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13 Dic, 2017

A Monterotondo apre l’Emporio solidale del Pungiglione: con risorse regionali, nel Palazzo del Comune, una storia di inclusione e riscatto

Questo post contiene due piccole grandi storie in un tempo solo, intrecciate fra loro perché entrambe hanno luogo a #Monterotondo.

La prima storia racconta di un’inaugurazione. Ieri infatti insieme al Sindaco e in una delle sale del palazzo comunale abbiamo inaugurato l’Emporio solidale de #IlPungiglione, uno dei progetti vincitori del bando contro la povertà della Regione Lazio. Un punto di distribuzione di alimenti e generi di prima necessità per i cittadini in stato di bisogno (già 1500 le persone raggiunte in soli due mesi), ma anche uno sportello d’ascolto collegato ai servizi pubblici, una rete di realtà del Terzo Settore capaci di generare a loro volta welfare di comunità.

La seconda storia è contenuta nella prima, ed è quella di Doris che nell’emporio ha trovato lavoro e di Roberta che la’ dentro sta svolgendo un tirocinio.
Doris è una ragazza nigeriana, è scappata dal suo Paese perché omosessuale, è arrivata in Italia sul barcone (lei che prima del Viaggio non aveva mai visto il mare e pensava di morirci dentro quella distesa d’acqua). Invece Doris non è morta, anzi ha una risata bella e contagiosa, e ora del suo lavoro nell’emporio di Monterotondo dice: “Ho imparato come essere accogliente”. Lei con noi.
Roberta è una donna di Fonte Nuova, il viso segnato da una vita che si intuisce difficile e dolorosa, racconta con la voce spezzata di essere arrivata su indicazione dei servizi sociali e per soddisfare il desiderio dei suoi figli di avere “una madre migliore”. Dell’emporio le piace l’incontro con la forza di Doris, che le sta anche insegnando come si usa il computer. E le piace il legame che si crea con le persone che hanno bisogno di aiuto. Lei aiuta loro.

Ecco, nella storia di Doris, Roberta e dell’emporio di Monterotondo per me c’è la prova provata che cambiare questo mondo si può, rispondendo al “welfare etnico”che sta prendendo piede nelle nostre città con uno stato sociale che sappia ribaltare gli stereotipi e i pregiudizi mettendo tutti, uomini e donne, dentro un percorso comune di crescita e dentro un destino comune.

Lo so, l’ho fatta lunga.
Ma ieri mi sono letteralmente innamorata di questa storia. E i sentimenti si sa, vogliono il loro spazio e i loro tempi.

12 Dic, 2017

Lucha y Siesta , incombe lo sgombero

Il Manifesto, Alessandra Pigliaru

Dopo la Casa internazionale delle Donne di Roma, sotto scacco da un’ipotesi di sfratto non ancora scongiurato completamente, è arrivato il turno di un altro luogo caro alle donne e alla capitale. La notizia è di ieri ma ha già fatto il giro del web: la casa delle donne Lucha y Siesta, con sede in via Lucio Sestio 10 (e che il quartiere ha conosciuto come la sottostazione Cecafumo) ha infatti ricevuto notizia di un’ipotesi di sgombero imminente. È stata l’Atac Spa, proprietaria dello stabile, a informare sia le donne che occupano da 10 anni l’immobile sia il decimo Municipio a cui afferiscono. La ragione è una vendita imminente, leggibile all’interno della crisi economica che investe l’Atac.

La possibilità che si debba abbandonare lo stabile, facendo cessare tutte le attività politiche e sociali (prima di tutto quella di contrasto alla violenza sulle donne) che hanno reso quel luogo punto nevralgico e irrinunciabile per molte e molti, è inaccettabile. Lo dicono bene nel comunicato stampa diffuso ieri, piuttosto chiaro soprattutto nella istanza radicale: «Non intendiamo essere le macerie di un’operazione che minaccia il valore sociale di una storia decennale per sanare anni di scandali e mala gestione economica», si legge. Lucha y Siesta è «luogo di incontro fra storie di vita, coraggio, sogno e desiderio e di relazioni per la costruzione di traiettorie di uscita dalla violenza». Centro antiviolenza «laico e femminista», è anche conosciuto come «laboratorio di progettazione sociale e di partecipazione a partire dai propri desideri e dalle proprie capacità. Lucha è una rete per l’orientamento al lavoro e alla formazione, per l’assistenza legale e il sostegno psicologico nei percorsi individuali e collettivi di autonomia delle donne».

