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Bene l’annuncio del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti sulla prossima istituzione di un fondo di 2,5 milioni di euro dedicato all’accesso alle cure per la salute mentale e la prevenzione del disagio psichico, rivolto anzitutto a giovani e persone fragili, che più hanno sofferto gli effetti psicologici deleteri causati dal Covid-19.

Una misura che contribuisce a colmare il vuoto creato dalla bocciatura dell’emendamento alla legge di bilancio nazionale, che avrebbe permesso la creazione di un Fondo salute mentale da 50 milioni di euro l’anno per non lasciare sole ad affrontare il proprio disagio le tante persone che negli ultimi due anni hanno sviluppato o visto aggravarsi problemi legati ad ansia, depressione o altri disturbi della sfera psichica.

La risposta della Regione Lazio va nella giusta direzione, agganciandosi all’impegno per rafforzare il sistema dei servizi socio-sanitari dedicati alla persona, e ponendosi in controtendenza rispetto al panorama nazionale, che in Italia vede una spesa sanitaria regionale media sulla salute mentale pari al 3,5% del totale. Un dato sconfortante se confrontato con l’impennata delle richieste di aiuto (+39%) registrata dall’ordine nazionale degli psicologi dall’inizio della crisi sanitaria, soprattutto tra ragazze e ragazzi con meno di 24 anni e giovani donne, e con i dati su tentati suicidi e disturbi alimentari.

È ora di cambiare rotta: il Lazio sia Regione apripista di un nuovo approccio al tema della salute mentale, dentro e oltre la pandemia, vicino alle persone più fragili e attento alle esigenze delle giovani generazioni.

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