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Questa mattina è stato firmato il Protocollo per la salvaguardia occupazionale nelle RSA, un riconoscimento dei diritti degli operatori che durante l’emergenza non si sono mai tirati indietro, neanche nei giorni più duri.

La firma del Protocollo – che segue svariati incontri che hanno avuto luogo per fare il punto sulle RSA e i rischi occupazionali legati al futuro di queste strutture – mette la questione lavoro al centro, una soluzione resasi indispensabile anche a seguito dei molti contagi e decessi verificatisi in tali strutture e sui quali la Regione stessa ha messo in campo una serie di verifiche e di monitoraggi per constatare l’adeguatezza delle stesse. Spingendosi fino alla revoca degli accreditamenti.

Un impegno concreto per la salvaguardia dei lavoratori della sanità privata attraverso la previsione di percorsi di ricollocazione.
Per i casi in cui il personale non possa essere ricollocato, la previsione di un Bacino a cui i nuovi soggetti destinatari di nuovo accreditamento o di esternalizzazione di servizi da parte delle aziende sanitarie, dovranno tassativamente attingere per nuove assunzioni.

Di oggi inoltre, l’ordinanza firmata dalla Regione per l’approvazione delle Linee di indirizzo per le modalità di accesso e visita in sicurezza presso le strutture residenziali, socioassistenziali e sociosanitarie da parte di famiglie e congiunti, che erano state fortemente limitate durante l’emergenza.
Una misura necessaria per rimanere vicini ai pazienti e garantire agli stessi un equilibrio psicofisico.

Ci muoviamo dunque lungo una linea che, ancora di più dopo l’uscita dal commissariamento, mira a difendere ed assistere le lavoratrici, i lavoratori e la comunità, mettendo in campo azioni e perseguendo valori quali il riconoscimento, l’occupazione e la premialità che la Regione persegue come obiettivo cardine.

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