Top

27 Ott, 2015

Il Lazio in prima fila per il contrasto al caporalato

Le campagne del Lazio conoscono molto bene questo triste fenomeno, fatto di precarietà, insicurezza e sfruttamento. Per questo la Regione sia in prima fila nella lotta al caporalato e faccia squadra con le aziende sane e con i lavoratori per fare un passo avanti anche in questo ambito. Si tratta di una questione di civiltà che non può passare sotto gli occhi delle amministrazioni, senza sentire l’urgenza di un intervento anche normativo oltre che culturale.

C’è una proposta di legge di cui sono la prima firmataria e che ha trovato l’adesione di tanti altri Consiglieri, c’è un lavoro avviato con l’assessorato competente, ci sono le dichiarazioni del Ministro Martina: le condizioni sono favorevoli perché si avvii l’iter per l’approvazione di questa norma che serve subito per portare il Lazio in avanti sul tema dei diritti, ma soprattutto serve al mondo dell’agricoltura per un’economia sana e legale e per sconfiggere un fenomeno che provoca sfruttamento, incidenti e morti sul lavoro.

27 Ott, 2015

Bene le rette ma adesso si accelleri la trasformazione dei progetti sulle dipendenze

L’adeguamento delle rette delle comunità di recupero dopo quattordici anni di stallo e disattenzione da parte della Regione Lazio, non può che essere un’ottima notizia per chi da sempre si batte al fianco degli ultimi e dei meno considerati della società, come sono i tossicodipendenti.

Tuttavia non dobbiamo fare l’errore di pensare che la partita sia chiusa qui, siamo soltanto a metà dell’opera: manca infatti ancora la trasformazione dei 45 progetti sulle dipendenze, attivi nel Lazio, in servizi accreditati. Un altro impegno preso dal Presidente Zingaretti, che punta a stabilizzare quegli interventi di presa in carico delle persone affette da dipendenza, valorizzando l’approccio della riduzione del danno, le unità di strada, i servizi specialisti. Un impegno che ora va onorato.

Da un anno lavoravamo a un tavolo unitario insieme al Cearl, al Cnca e ad Acta, per perseguire entrambi gli obiettivi. Un impegno che era riuscito anche a superare vecchie ruggini, visto che dentro Acta si muovono tuttora quei soggetti che insieme al sindaco Alemanno negli scorsi anni hanno devastato i servizi sulle dipendenze.

Oggi Acta è tornata al suo vecchio “stile”, preferendo una fuga in avanti in solitaria anziché il lavoro comune di tutto il coordinamento. Ora sta alla Regione chiudere il cerchio e concludere anche la trasformazione dei progetti.

27 Ott, 2015

Subito una legge nazionale sulle nozze gay

“Di fronte alle motivazioni della Sentenza del Consiglio di Stato sulla legittimità delle trascrizioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratte all’estero non c’è nulla da festeggiare o da rivendicare, come purtroppo qualche esponente della destra più conservatrice sta facendo in queste ore. Mediocri e irrispettosi della dignità delle persone sono le parole usate nei confronti dei Sindaci che hanno avuto il coraggio di far fare un passo in avanti verso la civiltà al Paese. Il messaggio da raccogliere da questa sentenza, dal nostro punto di vista, è che c’è urgenza di legiferare in materia. E’ la politica in sintesi la grande assente in questa faccenda, che ha delegato ai Sindaci delle nostre città una responsabilità evidentemente troppo onerosa.

Il Parlamento intervenga immediatamente, quindi, senza preconcetti e veti ideologici, perché i diritti delle persone omosessuali e l’esercizio della loro piena cittadinanza non possono essere ostaggio degli Alfano di turno.” A dichiararlo in una nota sono Marta Bonafoni, Consigliera Sel alla Regione Lazio e Sara Graziani, responsabile politiche di genere e diritti civili Sel Lazio.

27 Ott, 2015

Università, solo sei docenti under 40 in Italia

Giovani, preparati. E “intrappolati”. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi l’ha definita così, illustrando la Legge di stabilità – copyright rivendicato dal ministro Giannini -, la condizione dei professori universitari. Impantanati in percorsi aleatori. Invischiati in un sistema che non valorizza il merito. Condannati, prima di conquistare una cattedra, a invecchiare.
L’istantanea che il Miur consegna, ricavata dalla Banca dati dei docenti di ruolo 2014, è disarmante: su 13.263 professori ordinari, i titolari di cattedra in atenei statali con meno di 40 anni sono solo sei.
Sabina Minardi, L’Espresso