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I dati diffusi oggi dall’indagine conoscitiva sul movimento femminista italiano condotta da Semia mostrano chiaramente l’estrema effervescenza e la pluralità delle realtà che animano il panorama transfemminista italiano.

Uno stato di salute più che positivo, che presenta però anche molteplici sfide: la ricerca mostra chiaramente come il movimento in questi anni abbia sicuramente segnato passi importanti sulla violenza di genere, ma sia meno legato ad altre tematiche, pure importanti, come ad esempio la disparità salariale.

La mappatura delle tante organizzazioni del movimento transfemminista disegna anche una diffusione disomogenea, che privilegia le grandi città e il centro-nord a scapito delle periferie e del sud d’Italia. Utili anche gli spunti sulla necessità di maggiore stabilità, anche economica, capace di dare a tutte queste realtà la possibilità di una programmazione più organica.

Tutti spunti che mostrano chiaramente l’utilità di una realtà come Semia, primo fondo femminista italiano, che importando un modello diffuso all’estero ma non nel nostro Paese, si pone come strumento a servizio del Movimento.
Una risorsa in più, insomma, per dare ancor più forza ad un percorso collettivo che in questi anni ha sicuramente cambiato in meglio il nostro Paese.

Tagged : femminismo Semia transfemminismo

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