Top

27 Nov, 2014

Contro le mafie presenza costante delle istituzioni e politiche di equità sociale

La Regione Lazio in prima linea nella lotta alle mafie e ad ogni forma di criminalità organizzata con azioni che a 360 gradi toccano tutti i differenti ambiti a rischio infiltrazioni.

“Le attività illecite – dichiara il consigliere regionale Baldassare Favara in occasione della presentazione di Mamma mafia di Danilo Chirico, nell’ambito del meeting regionale contro le mafie – legate alle organizzazioni malavitose sul territorio del Lazio sono molteplici e vanno dalla prostituzione, alle estorsioni, all’usura al riciclaggio di denaro sporco. Siamo la seconda regione per numero di transazioni economiche sospette segnalate dalla banca d’Italia e la quarta per quantità di droga sequestrata dopo la Sicilia, Calabria, Campania. Dati questi che confermano la presenza diffusa delle criminalità organizzate che la Regione Lazio contrasta con il sostegno alle attività delle forze dell’ordine locali e nazionali e con interventi di sensibilizzazione ed educazione che toccano tutti gli ambiti da quelli economici, produttivi, sociali”.

“L’antimafia – aggiunge Marta Bonafoni – deve essere un prerequisito presente in tutte le politiche messe in campo dalle istituzioni, dal welfare, al sociale, alla scuola all’educazione. La crisi economica sempre piu mordente rende piu’ esplicito il tentativo della mafia di sostituirsi allo Stato. Ecco perchè sono necessarie istituzioni sempre più forti e presenti capaci di annientare l’ingiustizia sociale della mafia con politiche di equità e benessere per tutta la comunità.”

24 Nov, 2014

L’Osservatorio regionale è strumento fondamentale contro la violenza sulle donne

L’Osservatorio regionale – presentato oggi insieme all’assessora Ciminiello e al consigliere Lupi – rappresenta un importante strumento per il contrasto della violenza di genere, previsto e voluto nella Legge contro la violenza sulle donne della Regione Lazio.

L’Osservatorio ha un compito ambizioso e delicatissimo: offrire dati che rendano possibile comprendere il fenomeno e quindi efficace la risposta politica, monitorando allo stesso tempo le politiche regionali per – se occorre – correggerle e implementarle.

Il lavoro su un tema così sensibile e socialmente di grande impatto come la violenza di genere, non può che essere in progress, modulando gli interventi soprattutto per incidere sul capitolo “informazione e comunicazione”.

E su questo ambito il lavoro sarà di prioritaria urgenza per smontare stereotipi e costruire società davvero nel segno delle pari opportunità. L’ Osservatorio, strumento fortemente voluto dalla Giunta Zingaretti e dal consiglio regionale, sarà un moltiplicatore di anticorpi sociali contro le la violenza di genere.

10 Nov, 2014

La nuova rete delle cure è un cambio epocale per l’offerta sanitaria

La nuova rete della salute voluta dal Presidente Zingaretti rappresenta un cambio epocale per quanto concerne l’assistenza sanitaria ai cittadini e alle cittadine della nostra regione. Il nuovo sistema salute di Roma Capitale amplia in modo tangibile, in termini di numero di strutture e appropriatezza delle cure, l’offerta per chi si rivolge a una struttura ospedaliera o ambulatoriale pubblica.

Il modello regionale di cure cambia completamente ottica, prevedendo di indirizzare i paziente con patologie croniche in strutture appropriate per questo, permettendo così di allentare la pressione su i Pronto Soccorso.

I diciotto studi di medicina generale previsti dal piano messo a punto da Regione Lazio e Comune di Roma – aperti anche nel weekend – potranno fornire assistenza immediata a tutti quei casi di patologie già consolidate senza entrare in “conflitto d’urgenza” con casi più gravi come ad esempio un incidente stradale o un arresto cardiaco.

