimento nei concorsi pubblici dei titoli e degli anni di lavoro dei precari esternalizzati

Oggi è un giorno importante per i precari esternalizzati della sanità del Lazio. Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato un emendamento da me presentato insieme a tutta la maggioranza, alla legge sull’assunzione di personale nelle aziende e negli enti del servizio sanitario regionale, per il riconoscimento, nei futuri concorsi pubblici, di un punteggio in base alle competenze e alle esperienze formative acquisite in relazione agli anni di lavoro svolti.

L’emendamento vuole così porre fine a un paradosso che va avanti da decenni: personale esternalizzato che prima viene impiegato per fare un lavoro di assistenza diretta o indiretta ai pazienti nelle aziende e negli enti del SSR, permettendo in questo modo anche il raggiungimento dei LEA, e che poi, nei concorsi pubblici, non vede riconosciuti il proprio curriculum formativo e professionale e gli anni di lavoro.

Un tema annoso che l’aula aveva già affrontato con un mio ordine del giorno inserito nell’agosto scorso nel collegato ma che ora ottiene un riconoscimento.  Questo paradosso oggi viene definitivamente superato. Si tratta di un risultato importante, in grado di rilanciare il diritto alla salute anche attraverso il diritto a un lavoro dignitoso e di qualità.

05 Apr, 2017

Solidarietà ai lavoratori Alitalia in sciopero

Esprimo solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori Alitalia che oggi hanno proclamato uno sciopero di 24 ore per dire no a un piano industriale di lacrime e sangue, che comporta costi economici e sociali insostenibili, con la richiesta di circa 2mila esuberi ed il taglio delle retribuzioni del personale navigante tra il 20 ed il 30%.

Un piano che non solo esprime tutta la sua debolezza ai fini del rilancio delle attività ma che non lavora a una soluzione di lungo periodo. Il piano industriale proposto va ritirato, così come i licenziamenti e i tagli alla retribuzione. In questa partita il Governo deve fare la sua parte facendosi carico di una soluzione sostenibile che consenta di uscire dalla crisi senza far pagare il conto ai lavoratori.

05 Apr, 2017

Con la pillola Ru486 nei consultori un importante passo in avanti

E’ un altro passo avanti importante quello annunciato dalla Regione Lazio dove, dalla prossima estate, sarà possibile per le donne accedere all’aborto farmacologico con la pillola RU486 anche nei consultori familiari. Siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione, ma anche a una sperimentazione fortemente voluta dall’amministrazione Zingaretti, che mira in primo luogo alla de-ospedalizzazione dell’aborto e che fa parte del piano di riorganizzazione della sanità del Lazio.

Dopo il concorso riservato ai medici non obiettori, la Giunta Zingaretti compie una nuova svolta che allinea il Lazio agli altri paesi europei, dove l’aborto chimico è una pratica ambulatoriale. Una svolta attenta alle esigenze delle donne e all’efficienza della prestazione, perché l’aborto farmacologico nei consultori sarà in grado di allentare la pressione sugli ospedali e potrà offrire alle donne un’assistenza multidisciplinare in un contesto che renderà l’accesso alla 194 meno gravoso.

Un passaggio, quest’ultimo, fondamentale e tanto atteso, che va di pari passo con gli investimenti annunciati di recente per il rilancio e il potenziamento dei consultori e con il tavolo permanente sulla salute riproduttiva delle donne, a riprova che che sulla salute delle donne c’è la volontà di portare avanti con coerenza un impegno assunto fin dall’inizio nei confronti di tutte.