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I procedimenti in corso contro Giulia Marrocchini, che possiede da generazioni una piccola azienda agricola in via della Cecchignola, vanno sospesi.

L’esperienza di questo orto, che abbiamo visitato oggi, rischia di essere affossata per effetto di un piano urbanistico già approvato, in quanto rientrerebbe nell’area dove un consorzio è intenzionato a costruire delle palazzine. Un esproprio che priverebbe Giulia del terreno e di parte del giardino dove sorge la casa in cui la famiglia vive da quasi 100 anni. Un’esperienza virtuosa di imprenditoria giovanile legata alla vocazione agricola verrebbe quindi sacrificata in favore dell’ennesimo sacco del territorio.

Basta devastare l’Agro Romano, il rilancio dell’edilizia deve partire dalla riqualificazione delle tantissime case sfitte che ci sono a Roma, non dall’ulteriore cementificazione delle periferie. Per altro togliendo la terra a chi già la lavora. Come POP – Idee in Movimento sosteniamo Giulia e la sua famiglia.

E’ tempo che alle molte parole sullo stop al consumo di suolo e la transizione ecologica seguano i fatti. Noi crediamo in un modello di sviluppo alternativo di città, dove queste esperienze siano valorizzate e sostenute e non siano costrette a perire nell’indifferenza dell’amministrazione capitolina e municipale. Ci appelliamo alla sindaca Raggi per questa sospensione, e ci auguriamo una rapida e felice conclusione della vicenda che seguiremo con attenzione

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