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Tra qualche giorno, l’Unione Donne Italiane rischia di esser fortemente penalizzata da un’interpretazione normativa, che le vieterebbe l’iscrizione al RUNTS in quanto associazione di sole donne.

Una disposizione che penalizza fortemente una realtà storica come quella dell’UDI, negando il ruolo fondamentale che ha avuto nelle battaglie per l’affermazione delle libertà e dei diritti delle donne nel nostro Paese. Obbligare l’UDI a consentire l’iscrizione anche degli uomini ne mortificherebbe il valore, tra l’altro negando il diritto delle donne di associarsi tra di loro.

Per questo mi unisco alla richiesta rivolta da una interrogazione della senatrice Cecilia D’Elia alle ministre per le pari opportunità e per il lavoro, Roccella e Calderone, affinché il governo intervenga per rivedere la circolare interpretativa del decreto legislativo 17/2017, consentendo all’UDI di rimanere fedele alla sua storia e ai suoi valori.

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