E se, anche in questo caso, il progetto di sfratto deve essere collocato in una mentalità generale di «messa a reddito», trattandosi di un privato sarebbe ugualmente irricevibile il silenzio del Comune sulla vicenda. La sollecitazione è arrivata nella serata di ieri da Marta Bonafoni, consigliera regionale di Insieme per il Lazio che, in una nota, evidenzia come la Regione abbia colto il valore del progetto, finanziando le attività riguardanti l’autonomia delle donne vittime di violenza maschile con il bando per l’inclusione sociale e con un ulteriore bando rivolto alle associazioni impegnate nella promozione e nel rispetto delle differenze di genere. Per questo l’assessora alle Politiche sociali Rita Visini, ha inviato una lettera all’assessora capitolina Baldassarre, «per chiedere rassicurazioni sul prosieguo di questa esperienza».

Un tale scenario non riguarda solo Roma ma tutti i centri che con fatica tengono vive le proprie attività e che fanno politica attiva sui territori; quando si attacca la libertà femminile è il senso generale che deve essere compreso, quello di una perdita enorme per tutte e tutti. Lucha y Siesta, come proseguono le ragazze del collettivo, è uno spazio liberato che merita di essere vissuto. E di questo si pretende certezza, senza indietreggiare neppure di un millimetro.

11 Dic, 2017

Lucha y Siesta, si congeli subito ogni decisione di vendita

Non bastava il caso dell’immobile di via della Lungara a gettare l’allarme sulla chiusura di presidi insostituibili a Roma per le donne. Dopo l’ipotesi di sfratto della storica Casa delle donne, adesso è la volta dello spazio sociale che dal 2008 è gestito da Lucha y Siesta. L’immobile, che secondo voci ricorrenti la proprietà Atac Spa vorrebbe vendere, negli anni è diventato un luogo di orientamento, ascolto e accoglienza per le donne in difficoltà, oltre che un presidio di aggregazione permanente.
Un’esperienza così non può chiudere i battenti tra il silenzio generale.
Dal canto nostro, come Regione Lazio, ne abbiamo colto il valore, finanziando le attività di presa in carico e l’autonomia delle donne vittime di violenza con il bando per l’inclusione sociale e con un altro bando rivolto rivolto alle associazioni che si occupano della promozione e del rispetto delle differenze di genere.
Proprio per questo, considerandone il valore sociale e l’esperienza consolidata, l’assessora alle Politiche sociali Rita Visini, ha inviato oggi una lettera all’assessora Baldassarre, per chiedere rassicurazioni sul proseguio di questa esperienza.
 Mi auguro, pertanto, che si congeli ogni decisione su un’ eventuale vendita dell’ immobile e che si ottengano risposte immediate a tutela delle attività svolte. Si tratta di un atto dovuto per evitare che a Roma e alle donne venga inferto un ulteriore colpo.

09 Dic, 2017

Inaccettabile Storace. Il fascismo fuori da questa Regione

Eh no ex Presidente Storace, non si può essere democratici se si è fascisti. Ed è davvero grave se a dichiarare il contrario è un consigliere regionale, per di più primo sponsor di Pirozzi candidato presidente della Regione Lazio, che non si fa problemi ad esaltare il fascismo. Ostia, per dirne una, ci insegna che il fascismo può essere anche mafia; i fatti di Como – e molti altri recenti – che è violenza e razzismo. Allora il fascismo non è qualcosa di anacronistico e passato di moda, e quelli non sono quattro ragazzotti indisciplinati. Il ritorno del fascismo è un pericolo reale che tutte le forze democratiche devono tenere lontano: dalla vita, dalla società, dalla scuola e anche e soprattutto dalle istituzioni democraticamente elette. Cominciamo a farlo dalla nostra Regione, perché possono tornare

06 Dic, 2017

Verso il traguardo dell’accreditamento per 45 progetti sulle dipendenze della Regione

Nel Lazio due anni fa abbiamo iniziato un percorso delicato e importantissimo con l’intento di traghettare i 45 progetti sulle #dipendenze da sostanze attivi sul nostro territorio verso un regime di accreditamento.

