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22 Dic, 2013

Cie di Ponte Galeria: situazione disumana, intervenga subito il Governo

Questa mattina sono stata in visita al Cie di Ponte Galeria, dove ieri nove ragazzi si sono cuciti la bocca per protestare contro lo stato detentivo in cui si trovano senza aver commesso alcun reato. Ho parlato con alcuni di loro e mi hanno chiesto un’unica cosa: di poter uscire, di tornare ad essere liberi.

In particolare, mi sono trattenuta con Kerim, 26 anni, arrivato dalla Libia dopo aver pagato 4000 euro quel viaggio della speranza che ormai abbiamo imparato a conoscere anche troppo bene. Anche Kerim, un mese fa, è sbarcato a Lampedusa. Ha iniziato a lavorare, poi, per effetto di una delle peggiori leggi di questo Paese, la Bossi-Fini, si è ritrovato rinchiuso dentro la “nostra Lampedusa”, a Ponte Galeria.

Lo stato detentivo dei reclusi nel Cie, la condizione di totale isolamento e la negazione dei diritti umani, è palese: per raggiungere le gabbie attraverso le quali sono riuscita a parlare con i ragazzi, ho dovuto oltrepassare diverse porte chiuse come i cancelli delle carceri, gli stessi detenuti possono sì muoversi dentro le diverse aree del Centro ma lo fanno sempre all’interno di altissime recinzioni invalicabili.

Da ieri, oltre ai nove ragazzi con le bocche cucite, tutti i reclusi nordafricani, dei 61 trattenuti nell’area riservata agli uomini nel Cie, sono anche in sciopero della fame e alcuni di loro stanno anche saltando le terapie mediche. A detta dello stesso direttore del Centro, Vincenzo Lutrelli, la situazione stavolta è seria, i giovani immigrati  sembrano intenzionati ad andare avanti fino a che non otterranno risposte.

Per questo, ribadendo la necessità di un’immediata cancellazione della legge Bossi-Fini, chiedo nel frattempo un intervento immediato del governo sull’emergenza Ponte Galeria, per porre fine a una situazione disumana. Come consigliera regionale presenterò a breve una mozione che impegni in questo senso la giunta regionale e garantisca un impegno per il monitoraggio e la trasparenza di tutto ciò che accade all’interno del Cie.

22 Dic, 2013

#Sogni contro imbrogli. Difendi Scup!

Lunedì 13 gennaio, ore 15.00
Piazza del Campidoglio

oppure

alle 14.00 a Scup per partire insieme

#Sogni contro imbrogli

Difendi Scup!

TERZA PUNTATA: DA CHE PARTE STARE!!!!

MANIFESTAZIONE IN PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO

LUNEDÌ 13 GENNAIO DALLE ORE 15.30

***

Scup è sotto sfratto.

Continua la battaglia per la difesa di Scup, per il nuovo welfare lo sport e la cultura per tutti.

Abbiamo respinto per due volte l’ufficiale giudiziario,  che adesso si presenterà assistito dalle forze dell’ordine per restituire il bene alla proprietà il 14 gennaio;

Questa volta difendiamo Scup, uscendo da Scup. Andiamo al campidoglio per mostrare in una piazza di tutti l’alternativa alla speculazione e la costruzione che Scup ha fatto.

E chiediamo al consiglio e all’amministrazione comunale di scegliere di stare dalla parte dei sogni contro gli imbrogli

Scup non va via. Troppo da difendere: Palestra, osteria e bar, biblioteca, aula studio e corsi di lingua, spazio bimbi e corsi per bambini, sportello di ascolto psicologico, web radio e laboratorio di immagini, un mercato di produttori e artigiani, un orto popolare e un laboratorio di progettazione, spazio per prove teatrali,  wi-fi gratuito e spazio per formazione, seminari e assemblee. Tutto popolare. Tutto questo portiamo in piazza.

Invitiamo tutte e tutti a venire

22 Dic, 2013

Anteprima “Triangle”

Mercoledì 9 gennaio, ore 16.00
Via dell’Arco di Parma, 15

Il documentario “TRIANGLE” racconta la condizione operaia femminile, i diritti del lavoro, come aspetto fondamentale di rispetto della dignità della persona umana.

Operaie tessili nel 1911. Operaie tessili nel 2011. L’incendio della Triangle Waist Company a New York, il crollo di una palazzina che ospitava un maglificio fantasma a Barletta: storie che vanno ben oltre le zone geografiche in cui sono avvenute, diventando racconto emblematico di una condizione senza confini anche temporali.

Il filo che lega le donne operaie protagoniste del documentario, da ieri ad oggi, è la necessità  di non tacere, di dare la propria voce a quella di altre mille voci silenziose, per non dimenticare, per continuare costantemente dappertutto a  vigilare.

Nel documentario sono stati utilizzati materiali d’archivio reperiti presso Cornell University  che è titolare del Memorial che ha rintracciato e custodisce tutti i materiali d’archivio esistenti: audio e video, fotografie, testimonianze scritte, ritagli stampa, ivi compresa la ricostruzione dei nomi e le storie delle immigrate italiane che lavoravano nella fabbrica tessile, e che vi trovarono la morte. Sono stati consultati i inoltre il Critical Past (Usa), NARA (USA), Istituto Luce (IT), Cineteca del Friuli (IT), Fondazione dell’Archivio Storico del Movimento Operaio e Democratico (IT), RAI TECHE (IT), Foto Calvaruso (IT), Foto Rudy (IT). Il film  è riconosciuto d’interesse culturale dal MIBAC.

TRIANGLE è una produzione Factory Film e DocLab con la coproduzione di RAI Cinema e di Istituto Luce Cinecittà, con il sostegno del MIBAC Direzione Generale del Cinema, con il sostegno di Apulia Film Commission, con il contributo di INAIL e di UDI, con la collaborazione della Fondazione dell’Archivio Storico del Movimento Operaio e Democratico.

Regia di Costanza Quatriglio
Soggetto di Nella Condorelli e Costanza Quatriglio
Montaggio di Letizia Caudullo
Fotografia di Vincenzo Condorelli (AIC)
Musiche di Teo Theardo
Produttori esecutivi Marco Visalberghi e Nella Condorelli

22 Dic, 2013

Cie, dove la “clemenza necessaria” non arriva

Cucirsi la bocca a volte può fare meno male che sentire il proprio grido afono, silenziato dal muro invalicabile e intangibile che avvolge i Cie. Nemmeno in carcere quello – “regolamentare” – è facile assistere a una protesta come quella adottata ieri da almeno cinque detenuti immigrati reclusi nel Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria, a Roma.
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