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14 Lug, 2015

Acqua, bene l’accelerazione della Giunta, ora di discutano gli ambiti

Accogliamo con grande favore l’accelerazione arrivata oggi dalla VI commissione consiliare della Pisana sulla discussione della proposta di giunta “Modifiche alla legge regionale 4 aprile 2014, n. 5 “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”.

Un passaggio necessario, visti i rilievi mossi a suo tempo dal governo contro la legge regionale, ma assolutamente non sufficiente come più volte abbiamo ribadito allo stesso assessore Refrigeri. La legge 5 infatti, la prima e ancora unica in Italia ad aver recepito il referendum del 2011, aspetta ancora di vedere attuazione.

Per questo a marzo abbiamo depositato la proposta di legge n.238, mutuandola da quella scritta dai movimenti dell’acqua per definire gli ABI (Ambiti Bacino Idrografico), tassello fondamentale per una reale gestione pubblica e partecipata del “bene comune acqua”. Una proposta di legge ad oggi sottoscritta da 14 consiglieri regionali, di maggioranza e delle opposizioni, che ci fa ben sperare su un futuro dibattito in aula il più possibile condiviso.

Il punto è che speriamo che questo “futuro” sia il più vicino possibile. Per questo auspichiamo che già lunedì prossimo 20 luglio, quando il Forum dell’acqua verrà ricevuto dal Presidente del Consiglio Leodori, dallo stesso assessore Refrigeri e dal Presidente della commissione Ambiente Panunzi, possa esserci un impegno ad accelerare al massimo anche la discussione della pdl n.238.

Lo dichiarano in una nota Gino De Paolis e Marta Bonafoni, Capogruppo e Consigliera Sel alla Regione Lazio.

17 Feb, 2014

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

Sabato 1 e Domenica 2 Marzo
SCUP – Sport e Cultura Popolare
Via Nola 5 – Roma

Assemblea Nazionale Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

L’approfondimento della crisi economica e sociale, il crescente rafforzamento delle politiche d’austerità, il continuo attacco ai beni comuni e agli esiti referendari ci ha portato a valutare la necessità di una discussione ampia e generale che da una parte mantenga un focus sulle campagne volte alla gestione pubblica e partecipativa dell’acqua, all’attuazione dei referendum e dall’altra affronti i nodi cruciali emersi con la crisi ponendosi l’obiettivo di sviluppare nessi, ripensare e rafforzare la costruzione delle connessioni e delle relazioni con tutti i soggetti che si battono per i beni comuni e per la fuoriuscita dal modello neoliberista. Si tratta di attivare tutte le sinergie necessarie per giundere a pratiche sociali incisive. In particolare, a questo fine riteniamo fondamentale affrontare le questioni del reperimento delle risorse e di una nuova finanza pubblica, delle forme della democrazia, della conservazione delle risorse e della giustizia ambientale”.

Per queste ragioni invitiamo tutte e tutti a partecipare e contribuire alle due giornate di discussione.

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Programma

SABATO 1 MARZO

ore 10.30-13.00 – assemblea plenaria introduttiva
ore 13.00-14.00 – Pausa pranzo
ore 14.00-16.30 – gruppo di lavoro “campagne nazionali e diritto all’acqua”
ore 14.00-16.30 – gruppo di lavoro “acqua e finanza”
ore 17.00-19.30 – gruppo di lavoro “acqua e democrazia”
ore 17.00-19.30 – gruppo di lavoro “tutela dell’acqua, del suo ciclo integrato e salute”
Sabato sera: cena sociale

DOMENICA 2 MARZO

ore 9.30-13.30 – Assemblea plenaria conclusiva

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APPELLO

Sabato 1 e domenica 2 marzo il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua terrà a Roma la sua assemblea nazionale.

Un importante appuntamento che cade in un contesto molto diverso da quello in cui è maturata, nel giugno 2011, la straordinaria vittoria referendaria, quando la maggioranza assoluta del paese si è schierata contro le politiche liberiste di privatizzazione, affermando l’acqua come bene comune e diritto umano universale e la sua gestione come necessariamente pubblica, fuori dalle logiche del profitto e partecipata dalle comunità locali.

Oggi, l’approfondimento della crisi e la perpetuazione delle politiche di austerità, portate avanti senza soluzione di continuità dall’Unione Europea e dai governi nazionali, assumono i connotati di una vera e propria guerra alla società, volta alla precarizzazione totale del lavoro e della vita, allo smantellamento del welfare, alla privatizzazione dei beni comuni, alla finanziarizzazione della società e della natura.