I progetti sulle tossicodipendenze sono quei servizi sociosanitari che negli ultimi venti anni hanno letteralmente fatto modello con gli interventi di riduzione del danno e del rischio, sulla bassa soglia, lavorando sulle competenze degli utenti. E questo intorno a un fenomeno in continua evoluzione come quello delle droghe.

Accreditarli al sistema significa metterli in sicurezza, garantire loro risorse e programmazione, scommettere sulla qualità e sulla continuità del lavoro degli operatori. Ora siamo all’ultimo miglio di questo passaggio che è cruciale e ieri in una bella assemblea convocata dal #Cnca ho rinnovato il mio impegno ad accompagnare il percorso al traguardo insieme alla giunta e alla direzione sociosanitaria. Senza errori.

Perché occuparsi di dipendenze col passo giusto significa guardare alla salute di quegli utenti – fragilissimi fra i fragili – ma anche alla salute delle nostre comunità. E declinare il tema della sicurezza delle città alla voce “sicurezza sociale”.

Per la cronaca, a Roma la giunta Raggi ha evitato tutte queste parole e ogni sforzo: semplicemente ha azzerato i servizi contro le tossicodipendenze. Zero soldi in bilancio e l’incapacità di spendere i due milioni che la Regione le ha trasferito, chiusi in un cassetto.

05 Dic, 2017

Approvata la legge sulla mobilità nuova: tutti giù dalla macchina!

La legge che abbiamo approvato oggi alla Pisana sul tema della nuova mobilità è un fiore all’occhiello di questa Regione.

Una norma che mette l’accento sulla sostenibilità ambientale e sociale e sulla necessità di un approccio diverso che faccia della mobilità intermodale la frontiera di un nuovo modo di concepire gli spostamenti e i mezzi. Un piano per la mobilità ciclistica, connessa all’investimento regionale sulla mobilità su ferro, il carsharing e il carpooling, sono gli strumenti con cui affrontare il futuro e incoraggiare l’uso di mezzi alternativi alle auto private, con le conseguenze di una qualità della vita e della salubrità ambientale auspicato da tutti.

Accanto a questo nella norma si fa riferimento alla mobilità sostenibile finalizzata al turismo, pilastro fondamentale di un nuovo sviluppo per la Regione.

05 Dic, 2017

Con il ‘mi piace’ di Roberta Lombardi sotto gli insulti e le volgarità a Zingaretti è stato toccato il fondo

E’ davvero una brutta deriva quella che Roberta Lombardi sta facendo assumere alla campagna elettorale. Oggi la candidata del M5S ha infatti pensato bene di cavalcare il rancore che troppe volte si nasconde dietro facebook mettendo “mi piace” alle offese e al turpiloquio comparsi sul profilo di Nicola Zingaretti. Invece di condannare le ingiurie e le parolacce rivolte al suo avversario politico e di riportare la discussione e la campagna elettorale sul piano dei contenuti, ha avallato frasi cariche di volgarità. Una mancanza di rispetto con la quale ha veramente toccato il fondo e per la quale dovrebbe chiedere pubblicamente scusa.

01 Dic, 2017

Giornata storica, il Lazio è fuori dal commissariamento

“Una giornata storica per il Lazio. L’uscita dal commissariamento della sanita’, dopo dieci anni, e’ l’obiettivo che questa amministrazione ha perseguito con tenacia e anche con enorme senso di responsabilita’.

I fatti saranno concreti e le ricadute sullo stato della sanita’ e dei servizi offerti ai cittadini vedranno la svolta che attendevamo da lunghissimo tempo. In primo luogo, lo ha annunciato lo stesso Presidente Zingaretti, andra’ in porto lo sviluppo di un piano straordinario di assunzioni, che dalle 68 deroghe del 2013 alle oltre 700 nel 2016, prevede per il biennio in corso 2017-2018 l’ingresso di 3.500 unita’.

Accanto a questo c’e’ gia’ un piano di investimenti di 720 mln euro tra infrastrutture e l`acquisto di nuovi materiali. Si torna, dopo un lavoro di contenimento della spesa, costato anche molto sul piano del consenso e della popolarita’, alla programmazione, alle scelte condivise e politiche che tengono conto delle esigenze specifiche di ogni Asl.

