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Lo scorso weekend ho incrociato una storia che vale la pena di essere raccontata.

Sono andata a Subiaco, una terra bellissima della nostra Regione.
Subiaco come tutte le aree interne del nostro Paese ha un problema: la tendenza a spopolarsi è sempre in agguato, si spopolano i centri abitati come le campagne. Subiaco in particolare ha ettari e ettari di uliveti (è terra d’olio) che se non curati rischiano di andare al macero.

Subiaco si confronta anche con un altro tema, anche questo nazionale. Anzi, mondiale. L’immigrazione, e la sua altra faccia: l’accoglienza. In particolare in paese c’è una comunità per minori stranieri non accompagnati.

A Subiaco quindi ci sono due potenziali emergenze, che un gruppo di giovani riuniti nell’associazione “Bambini più diritti” guidata da Matteo Mennini ha saputo trasformare in una grande opportunità.

Il meccanismo a guardarlo da vicino è semplice: in pratica i ragazzi del centro d’accoglienza svolgono dei tirocini nelle campagne di proprietà dei residenti di Subiaco. Aiutano il signor Pasqualino (viso e mani segnati dalla campagna) a raccogliere le olive. Così la sua campagna si rigenera, i ragazzi si formano e quando diventano maggiorenni hanno una competenza in più da mettere in gioco (uno di loro è già stato assunto dalla stessa associazione). In più i prodotti che escono dalla trasformazione delle olive in parte vengono usati per alimentare il progetto, in parte contribuiscono al sostentamento della famiglia di Pasqualino.

La chiamano agricoltura sociale, è una genialata pazzesca.
Che giustamente il giovane e bravissimo sindaco di Subiaco Francesco Pelliccia vuole portare ad esempio di un’accoglienza possibile: contro il razzismo strisciante un progetto che fa bene al territorio oltre che ai ragazzi stranieri vale più di mille parole.

L’ho fatta più lunga del solito ma mi pareva ne valesse la pena.

A Subiaco ho incontrato bellezza, territorio, borghi, tradizione, differenze, identità, economie, intelligenza, sapori, mestieri. Un nuovo modello di sviluppo che tiene insieme tutto: il futuro della terra in cui viviamo insieme al presente della nostra civiltà.

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