Questo sistema – messo a punto dalla Cabina di regia – cambia completamente l’ottica con cui intervenire nella sanità cittadina e regionale, sperimentando modelli diversi e di impatto economico più basso senza per questo diminuire il livello di strutture e prestazioni disponibili per i cittadini che affrontano la malattia. In questa direzione sono state ideate e realizzate le Case della salute, e credo che nelle prossime settimane quando sarà funzionante la prima di queste nel comune di Roma, esattamente a Piazzale degli Eroi, avremmo un’ulteriore conferma della validità e della congruità economica del “sistema sanità Lazio”.

21 Ott, 2014

I tagli del governo con vanifichino gli sforzi della Regione

I risultati ottenuti dalla spending review attuata dalla Regione Lazio, presentati oggi dal Presidente Zingaretti, dimostrano che lavorando con razionalità e solo nell’interesse dei cittadini si può riuscire sia a risparmiare che a mantenere alti il numero e la qualità di prestazioni e servizi.

Quasi un miliardo di tagli e risparmi, oltre 300 milioni di euro nel 2014, 600 milioni previsti per il 2015. Un risparmio di 246 milioni di euro l’anno, 25 milioni dei quali provengono dal taglio ai costi della politica. Risorse che consentiranno di ridurre il debito, senza aumentare la pressione fiscale. Una spending review che ha portato il Lazio a un livello di spesa pro capite inferiore alla media nazionale. Queste le principali linee d’intervento messe in opera dal giorno del nostro insediamento.

Un particolare intervento si è realizzato sulla Sanità dove nulla è stato ridotto, se non le spese inutili, fondamentali anche l’eliminazione dei vitalizi per i consiglieri di questa consiliatura e l’abolizione di tutte le indennità per i consiglieri nonché i 26 milioni risparmiati della riorganizzazione delle società e degli enti regionali.

Un pacchetto di provvedimenti che ha messo mano agli sprechi, restituendo dignità e lustro al Lazio, svilito da amministrazioni che in passato non hanno saputo governare con coscienza. Un miliardo di risparmi in due anni è un obiettivo eccellente, che getta le basi per una Regione capace di affrontare il futuro con più stabilità, slancio e risorse. Sforzi che non vorremmo veder vanificati ora con i tagli annunciati dal Governo all’interno della legge di Stabilità: tagli che non sarebbero ‘alle Regioni’, come semplicisticamente si traduce, ma ‘alle cure e ai servizi ai cittadini’.

Per questo mi associo totalmente alle parole del Presidente Zingaretti quando chiede al Governo di voler e saper distinguere tra i territori virtuosi e quelli che non lo sono. Quindi è necessario che il frutto dei tagli effettuati nel Lazio tornino nelle tasche dei cittadini del Lazio, sotto forma di servizi migliori e meno tasse.

19 Ott, 2014

Lazio senza mafie. Primo Meeting Regionale contro le Mafie

26-29 novembre
Roma

Conferenze
Cinema
Letteraria

La Regione Lazio dal 26 al 29 novembre promuove ”Lazio Senza Mafie” primo meeting regionale della legalità. A Roma e nel Lazio le mafie ci sono e fanno molti affari. Solo nell’ultimo anno e mezzo la Procura di Roma ha sequestrato oltre 1500 beni immobili ai clan mafiosi!

Le inchieste della magistratura e delle forze di polizia, alle quali manifestiamo gratitudine e sostegno, delineano uno scenario preoccupante di cui bisogna prenderne atto, affinché nel Lazio si rafforzi la consapevolezza che è arrivato il momento di reagire. Un sistema territoriale infiltrato dalla criminalità organizzata perde in competitività alterando le regole del mercato, in sicurezza lavorativa e sociale, in democrazia e partecipazione, e dunque in benessere e libertà personale e collettiva.

Il contrasto alle mafie è da affrontare certo con l’intervento dei magistrati e delle forze di polizia, ma richiede una mobilitazione collettiva delle Istituzioni e della società civile.

Educazione, cultura, welfare, innovazione dei processi produttivi, buona politica e istituzioni trasparenti, sono da sempre i pilastri del nostro impegno contro la crescita della corruzione, degli abusi, dell’illegalità. Le mafie sono forti in una società diseguale, dove i privilegi hanno preso il posto dei diritti, le persone più fragili vengono lasciate ai margini e gli imprenditori onesti, che sono la stragrande maggioranza, vengono lasciati soli.