Il sacrificio fatto fino ad oggi, i disagi vissuti nelle tante e differenti realta’ territoriali, volgono quindi verso una direzione diversa. La buona politica e’ anche questo.

Grazie quindi al Presidente Zingaretti e alla Cabina di regia, ma anche al Consiglio tutto, perche’ affrontare con serieta’ un tema cosi’ sensibile per tutti i cittadini e’ stato il segno di credibilita’ che consente di annoverare questo risultato come la vittoria di tutti e di tutto il Lazio”.

Cosi’ in un comunicato Gino De Paolis, Capogruppo, Marta Bonafoni, Daniela Bianchi, Rosa Giancola Consigliere di Insieme per il Lazio

28 Nov, 2017

Da Lombardi paura per gli effetti del buongoverno di Zingaretti e per i disastri della Raggi

L’unica cosa vera che emerge dalle parole di oggi di Roberta Lombardi è la paura. Da un lato per i disastri causati dalla Raggi che lei tenta di negare senza neanche troppa convinzione. La Lombardi, anziché farsi dettare i comunicati stampa da Milano, si faccia un giro per Roma e parli con i cittadini così capirà davvero l’effetto disastroso sulla città del governo M5S. Dall’altro lato, paura che lei tenta di esorcizzare parlando del buongoverno di questi 5 anni dell’amministrazione Zingaretti. L’effetto Zingaretti esiste ed è frutto di promesse mantenute e di progetti realizzati, della capacità di ascolto di un territorio a lungo depredato e marginalizzato. Un’amministrazione che ha lavorato nell’interesse generale ed esclusivo dei cittadini i cui risultati, in tutti i campi, sono sotto gli occhi di tutti.

24 Nov, 2017

Violenza sulle donne, misure di prevenzione e contrasto. Un impegno lungo 365 giorni l’anno

Nel Lazio dobbiamo rendere insopportabile la violenza contro le donne. Con questo spirito oggi nell’aula magna del liceo Albertelli la Regione Lazio ha presentato le nuove azioni messe in campo contro la violenza di genere, alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. 194 tra studenti e studentesse di 60 scuole del Lazio hanno risposto all’appello nato due mesi fa dall’assessore Smeriglio “Oltre l’indignazione l’impegno” come preludio alla costruzione di una rete regionale di scuole che chiamerà al protagonismo i ragazzi, le ragazze e i docenti e che nascerà fra pochi giorni, una volta approvato il primo Piano triennale contro la violenza di genere. Diverse le misure presentate oggi che coinvolgono innanzi tutto il mondo della scuola, con un nuovo bando di 500 mila euro destinati ai progetti di prevenzione e agli uomini maltrattanti che scadrà il prossimo 15 gennaio.

Molti gli investimenti per l’inclusione sociale (con 2 milioni per l’avvio di 150 percorsi di formazione e di sostegno all’autonomia delle vittime) e contro la tratta. Grazie al progetto “Rete antitratta Lazio” per il quale sono stati investiti 3,1 milioni di euro.

Un’attenzione particolare è poi rivolta ai figli e alle figlie delle vittime, per l’assegnazione di borse di sostegno agli studi e alla formazione di 10 mila euro.

Un capitolo a parte merita invece l’implementazione dei centri antiviolenza e delle case rifugio. I centri e le case rifugio della Regione Lazio passeranno da 14 a 24 con l’apertura di nuove sette centri antiviolenza a Torre Spaccata, Appio Latino, Grotta Perfetta, Tivoli, Fiumicino, Aprilia e Viterbo e tre case rifugio a Borbona, Viterbo e Alatri per un totale di 1 milione di euro. A queste strutture, grazie a un nuovo finanziamento di 600mila euro, entro aprile 2018 se ne aggiungeranno altre 9. 

In questo modo ogni provincia della nostra Regione avrà, finalmente, il proprio centro di accoglienza per le donne e la rete regionale verrà estesa a 33 strutture, piu’ del doppio di quelle finanziate dalla Regione nel 2013.

Dopo cinque anni di impegno, scaturito dall’approvazione della legge 4, chiudiamo il cerchio dell’attuazione, per rilanciare la battaglia contro la violenza di genere. Una battaglia che ci ha sempre visti in prima linea non solo il 25 novembre ma 365 giorni l’anno per quella che è, in primo luogo, una mobilitazione culturale.