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Il Comune di Tarquinia, a seguito dell’accesso civico generalizzato che ho presentato nei giorni scorsi, ha trasmesso i documenti richiesti da cui emergono alcuni aspetti che – come detto dalla Soprintendenza di Viterbo e dell’Etruria meridionale – sarà bene approfondire.

Dagli atti emerge come la Soprintendenza, vista la presenza di un vincolo paesaggistico, avesse chiesto al Comune di valutare alternative tecniche utili a preservare i due filari di viale Mediterraneo composti da 65 pini, non procedendo fino all’emanazione del loro parere vincolante.

Dalla relazione tecnica, elaborata da un agronomo incaricato dal Comune, emerge come l’innalzamento della quota del piano stradale risultasse impraticabile per ragioni tecniche e per le maggiori spese che l’intervento avrebbe determinato a carico del Comune.

Inoltre, dalla relazione agro-forestale, emerge come le radici superficiali riguardavano 8 pini su 65 e che il tecnico incaricato aveva avanzato delle proposte qualora il comune avesse deciso di mantenere i filari, come la realizzazione di analisi strumentali su alcune piante e interventi di potatura delle chiome.

La scelta del Comune di intervenire con propria ordinanza, senza l’ultimo parere vincolante della Soprintendenza, appare come un precedente che compromette la necessità di tutela ambientale. Bene, dunque, la decisione della Soprintendenza di presentare un esposto alla procura della Repubblica.

Tagged : Ambiente Tarquinia

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