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L’adeguamento delle rette delle comunità di recupero dopo quattordici anni di stallo e disattenzione da parte della Regione Lazio, non può che essere un’ottima notizia per chi da sempre si batte al fianco degli ultimi e dei meno considerati della società, come sono i tossicodipendenti.

Tuttavia non dobbiamo fare l’errore di pensare che la partita sia chiusa qui, siamo soltanto a metà dell’opera: manca infatti ancora la trasformazione dei 45 progetti sulle dipendenze, attivi nel Lazio, in servizi accreditati. Un altro impegno preso dal Presidente Zingaretti, che punta a stabilizzare quegli interventi di presa in carico delle persone affette da dipendenza, valorizzando l’approccio della riduzione del danno, le unità di strada, i servizi specialisti. Un impegno che ora va onorato.

Da un anno lavoravamo a un tavolo unitario insieme al Cearl, al Cnca e ad Acta, per perseguire entrambi gli obiettivi. Un impegno che era riuscito anche a superare vecchie ruggini, visto che dentro Acta si muovono tuttora quei soggetti che insieme al sindaco Alemanno negli scorsi anni hanno devastato i servizi sulle dipendenze.

Oggi Acta è tornata al suo vecchio “stile”, preferendo una fuga in avanti in solitaria anziché il lavoro comune di tutto il coordinamento. Ora sta alla Regione chiudere il cerchio e concludere anche la trasformazione dei progetti.

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