La manifestazione “Lazio senza “Mafie” promossa dalla Regione Lazio attraverso il suo Osservatorio sulla Sicurezza e la Legalità, il Progetto ABC Arte Bellezza Cultura e Sviluppo Lazio vuole avere l’ambizione di contribuire a rafforzare un nuovo impegno nella lotta alla mafia fatto di buon governo della cosa pubblica, buona economia, innovazione e investimento nella cultura, nel welfare e nella partecipazione dei cittadini.

20 Mar, 2014

Il riformismo radicale del modello Lazio

A quasi tre anni dalla vittoria referendaria del 2011, la Regione Lazio, prima in Italia, ha approvato la proposta di legge di iniziativa popolare per la gestione pubblica e partecipata del servizio idrico. Si tratta di un fatto straordinario perché si colloca in un contesto generale fortemente orientato nella direzione delle privatizzazioni e delle dismissioni di fondamentali servizi.
Leggi l’articolo

19 Mar, 2014

Acqua bene comune, la regione Lazio approva la legge che riscatta il referendum

Il 17 marzo la Regione Lazio ha approvato la legge sulla gestione pubblica e partecipata dell’acqua. Un testo all’avanguardia con il quale la nostra Regione ha recepito, prima in Italia, i risultati del referendum del 2011, facendo propria una legge d’iniziativa popolare frutto proprio di quel meraviglioso movimento che fece la primavera del nostro Paese ormai quasi tre anni fa.

Il percorso verso l’approvazione della nuova legge è cominciato praticamente subito, all’indomani dell’insediamento della nuova maggioranza guidata da Nicola Zingaretti. Era il 25 marzo 2013 e fummo proprio noi a far entrare dalla porta principale del Consiglio regionale movimenti e sindaci, carichi di scatoloni, per far loro consegnare al presidente dall’aula le 40 mila firme raccolte nel nostro territorio grazie anche al contributo di 40 sindaci del Lazio.

Quel giorno insieme a quelle scatole ci venne consegnata una grandissima responsabilità: quella di prenderci cura e di rispettare i risultati del referendum, noi sinistra di governo, mentre in Italia gli assetti nazionali usciti dalle urne già entravano in un vortice di caos, mentre era chiaro che la volontà di 27 milioni di italiani sarebbe caduta ancora una volta vittima delle strane alleanze e delle velenose alchimie.

Da quel 25 marzo la Regione Lazio aveva un anno di tempo per legiferare. ”Rispettate la volontà popolare – ci ammonirono giustamente i referendari – o meglio far naufragare la legge e andare a un nuovo referendum, stavolta locale”. Non è successa né l’una né l’altra cosa. Ce l’abbiamo fatta: abbiamo approvato la legge così com’era, anzi migliorandola, nelle parti in cui risultava incostituzionale.

Non è stato un percorso semplice, e neppure lo consideravamo scontato.

Ci abbiamo lavorato, con convinzione, fatica, passione, mettendo in pratica quel laboratorio politico e di cambiamento che è il Lazio, che vede accanto in un’alleanza solida il Pd e Sel e dentro la maggioranza pezzi di società civile e dei movimenti.

Il successo che abbiamo ottenuto sull’acqua è stato insomma il frutto di un approccio propositivo e partecipato alla politica, di una concertazione che ci ha visto insieme ai movimenti, ai sindaci, a pezzi di sindacato, il Consiglio e la Giunta regionale: noi a cedere sovranità di fronte a una domanda ampia vera e condivisibile che arrivava dal basso, loro ad accordarci fiducia, sia pure da vigili sentinelle del risultato finale.

Così oggi il Lazio si è dotato di una norma che parla dell’acqua come bene comune e diritto universale, da gestire senza fini di lucro, con la creazione di un fondo che ne permette la ri-pubblicizzazione, con il protagonismo dei territori e dei cittadini nella gestione partecipata delle risorse idriche. Il testo è passato in aula con un voto all’unanimità. Anche il Movimento Cinque Stelle stavolta non ha potuto urlare più forte, si è dovuto unire al nostro coro.

