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Il problema delle RSA, lo dicevamo da tempo, andava affrontato. La pandemia ha scoperchiato l’esperienza di tale strutture, facendola emergere in tutta la sua fragilità. Un sistema che andava rivisto alla base, portando avanti un ragionamento sul ruolo che queste strutture ricoprivano all’interno del Servizio Sanitario Regionale. Ancor di più se pensiamo che i pazienti, ricoverati in tali strutture, necessitano di accortezze ed attenzioni maggiori, non andando incontro ad una semplice necessità assistenziale, trovandosi in condizioni di non completa autosufficienza.

Oggi come Regione ci impegniamo e guardiamo ad un nuovo sistema sanitario, lo facciamo attraverso l’accordo firmato con i sindacati, volto a realizzare un nuovo modello di assistenza pubblica, rafforzando e riportando al centro il sistema di assistenza sanitaria ai disabili e agli anziani.

Un’interlocuzione importante che, nella convinzione che il rilancio della salute pubblica non possa che passare innanzitutto per il diritto a un lavoro dignitoso e di qualità, porterà a nuovi passi in avanti nel sistema sanitario: dalla realizzazione di nuove strutture alla riqualificazione di quelle esistenti, dalla previsione di nuovi posti di lavoro, alla sospensione degli accreditamenti fino alla fine del 2020, ad un’attività di monitoraggio costante e meticolosa.

Una risposta importante, raggiunta attraverso l’impegno di tutti gli attori coinvolti e attraverso cui la Giunta Zingaretti dimostra ancora una volta di voler guardare alla dignità, alla socialità, ai diritti e al benessere delle famiglie e dei più fragili. Per dimostrare che abbiamo imparato tutti la drammatica lezione che ci è arrivata dalla pandemia.

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