Nel nostro Paese, tale processo assume una valenza ancor più radicale, per la condizione di frammentazione sociale e di verticale crisi della democrazia rappresentativa, cui i poteri forti cercano di rispondere con un di più di accentramento autoritario delle decisioni e di spoliazione dei diritti di democrazia.

Il contesto delineato ci dice come, tanto per il movimento per l’acqua quanto per ogni altra esperienza di movimento e di conflittualità sociale in campo, occorra oggi un salto di qualità, nell’analisi, nella definizione dei nessi fra le diverse vertenze, nella costruzione di intrecci, nell’attivazione di percorsi di mobilitazione comune.

Dentro l’acuirsi della crisi che distrugge diritti e democrazia, occorre che le battaglie per l’acqua e l’insieme dei beni comuni, quelle per i bisogni sociali e la salvaguardia dei territori da opere devastanti, assumano una conflittualità diretta e coesa nei confronti della persistenza di politiche liberiste e recessive.

Non partiamo da zero. Già nella precedente assemblea nazionale del 2012 e con la realizzazione la scorsa estate del campeggio sull’Amiata – a cui è seguita la mobilitazione territoriale “Contro ogni forma di colonialismo” del 12 ottobre promossa dal Forum insieme ai movimenti latinoamericani e le manifestazioni del 12, 18 e 19 ottobre a cui il movimento dell’acqua ha partecipato – avevamo individuato e proposto alla discussione collettiva alcuni temi di fondo, attraverso i quali affrontare questo nuovo passaggio: la finanza, la democrazia, il diritto alla salute e all’ambiente.

Finanza e democrazia come nessi che possono aiutare i movimenti a passare dall’azione a valle per resistere alle conseguenze delle scelte liberiste al passaggio a monte, ovvero ad affrontare il cuore del problema: chi/dove decide e da dove proviene/come viene destinata la ricchezza sociale prodotta; il diritto alla salute e all’ambiente come nodo fondamentale di contrasto alle politiche di austerità e di mercificazione che accomuna la gran parte delle conflittualità in campo sui beni comuni e per tutti i soggetti che si battono per l’ampliamento della democrazia.

In questa direzione vorremmo fare un ulteriore passo in avanti, mettendo la nostra assemblea nazionale da subito a disposizione come luogo per il confronto con tutti i movimenti per i beni comuni in campo.

Vorremmo capire assieme come affrontare questa nuova fase, vorremmo confrontarci con tutte e tutti su come costruire percorsi che, nell’approfondire i nessi e gli obiettivi, individuino anche gli strumenti e le azioni capaci di renderli praticabili.

Crediamo, oggi più mai, che occorra costruire una nuova stagione di mobilitazione sociale, a livello territoriale e nazionale, per opporsi con determinazione alle politiche di austerità e alla totale spoliazione dei diritti e dei beni comuni in campo: per questo vi invitiamo a partecipare alla nostra assemblea nazionale, portando i contenuti delle vostre esperienze e realtà.

In fondo, si tratta semplicemente di riappropriarsi di ciò che ci appartiene.

07 Feb, 2014

Avenali-Bonafoni: acqua, la legge regionale rispetti i principi referendari

Il consiglio comunale aperto che si è tenuto stamattina a Ciampino, al quale abbiamo partecipato insieme ai colleghi consiglieri regionali Simone Lupi ed Eugenio Patanè,  è stata una iniziativa molto importante per dare voce e forza ai principi che i Comitati per l’acqua pubblica promuovono, sostenuti da amministratori locali.

Il principio fondamentale che abbiamo voluto ribadire come Consigliere del gruppo Per il Lazio è che sull’acqua non si può lucrare; si tratta di un bene di interesse generale, come sancito dalla normativa europea, e molti esempi virtuosi di città europee come Parigi e Berlino, dimostrano come non sia necessaria una gestione privata per garantire l’economicità, l’efficacia e l’efficienza della gestione del sistema idrico.

Il Consiglio Regionale ha già implementato diverse azioni per velocizzare e valorizzare il percorso di approvazione della proposta di legge n. 31 “Iniziativa referendaria propositiva concernente: Tutela, governo e gestione pubblica delle acque” supportata da 40 Comuni che rappresentano 40mila cittadini della nostra Regione, un testo ricco di importanti principi che
deve rappresentare la base della nuova legge regionale sul sistema idrico integrat.

È stata fatta un’audizione con i promotori in Commissione Ambiente, è stato realizzato un seminario il 12 novembre scorso, alla presenza di esperti nazionali ed internazionali, per avviare  proprio il percorso della nuova legge sull’acqua nel Lazio.
Infine, durante il Consiglio regionale che ha discusso il bilancio, è stato approvato un Ordine del Giorno di cui siamo firmatarie, sottoscritto da altri 20 consiglieri regionali, che impegna la Giunta ad una moratoria contro l’obbligo di cessione da parte dei Comuni dei propri servizi idrici ai gestori degli ATO fino all’approvazione della nuova legge regionale, ed all’istituzione di un “Fondo regionale per la ripubblicizzazione”, con lo scopo di favorire la gestione del servizio idrico integrato tramite soggetti di diritto pubblico, dando così seguito ad uno dei principi sanciti nella proposta di legge.

