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E’ un altro passo avanti importante quello annunciato dalla Regione Lazio dove, dalla prossima estate, sarà possibile per le donne accedere all’aborto farmacologico con la pillola RU486 anche nei consultori familiari. Siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione, ma anche a una sperimentazione fortemente voluta dall’amministrazione Zingaretti, che mira in primo luogo alla de-ospedalizzazione dell’aborto e che fa parte del piano di riorganizzazione della sanità del Lazio.

Dopo il concorso riservato ai medici non obiettori, la Giunta Zingaretti compie una nuova svolta che allinea il Lazio agli altri paesi europei, dove l’aborto chimico è una pratica ambulatoriale. Una svolta attenta alle esigenze delle donne e all’efficienza della prestazione, perché l’aborto farmacologico nei consultori sarà in grado di allentare la pressione sugli ospedali e potrà offrire alle donne un’assistenza multidisciplinare in un contesto che renderà l’accesso alla 194 meno gravoso.

Un passaggio, quest’ultimo, fondamentale e tanto atteso, che va di pari passo con gli investimenti annunciati di recente per il rilancio e il potenziamento dei consultori e con il tavolo permanente sulla salute riproduttiva delle donne, a riprova che che sulla salute delle donne c’è la volontà di portare avanti con coerenza un impegno assunto fin dall’inizio nei confronti di tutte.

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