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19 Nov, 2017

A Subiaco un progetto che parla di futuro e inclusione

Lo scorso weekend ho incrociato una storia che vale la pena di essere raccontata.

Sono andata a Subiaco, una terra bellissima della nostra Regione.
Subiaco come tutte le aree interne del nostro Paese ha un problema: la tendenza a spopolarsi è sempre in agguato, si spopolano i centri abitati come le campagne. Subiaco in particolare ha ettari e ettari di uliveti (è terra d’olio) che se non curati rischiano di andare al macero.

Subiaco si confronta anche con un altro tema, anche questo nazionale. Anzi, mondiale. L’immigrazione, e la sua altra faccia: l’accoglienza. In particolare in paese c’è una comunità per minori stranieri non accompagnati.

A Subiaco quindi ci sono due potenziali emergenze, che un gruppo di giovani riuniti nell’associazione “Bambini più diritti” guidata da Matteo Mennini ha saputo trasformare in una grande opportunità.

Il meccanismo a guardarlo da vicino è semplice: in pratica i ragazzi del centro d’accoglienza svolgono dei tirocini nelle campagne di proprietà dei residenti di Subiaco. Aiutano il signor Pasqualino (viso e mani segnati dalla campagna) a raccogliere le olive. Così la sua campagna si rigenera, i ragazzi si formano e quando diventano maggiorenni hanno una competenza in più da mettere in gioco (uno di loro è già stato assunto dalla stessa associazione). In più i prodotti che escono dalla trasformazione delle olive in parte vengono usati per alimentare il progetto, in parte contribuiscono al sostentamento della famiglia di Pasqualino.

La chiamano agricoltura sociale, è una genialata pazzesca.
Che giustamente il giovane e bravissimo sindaco di Subiaco Francesco Pelliccia vuole portare ad esempio di un’accoglienza possibile: contro il razzismo strisciante un progetto che fa bene al territorio oltre che ai ragazzi stranieri vale più di mille parole.

L’ho fatta più lunga del solito ma mi pareva ne valesse la pena.

A Subiaco ho incontrato bellezza, territorio, borghi, tradizione, differenze, identità, economie, intelligenza, sapori, mestieri. Un nuovo modello di sviluppo che tiene insieme tutto: il futuro della terra in cui viviamo insieme al presente della nostra civiltà.

20 Set, 2017

Con la “Banca delle terra” nuove opportunità per i giovani

Ieri la Giunta regionale del Lazio ha approvato l’elenco della “Banca della terra” che mette a disposizione terreni agricoli o a vocazione agricola di proprietà della Regione – attraverso l’affitto e la valorizzazione del patrimonio immobiliare agricolo – per favorire lo sviluppo dell’agricoltura anche attraverso la crescita delle imprese e dell’occupazione giovanile. Si tratta di un provvedimento importante, che muove nella stessa direzione di una nostra proposta di legge, recepita poi con un nostro emendamento dall’articolo 18 del collegato al bilancio approvato ad agosto 2016.

La “Banca delle terra” può rappresentare così uno strumento fondamentale per rispondere alla richiesta di terre, incentivare l’accesso dei giovani all’agricoltura e riportare all’agricoltura le aree incolte contrastando l’abbandono e il consumo dei suoli agricoli.

Siamo di fronte a una sfida importante, che va verso un nuovo modello di sviluppo, legato al welfare e all’equità sociale, e al coraggio di investire sul futuro del nostro territorio. Ma è anche il segno di come vogliamo far crescere la Regione, valorizzando le sue peculiarità e le sue risorse più belle.

19 Apr, 2017

Bene la fase di consultazione su Castel di Guido

Importante partecipazione alla consultazione pubblica “Castel di Guido guarda al futuro” che si è tenuta questa mattina alla Regione Lazio, alla presenza degli assessori regionali Alessandra Sartore e Carlo Hausmann, dei comitati, dei sindacati, delle associazioni e dei soggetti interessati al tema della valorizzazione della Tenuta. Un incontro utile e propositivo, perché finalizzato alla stesura di quel bando pubblico tanto atteso che sarà il punto di partenza per non disperdere quell’immenso patrimonio rappresentato dalla tenuta.