La delibera di giunta n. 40, contenente le Linee guida per la nuova legge regionale, ha certamente dei punti da correggere, ma va anche apprezzata la volontà dell’Assessore Fabio Refrigeri di rivederla e condividerla per migliorarla insieme a cittadini, comitati ed enti locali.

I cittadini devono continuare a giocare un ruolo chiave nel processo di approvazione della legge: non solo tramite le audizioni e gli incontri, ma condividendo e progettando, rivedendo e migliorando la proposta finale di legge che deve partire dal testo base presentato dai comitati e amministrazioni locali, ed in seguito all’approvazione della legge, assumendo un ruolo di controllo e garanzia insieme ai Comuni stessi.

Certamente, la nuova legge regionale sul servizio idrico dovrà contenere degli elementi imprescindibili, come la determinazione delle tariffe che non dovrà essere l’unica via per trovare i soldi per gli investimenti, da realizzare invece con fondi europei e nazionali, per evitare che i cittadini paghino le conseguenze della “mala gestione” di questi anni – ma anche la possibilità di scelta su come gestire il servizio idrico per i Comuni, e quindi sicuramente la revisione dell’ATO unico previsto nelle linee guida.

Tuttavia è necessario anche che la Regione non diventi un ente gestore, ma riacquisisca il suo ruolo di programmazione, pianificazione e indirizzo anche in questa materia. Un altro tema fondamentale sarà rispettare le tempistiche, e quindi tornereremo con forza a chiedere che la Commissione Ambiente si riunisca al più presto per iniziare i lavori ed arrivare ad
approvare la nuova Legge entro il 25 marzo prossimo.

La Regione Lazio ha un’opportunità unica per distinguersi come prima regione italiana che legifera su questo tema per una gestione pubblica nel rispetto dei principi del referendum del 2011: non dobbiamo perdere questa occasione, possiamo intraprendere un percorso di innovazione e modernità, nel rispetto del principio fondamentale che l’acqua è un bene comune, un servizio di interesse generale su cui non si può speculare economicamente, applicando concretamente la partecipazione che deve essere l’elemento distintivo di questo governo regionale.

12 Giu, 2013

A 2 anni dal referendum rafforzare l’impegno

“Buon compleanno Referendum”. A due anni dalla vittoria referendaria per l’acqua pubblica e contro il nucleare, le consigliere regionali Marta Bonafoni e Cristiana Avenali del Gruppo ‘Per il Lazio’ saranno presenti oggi 12 giugno in piazza S. Cosimato all’incontro con Stefano Rodotà promosso dai Comitati su ‘Fuori i privati dall’acqua verso la ripubblicizzazione di Acea’”.

Lo affermano in una nota le Consigliere regionali Marta Bonafoni e Cristiana Avenali Gruppo “Per il Lazio”.

“A due anni esatti da quella forte ed inequivocabile espressione di volontà dei cittadini e delle cittadine a difesa dell’acqua pubblica e per l’accesso alle risorse vitali – spiegano Bonafoni e Avenali – sia oggi ancora più importante rilanciare quelle parole d’ordine a difesa del bene comune acqua e per la ripubblicizzazione di Acea. Come consigliere ci stiamo facendo carico sin dall’inizio della legislatura di sostenere in Consiglio Regionale gli obiettivi del Referendum popolare lanciato anche da alcune amministrazioni locali della Regione Lazio per chiedere l’emanazione di una legge regionale per la ‘Tutela, il governo e la gestione pubblica dell’acqua’”.

09 Giu, 2013

Buon compleanno referendum!

Incontro pubblico “ Fuori i privati dall’acqua, verso la ripubblicizzazione”
Mercoledì 12 giugno in Piazza S. Cosimato dalle ore 18

Ne parliamo con Stefano Rodotà
A seguire Ponentino Trio e Ascanio Celestini
In collaborazione con il Cinema America Occupato, aperitivo a sostegno della campagna “A Roma… Pubblica l’Acqua” per la ripubblicizzazione di ACEA

Il 12 e 13 Giugno 2011, dopo molti anni, i referendum hanno di nuovo raggiunto il quorum e sono tornati ad essere lo strumento di democrazia diretta che la Costituzione garantisce. La maggioranza assoluta delle italiane e degli italiani si è espresso a favore della fuoriuscita dell’acqua e dei servizi pubblici locali da una logica di mercato e di profitto.

