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19 Nov, 2014

Violenza sulle donne: una vittima ogni due giorni

Il 2013 è stato un anno nero per i femminicidi, con 179 donne uccise, in pratica una vittima ogni due giorni. Rispetto alle 157 del 2012, le donne ammazzate sono aumentate del 14%. A rilevarlo è l’Eures nel secondo rapporto sul femminicidio in Italia, che elenca le statistiche degli omicidi volontari in cui le vittime sono donne.Aumentano quelli in ambito familiare, +16,2%, passando da 105 a 122, così come pure nei contesti di prossimità, rapporti di vicinato, amicizia o lavoro, da 14 a 22. Rientrano nel computo anche le donne uccise dalla criminalità, 28 lo scorso anno: in particolare si tratta di omicidi a seguito di rapina, dei quali sono vittima soprattutto donne anziane.

Anche nel 2013, in 7 casi su 10 (68,2%, pari a 122 in valori assoluti) i femminicidi si sono consumati all’interno del contesto familiare o affettivo, in linea con il dato relativo al periodo 2000-2013 (70,5%). Con questi numeri, il 2013 ha la più elevata percentuale di donne tra le vittime di omicidio mai registrata in Italia, pari al 35,7% dei morti ammazzati (179 sui 502), “consolidando – sottolinea il dossier – un processo di femminilizzazione nella vittimologia dell’omicidio particolarmente accelerato negli ultimi 25 anni, considerando che le donne rappresentavano nel 1990 appena l’11,1% delle vittime totali”.

Per 10 anni quasi la metà dei femminicidi è avvenuto al Nord, dal 2013 c’è invece stata un’inversione di tendenza sotto il profilo territoriale, divenendo il Sud l’area a più alto rischio con 75 vittime ed una crescita del 27,1% sull’anno precedente, anche a causa del decremento registrato nelle regioni del Nord (-21% e 60 vittime). Lo indica il rapporto Eures sul femminicidio in Italia, dal quale risulta anche un raddoppio delle vittime al Centro Italia, dalle 22 nel 2012 a 44.

Il Lazio e la Campania con 20 donne uccise presentano nel 2013 il più alto numero di femminicidi tra le regioni italiane, seguite da Lombardia (19) e Puglia (15). Ma è l’Umbria – come riporta il dossier – a registrare l’indice più alto (12,9 femminicidi per milione di donne residenti). Nella graduatoria provinciale ai primi posti Roma (con 11 femminicidi nel 2013), Torino (9 vittime) e Bari (8). Il femminicidio nelle regioni del Nord si configura essenzialmente come fenomeno familiare, con 46 vittime su 60, pari al 76,7% del totale; mentre sono il 68,2% dei casi al Centro e il 61,3% al Sud (con 46 donne uccise in famiglia sulle 75 vittime censite nell’area). Qui al contrario è più alta l’incidenza delle donne uccise all’interno di rapporti di lavoro o di vicinato (14,7% a fronte del 5% al Nord) e dalla criminalità (18,7% contro l’11,4% del Centro e l’11,7% del Nord).

Ottantuno donne, il 66,4% delle vittime dei femminicidi in ambito familiare, hanno trovato la morte per mano del coniuge, del partner o dell’ex partner; la maggior parte per mano del marito o convivente (55, pari al 45,1%), cui seguono gli ex coniugi/ex partner (18 vittime, pari al 14,8%) ed i partner non conviventi (8 vittime, pari al 6,6%).

I dati relativi al 2013 – come rileva la ricerca Eures sui femminicidi in Italia – sono sostanzialmente sovrapponibili a quelli complessivamente censiti a partire dall’anno 2000. Lo scorso anno si è avuto, “anche per effetto del perdurare della crisi”, un forte aumento dei matricidi, spesso compiuti per ragioni di denaro o per una esasperazione dei rapporti derivanti da convivenze imposte dalla necessità: sono infatti 23 le madri uccise nell’ultimo anno, pari al 18,9% dei femminicidi familiari, a fronte del 15,2% rilevato nel 2012 e del 12,7% censito nell’intero periodo 2000-2013 (215 matricidi). Ad uccidere sono nel 91,7% dei casi i figli maschi e nell’8,3% le figlie femmine.

Il 2013 rileva una significativa crescita dell’età media delle vittime di femminicidio, passata da 50 anni nel 2012 a 53,4 (da 46,5 a 51,5 anni nei soli femminicidi familiari).
Diminuiscono le vittime con meno di 35 anni (da 48 a 37), e aumentano quelle nelle fasce 45-54 anni (+72,2% passando da 18 a 31) e 55-64 anni (+73,3%, da 15 a 26) e, in quella 35-44 anni (+26,1%, passando da 23 a 29 vittime) e tra le over 64 (da 51 a 56, pari a +9,8%).