Ma la Regione Lazio il 17 marzo non ha solo approvato un’ottima legge, ha anche voluto mandare un segnale inequivocabile della sua volonta’ di sanare in maniera netta la frattura che c’è nel nostro Paese fra istituzioni e cittadini.

I referendari dicono che adesso auspicano che da noi parta una reazione a catena. Ancora una volta siamo d’accordo con loro.

Marta Bonafoni – consigliera regionale Lazio
dal sito di Sinistra Ecologia Libertà

14 Mar, 2014

Sul sistema culturale e metropolitano regionale

Lunedì 24 marzo, ore 16.00
Teatro Argentina – Roma

C.Re.S.Co. – Coordinamento nazionale delle realtà della Scena Contemporanea nell’operatività della rete regionale del Lazio convoca l’incontro pubblico il 24 marzo h. 16.00 al Teatro Argentina a Roma, dopo un percorso di confronto partecipato, aperto alle strutture e alle soggettività artistiche e culturali della città, condotto in collaborazione con AGIS Lazio, Teatro Valle Occupato, Angelo Mai Altrove Occupato e con critici, artisti e operatori.

All’incontro, nato dall’urgenza di un confronto pubblico in cui porre collettivamente le tematiche relative alla costruzione di un vero sistema culturale metropolitano e regionale in grado di leggere la dinamicità del panorama artistico e costruire strumenti efficaci allo sviluppo della cultura del contemporaneo nel nostro territorio, aperto ad operatori / artisti / critici / spazi / compagnie, hanno dato conferma di partecipazione:

Lidia Ravera – Assessore alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio
Flavia Barca – Assessore alla Cultura, creatività e promozione artistica di Roma Capitale
Eugenio Patanè – Presidente Commissione Cultura, diritto allo studio, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili, spettacolo, sport e turismo della Regione Lazio

Sono inoltre stati invitati:
Michela Di Biase – Presidente Commissione VI Cultura, Politiche Giovanili e Lavoro di Roma Capitale
Massimiliano Smeriglio – Assessore Formazione, Ricerca, Scuola, Università della Regione Lazio

L’incontro pubblico intende porre temi specifici e proposte concrete:
Temi: Legge regionale, Bandi, Finanziamenti specifici per la produzione, Circuitazione e diffusione.
• Specifici canali di finanziamento per la produzione
• Programmazione pluriennale
• Accessibilità e trasparenza dei Bandi
• Superamento delle incertezze sui tempi di erogazione dei contributi
• Creazione di residenze metropolitane, come risposta alle nuove soggettività artistiche e alla creazione, oltre le officine culturali sul territorio regionale
• Sostegno allo sviluppo di un tessuto regionale che preveda la creazione di residenze e una rete di teatri, comunali e privati, finalizzata a riequilibrare l’offerta culturale sul territorio regionale
• Sostegno alle realtà produttive della nostra regione anche fuori dal territorio regionale e nazionale: attraverso una piattaforma e un sostegno concreto alla mobilità degli artisti, la circuitazione e la promozione.

Temi: Spazi, Formazione, Piano Interassessorile.
• Mappatura degli spazi metropolitani e regionali riconvertibili in spazi culturali
• Destinazione di questi spazi alla produzione contemporanea
• Istituzione di una piattaforma regionale di formazione delle arti e mestieri dello spettacolo contemporaneo per tutto l’arco della vita come da normativa europea
• Sostegno a figure professionali attraverso il miglioramento dello statuto sociale e fiscale
• Sostegno alla multiattività e alla mobilità verso l’estero
• Sviluppo del modello operativo ed economico dell’impresa sociale

Partendo dai materiali raccolti dal percorso di interlocuzione avviato in questi mesi da C.Re.S.Co. Lazio, si è deciso di lanciare tre riunioni / tavoli di lavoro preparatori condivisi con artisti, compagnie, operatori, critici, spazi, in collaborazione con AGIS Lazio, Teatro Valle Occupato, Angelo Mai Altrove Occupato: Lunedì 24 febbraio al Teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi- Legge regionale e sistema culturale regionale; Lunedì 10 marzo all’Opificio Telecom – Sistema culturale metropolitano (produzione, festival, spazi); Lunedì 17 marzo all’Angelo Mai Altrove Occupato – Sintesi dei temi analizzati nei primi due incontri e costruzione dell’incontro del 24 marzo.