Le iniziative messe in campo in questi due anni per l’attuazione dei referendum, a partire dalla Campagna di Obbedienza Civile, passando per le manifestazioni nazionali del 26 novembre 2011, quella del 2 giugno e del 15 dicembre 2012, per finire ai diversi percorsi di ripubblicizzazione aperti nei territori, oltre al fatto che la lotta per l’acqua si è sempre più intrecciata con le altre vertenze per la difesa dei beni comuni e contro le speculazioni, dimostrano la persistenza del movimento dell’acqua e le ragioni profonde che hanno portato alla vittoria refendaria del 2011. Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua da sempre sostiene che il rispetto dell’esito referendario non può essere in nessun caso considerata mero adempimento tecnico, bensì elemento sostanziale di rispetto del voto democratico della maggioranza assoluta del popolo italiano. Per questo continua la sua mobilitazione per la piena attuazione del risultato referendario. L’invito a tutte e tutti è quello di partecipare alle iniziative in programma in occasione del 2° anniversario dei referendum e alle attività dei comitati territoriali, perchè oggi ancor più di ieri, si scrive acqua e si legge democrazia!

Vedi le iniziative

09 Giu, 2013

Lucciole per lanterne

Giovedì 13 giugno al Nuovo Cinema Aquila di Roma (via L’Aquila 68), alle ore 21.00, si terrà l’anteprima di Lucciole per lanterne, il documentario di Stefano e Mario Martone che racconta la privatizzazione dell’acqua in Cile e la minaccia di un megaprogetto idroelettrico che incombe sulla Patagonia cilena.

L’evento, in collaborazione con la campagna Patagonia senza dighe e con il Coordinamento Romano Acqua Pubblica, si svolge nell’ambito delle iniziative per il secondo anniversario del referendum per l’acqua bene comune. L’iniziativa sarà un’occasione per incontrare i co-produttori dal basso del film che hanno contribuito alla sua realizzazione attraverso il crowdfunding.

11 Dic, 2012

Dopo l’estate, ritorna l’acqua

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Questo mese parto raccontandovi i fatti miei, o meglio del mio indirizzo di posta elettronica, uscito dalla fisiologica boccata d’aria d’ogni estate (cioè i contatti che vanno, anche loro, in vacanza) con un massiccio e gradito ritorno: da più parti infatti il “bentornata” mi è arrivato con un appello del Coordinamento romano acqua pubblica, il CRAP, che mi invitava a mobilitarmi per un’altra firma, un altro referendum, per una nuova battaglia. Ancora?!, direte voi se siete digiuni del nuovo obiettivo che i comitati si sono dati. Ancora sì, risponderebbero loro, netti e anzi concitati con i loro comunicati settembrini, perché un anno e più è passato dalla vittoria referendaria del giugno 2011 eppure l’esito di quella consultazione è ben lungi dall’essere stato rispettato. Ecco allora l’esigenza di un nuovo referendum, stavolta propositivo, per spingere la Regione Lazio verso una gestione del servizio idrico pubblica e partecipata e blindare così la vittoria del primo quesito, felicemente travolto a suo tempo dai sì del popolo dell’acqua. Il punto però non è il merito della nuova consultazione che pure deve raggiungere 50 mila firme, né tanto meno lo stato di pinguedine della mia posta, il punto è come spesso ci capita da queste parti un punto di domanda: come sta il popolo dell’acqua? Non benissimo, raccontano senza reticenze dal CRAP: più difficile è stato ed è infatti questa volta organizzare i banchetti, più difficile veder decollare quel meccanismo di coinvolgimento individuale, davvero uno a uno, che aveva fatto la fortuna del referendum un anno fa. “Evidentemente anche tra noi è scattato il meccanismo della delega”, ragionano allora nel Coordinamento, ammettendo i limiti che sta incontrando sul lungo periodo quel meccanismo di democrazia diretta che aveva fatto la magia della primavera scorsa. Una stanchezza e uno sfilacciamento dati dal tempo che passa senza che si possa cantare vittoria. Perché è così: se è vero che sull’acqua i movimenti si sono trovati a costruire in Italia un nuovo “paradigma culturale” è altrettanto vero che il loro percorso si è mosso in un contesto difficilissimo, frutto della sommatoria tra la crisi globale e le risposte arrivate dai “governi tecnici”. Per questo anche per i movimenti per l’acqua è fondamentale che col voto del 2013 torni la politica, per questo non è per niente indifferente il risultato che uscirà da quelle urne.

(articolo pubblicato nel numero di ottobre 2012 del Paese Sera)