In particolare, durante la consultazione, è emersa la volontà, sia dell’amministrazione regionale che delle varie realtà che operano intorno a Castel di Guido, di trovare soluzioni che favoriscano la multifunzionalità della tenuta, le coltivazioni biologiche e che diano spazio alle associazioni e ai servizi alle persone, attraverso una visione unitaria di sviluppo e rilancio di quel luogo, a cominciare dalla tutela e dall’aumento dell’occupazione.

Sarà possibile continuare a partecipare alla consultazione fino alla prossima settimana mandando il proprio contributo alla mail all’indirizzo casteldiguido@regione.lazio.it.

18 Mar, 2017

La legge sulla canapa industriale spiegata agli studenti della Sapienza

Bella, tanto. E anche parecchio utile l’iniziativa a cui ho partecipato ieri nell’aula magna del dipartimento di Chimica e Tecnologia del Farmaco della Sapienza.

Si parlava di canapa industriale.

Dal punto di vista economico, per un nuovo modello di sviluppo.
Dal punto di vista scientifico, con i molteplici utilizzi a cui si presta.
Dal punto di vista legislativo, visto che sia il Parlamento che la Regione Lazio hanno approvato recentemente due leggi ad hoc.

Io di mio ho ripercorso il “viaggio” che abbiamo fatto approvando la nostra legge (la numero 1 del 2017). Un viaggio coi piedi piantati nella memoria e nelle tradizioni contadine del Lazio ma con gli occhi puntati verso il futuro e l’innovazione.

Al centro lei, la pianta di canapa, la più resiliente che c’è.
Così preziosa in tempi di crisi, in cui non basta resistere, ma serve rinnovarsi e costruire risposte nuove.

20 Feb, 2017

Castel di Guido, bene prossima audizione con le associazioni

Accogliamo favorevolmente l’impegno assunto oggi in VIII Commissione durante l’audizione con l’assessore all’Agricoltura, Carlo Hausmann, di convocare presto i rappresentanti dei comitati e delle associazioni per la valorizzazione della tenuta Castel di Guido.

Si tratta di un passaggio fondamentale, non solo per definire meglio i contenuti del bando pubblico per il rilancio dell’area, ma anche per sciogliere ogni dubbio sul futuro di Castel di Guido con quelle realtà che da tempo lavorano per creare un nuovo modello di sviluppo sostenibile a partire dalla tenuta di Castel di Guido.

16 Feb, 2017

“Sono tutto campo e camper”

Angelo Mastrandrea, Il Manifesto

Ogni mattina, all’alba, Carmelo V. si affaccia dal suo vecchio camper ed esce per andare al lavoro. Non deve spostarsi molto, visto che ha ottenuto dalla cooperativa agricola nella quale lavora la possibilità di parcheggiare nell’orto. La sua vita è così tutta roulotte e campagna.

In questo modo, sostiene, risparmia sull’affitto di una casa e pure sul cibo, fornito dal datore di lavoro in cambio di un obolo. Non è il solo a vivere in questo modo: per risparmiare tempo e caporali, i padroni delle terre provvedono ad alloggiare i braccianti nei campi in cui sono impiegati. Eccola, la nuova frontiera dello sfruttamento: dal container alla serra e viceversa, ventiquattrore su ventiquattro.

«Ora hanno messo i faretti nelle serre, se fate un giro di notte le trovate piene di persone che raccolgono i ravanelli in mazzetti da dieci-quindici», racconta Carmelo V., unico italiano a raccogliere zucchine dalla mattina alla sera nella campagne tra i comuni di Sabaudia e San Felice Circeo, nel basso Lazio.