L’obiettivo di C.Re.S.Co. Lazio è collaborare con quelle iniziative che stanno offrendo riflessioni e prospettive di cambiamento per le politiche culturali cittadine e informare tutti gli interessati sulle tappe dei percorsi, al fine di poter intervenire attivamente con il proprio contributo. Questo approccio non vuole annullare le differenze di vedute, bensì creare maggior consapevolezza generale sul ruolo importante che molte esperienze stanno apportando ad una ‘piattaforma partecipata’ di cambiamento e costruire una visione condivisa e trasversale, malgrado la sordità e il ritardo imbarazzante delle istituzioni.
Si ringraziano il Teatro Eliseo, Fondazione Romaeuropa, Angelo Mai Altrove Occupato e Teatro di Roma per aver ospitato gli incontri.

C.Re.S.Co. è un organismo nazionale che raccoglie e rappresenta 128 tra professionisti, strutture e festival che utilizzano i nuovi linguaggi della scena: si è posto e si pone quale interlocutore propositivo presso le istituzioni nazionali (MiBACT) e le loro declinazioni territoriali deputate a legiferare in materia, facendosi portavoce di istanze collettive. www.progettoCReSCo.it

Teatro Argentina – Largo di Torre Argentina 52, Roma

06 Mar, 2014

Con la legge contro la violenza sulle donne dalla Regione Lazio una lezione di civiltà

Dibattito faticoso ma alla fine le posizione oltranziste sono rimaste isolate

Un percorso fortemente discusso, che ha visto le differenti posizioni confrontarsi anche aspramente in aula. Un iter anche faticoso che ha però permesso alla fine di approvare ieri sera la legge n.33 per il contrasto della violenza contro le donne. Un risultato importante, che da oggi segna un tracciato differente per tutte le donne e gli uomini della nostra Regione in tema di contrasto della violenza di genere e che recepisce le disposizioni della Convenzione di Istanbul.

Una legge che abbiamo costruito tappa dopo tappa a cominciare dal lavoro svolto nella V Commissione, che per cinque mesi a ritmi serrati ha costruito l’ossatura del testo poi diventata legge dopo la discussione in aula di questi giorni. Il testo approvato dal Consiglio è stato costruito su un ampio concetto di condivisione che ha tenuto dentro gli elementi, i suggerimenti e le richieste arrivate durante le audizioni dalle associazioni di donne e i gruppi che già sono presenti sul territorio.

Ma, non possiamo tacerlo, il livello e i contenuti del confronto d’aula sulla legge hanno anche reso evidente quanto il dibattito intorno alla violenza di genere non sia maturo neppure dentro le istituzioni e molto ci sia ancora da fare. A rincuorare solo il fatto che alla fine la posizione più oltranzista presente all’interno del centro-destra sia rimasta isolata al momento del voto.

La legge 33 ci permette ora di inserire una marcia nuova nel contrasto alla violenza sulle donne.

Lo fa attraverso un approccio culturale e globale, con una cabina di regia su cui poggia la programmazione trasversale delle politiche regionali, con un piano triennale capace di pianificare gli interventi sul territorio a partire dalla centralità dei centri e degli sportelli anti-violenza, con un osservatorio in grado di monitorare il fenomeno della violenza contro le donne. Una legge ricca di innovazioni: i progetti sugli uomini violenti, le borse di studio per i figli vittime di violenza assistita, gli interventi sulla comunicazione, la promozione a partire dalla scuola di una corretta relazione tra gli uomini e le donne, l’istituzione delle case per la semi-autonomia.

La legge infine sarà finanziata con fondi certi: un milione di euro l’anno andranno a costituire un apposito fondo sul contrasto alla violenza di genere, risorse a cui si aggiungeranno quelle derivanti da una innovativa progettazione dei Fondi Europei che guardi innanzitutto al raggiungimento della piena cittadinanza per tutte e tutti.

Scheda sulla Legge contro la violenza sulle donne