A “mani nude”, per le percosse, strangolamento o soffocamento: così nel 2013 è morta ammazzata una donna su tre. A rilevarlo è il rapporto Eures che mette in relazione tale modalità di esecuzione ad un “più alto grado di violenza e rancore”.

Se le armi da fuoco si confermano come strumento principale nei casi di femminicidio (45,1% dei casi, seguite, con il 25,1%, dalle armi da taglio), la gerarchia degli strumenti si va modificando: le “mani nude” sono il mezzo più ricorrente, 51 vittime, pari al 28,5% dei casi; in particolare le percosse hanno riguardato il 5,6% dei casi, lo strangolamento il 10,6% e il soffocamento per il 12,3%. Di poco inferiore la percentuale dei femminicidi con armi da fuoco (49, pari al 27,4% del totale) e con armi da taglio (45 vittime, pari al 25,1%).

Collegato alla modalità di esecuzione è il movente. Quello ‘passionale o del possesso’ continua ad essere il più frequente (504 casi tra il 2000 e il 2013, il 31,7% del totale): “Generalmente – dice il dossier – è la reazione dell’uomo alla decisione della donna di interrompere/chiudere un legame, più o meno formalizzato, o comunque di non volerlo ricostruire”. Il secondo gruppo riguarda la sfera del “conflitto quotidiano”, della litigiosità anche banale, della gestione della casa, ed è alla base del 20,8% dei femminicidi familiari censiti (331 in valori assoluti). A questi possono essere aggiunti gli omicidi scaturiti da questioni di interesse o denaro, 19 nel 2013, il 16%, e si tratta prevalentemente di matricidi.

“COLPEVOLI DI DECIDERE” – Oltre 330 donne sono state uccise, dal 2000 a oggi, per aver lasciato il proprio compagno. Quasi la metà nei primi 90 giorni dalla separazione. Il rapporto Eures, diffuso oggi, li definisce i ‘femminicidi del possesso’, e conseguono generalmente alla decisione della vittima di uscire da una relazione di coppia; a tale dinamica sono da attribuire con certezza almeno 213 femminicidi tra le coppie separate, e 121 casi in quelle ancora unite dove la separazione si manifesta come intenzione.
Il 45,9% avvengono nei primi tre mesi dalla rottura (il 21,6% nel primo mese e il 24,3% tra il primo e il terzo mese). Ma il “tarlo dell’abbandono”, segnala il dossier, ha una forte capacità di persistenza e di riattivazione nei casi di un nuovo partner della ex, della separazione legale, o dell’affidamento dei figli. Tanto che il 3,2% dei femminicidi nelle coppie separate avviene dopo 5 anni dalla separazione.
Il femminicidio è spesso un’escalation di violenze e/o vessazioni di carattere fisico. I dati disponibili indicano un’elevata frequenza di maltrattamenti pregressi a danno delle vittime, censiti nel 33,3% dei femminicidi di coppia nel 2013 (27 in valori assoluti) e nel 22,5% tra il 2000-2013 (193 in valori assoluti). Eures sottolinea “l’inefficacia/inadeguatezza della risposta istituzionale alla richiesta d’aiuto delle donne vittime di violenza all’interno della coppia, visto che nel 2013 ben il 51,9% delle future vittime di omicidio (17 in valori assoluti) aveva segnalato/denunciato alle Istituzioni le violenze subite”.

18 Nov, 2014

Conferenza Stampa al CIE di Ponte Galeria

Venerdì 19 dicembre, ore 14.00
Ponte Galeria

Conferenza stampa davanti all’ingresso del Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria sulla via Portuense (all’altezza del Km 10), a margine del sopralluogo all’interno della struttura.

Sarà l’occasione per rendere conto delle condizioni delle condizioni dei migranti reclusi all’interno del centro e per illustrare alla stampa l’interrogazione urgente presentata ieri al Presidente Nicola Zingaretti per sollecitare una verifica presso il Ministero degli Interno delle procedure di assegnazione degli appalti relativi alla gestione dei Centri di accoglienza per migranti nel Lazio e per avviare una mappature con esatta ubicazione di tutte le strutture.

18 Nov, 2014

La nomina di Antonio Rosati ha il buon sapore dell’innovazione

Ad Antonio Rosati, uomo d’innovazione e studioso instancabile, i miei più sinceri auguri di buon lavoro per la nomina ricevuta oggi come amministratore unico di Arsial.

