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23 Dic, 2013

“Trattati come animali, era meglio il carcere”

“Come gli animali: in gabbia”. Ahmed lo ripete due, tre volte per spiegare cosa significa vivere dentro un Cie. Lui a Ponte Galeria c’è arrivato tre mesi fa, spedito qui dal carcere di Lanciano dove ha scontato 4 anni per droga. In questi giorni di tensioni e proteste si è fatto portavoce della situazione all’interno del centro: sabato in otto hanno deciso di cucirsi la bocca con ago e filo improvvisati.
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22 Dic, 2013

Cie di Ponte Galeria: situazione disumana, intervenga subito il Governo

Questa mattina sono stata in visita al Cie di Ponte Galeria, dove ieri nove ragazzi si sono cuciti la bocca per protestare contro lo stato detentivo in cui si trovano senza aver commesso alcun reato. Ho parlato con alcuni di loro e mi hanno chiesto un’unica cosa: di poter uscire, di tornare ad essere liberi.

In particolare, mi sono trattenuta con Kerim, 26 anni, arrivato dalla Libia dopo aver pagato 4000 euro quel viaggio della speranza che ormai abbiamo imparato a conoscere anche troppo bene. Anche Kerim, un mese fa, è sbarcato a Lampedusa. Ha iniziato a lavorare, poi, per effetto di una delle peggiori leggi di questo Paese, la Bossi-Fini, si è ritrovato rinchiuso dentro la “nostra Lampedusa”, a Ponte Galeria.

Lo stato detentivo dei reclusi nel Cie, la condizione di totale isolamento e la negazione dei diritti umani, è palese: per raggiungere le gabbie attraverso le quali sono riuscita a parlare con i ragazzi, ho dovuto oltrepassare diverse porte chiuse come i cancelli delle carceri, gli stessi detenuti possono sì muoversi dentro le diverse aree del Centro ma lo fanno sempre all’interno di altissime recinzioni invalicabili.

Da ieri, oltre ai nove ragazzi con le bocche cucite, tutti i reclusi nordafricani, dei 61 trattenuti nell’area riservata agli uomini nel Cie, sono anche in sciopero della fame e alcuni di loro stanno anche saltando le terapie mediche. A detta dello stesso direttore del Centro, Vincenzo Lutrelli, la situazione stavolta è seria, i giovani immigrati  sembrano intenzionati ad andare avanti fino a che non otterranno risposte.

Per questo, ribadendo la necessità di un’immediata cancellazione della legge Bossi-Fini, chiedo nel frattempo un intervento immediato del governo sull’emergenza Ponte Galeria, per porre fine a una situazione disumana. Come consigliera regionale presenterò a breve una mozione che impegni in questo senso la giunta regionale e garantisca un impegno per il monitoraggio e la trasparenza di tutto ciò che accade all’interno del Cie.

18 Dic, 2013

Se la dignità non vale nulla

Pompe con disinfettante all’italiana. Questo potrebbe essere il titolo del video, che giunge da Lampedusa, nel quale si vedono gli addetti del Centro di accoglienza che spruzzano il loro getto pesticida sui corpi denudati completamente di uomini e donne, a braccia e gambe aperte contro un muro, in mezzo alla strada. Lo scopo è eliminare la scabbia, lodevole assistenza medica che stride con il metodo barbaro.
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11 Ott, 2013

La nuova destra

Quando calcava le piazze elettorali del Lombardo-Veneto rilanciando gli slogan leghisti contro l’invasione degli immigrati Beppe Grillo non scherzava. Le dure parole nei confronti dei disperati del mondo, ripetute ieri contro l’emendamento dei parlamentari a 5stelle per l’abolizione del reato di clandestinità, sono le stesse urlate negli ultimi venti annidai microfoni leghisti.
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03 Ott, 2013

Un minuto di silenzio e bandiere a mezz’asta per i morti di Lampedusa

Un minuto di silenzio all’apertura della prossima seduta del consiglio regionale e bandiere a mezz’asta alla Pisana.
E’ la richiesta avanzata dal Gruppo per il Lazio che esprime cordoglio per la morte di molti migranti naufragati a Lampedusa.

Ogni vita persa nelle acque italiane è una profonda ferita che interroga tutti noi in ogni parte del Paese. Le politiche di accoglienza dei migranti devono garantire i diritti di tutti coloro che vedono l’Italia, sia per sé stessi che per i propri figli, come l’unica speranza per la realizzazione di una vita dignitosa. Le istituzioni devono assumersi la responsabilità di queste perdite: non possiamo più permettere che i cosidetti ‘viaggi della speranza’ proseguano a queste condizioni.

A  nome di tutto il Gruppo Per il Lazio mi unisco al presidente Zingaretti, condividendo la sua richiesta di proclamazione del lutto di Stato. Che nei nostri mari si consumino ancora tragedie del genere è del tutto inaccettabile