Sono certa che Rosati, nel solco di quanto già fatto fin qui come commissario dell’Agenzia, saprà contribuire in modo determinante al rilancio dell’agenzia regionale, avendo particolare riguardo nel promuovere progetti di sviluppo ed integrazione sociale legati alla Terra, per una nuova idea di territorio e di economia ecologicamente e socialmente sostenibile”.

17 Nov, 2014

L’aggressione fascista all’Asd Ardita San Paolo colpisce un modello di sport inclusivo

L’aggressione a colpi di spranghe, subita ieri dai tifosi della squadra “Asd Ardita ” sugli spalti del campo di calcio di Magliano Romano mentre si disputava una partita di un torneo giovanile, rappresenta un episodio gravissimo e purtroppo non isolato.

Il pestaggio, avvenuto un ventina di minuti dopo l’inizio della partita, e’ stato compiuto da un una quarantina di persone che con bastoni e spranghe si sono introdotti tra gli spalti colpendo e picchiando i sostenitori della squadra fino a mandarne sei in ospedale con traumi e fratture.

L’attacco di chiara ispirazione fascista ha voluto colpire una realtà sportiva come la società sportiva l’Ardita che, a Roma e nei territori, promuove un modello di sport e di calcio differente, inclusivo di tutte le diverse realtà sociali e fortemente connotato per impegno sociale e solidarietà. Ed e’ questo il modello di sport che i violenti hanno tentato ” inutilmente” di colpire e demolire a Magliano Sabino.

Auspico da parte delle autorita’ giudiziarie un intervento immediato che porti all’ individuazione dei responsabili dell’aggressione, mentre estendo il mio sostegno attivo a tutte quelle realtà sportive territoriali che a fronte di difficoltà economiche e gestionali scelgono, come i calciatori della Asd Ardita di fare della pratica dello sport un momento un esempio di cittadinanza ed impegno concreti per combattere il razzismo e non solo su i campi da gioco.

16 Nov, 2014

Scuola Politica Danilo Dolci

Mercoledì 17 Dicembre, ore 18.00
Libreria Arion Monti
Via Cavour 255

Fare pace
Con il commento visivo delle fotografie di Mario Boccia e gli interventi di Michele Nardelli e Giulio Marcon

Le foto di Mario Boccia, specializzato in reportage sociali e di attualità internazionale, commentate dal vivo, per discutere delle guerre e del pacifismo messo alla prova nei principali luoghi di conflitto, dalla ex Jugoslavia (l’assedio a Sarajevo del 1992) al Medio Oriente, dall’Iraq al Kurdistan.

E’ un occasione per rivederci prima delle feste con un invito esteso anche agli appassionati di fotografia.

14 Nov, 2014

IV Commissione

Lunedì 15 dicembre 2014, dalle ore 10
Sala Etruschi
Consiglio Regionale del Lazio

Sessione di bilancio

– ore 10, audizione con le parti sociali;
– ore 12, relazione dell’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore;
– dalle ore 14,30, audizioni con gli assessori della Giunta regionale.

Questi i provvedimenti all’esame della IV commissione, scaricabili dalla sezione Documenti:
– Documento di economia e finanza regionale 2015-2017 (proposta di deliberazione consiliare n. 35 del 9 dicembre 2014);
– Legge di stabilità regionale 2015 (proposta di legge n. 230 del 9 dicembre 2014);
– il Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 (proposta di legge n. 229 del 9 dicembre 2014);
– Rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2013 (proposta di legge n. 226 del 28/11/2014);
– conto consuntivo del Consiglio regionale del Lazio per l’esercizio 2013 (proposta di deliberazione n. 30 del 6 agosto 2014) e il bilancio di previsione 2015-2017.

Martedì 16 dicembre 2014, dalle ore 9,30
Sala Etruschi
Sessione di bilancio

– dalle ore 9,30, proseguimento audizioni con gli assessori della Giunta regionale;
– ore 15,30, relazione del presidente del Consiglio regionale, Daniele Leodori, sul conto consuntivo del Consiglio per l’esercizio 2013 e sul bilancio di previsione 2015-2017.

Mercoledì 17 dicembre 2014, ore 10,00
Sala Etruschi
Sessione di bilancio

– dalle ore 10, esame e approvazione conto consuntivo del Consiglio regionale e Rendiconto generale della Regione Lazio 2015-2017 e discussione generale sulla manovra di bilancio;
– ore 17-19, presentazione emendamenti.

Venerdì 19 dicembre 2014, ore 10,00
Sala Etruschi
Sessione di bilancio

– dalle ore 10, esame degli articolati, con eventuale prosecuzione nei giorni di sabato 20 e domenica 21