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Per Barbara Spinelli, avvocata esperta di femminicidio e consulente Onu, “la logica di questo decreto non è basata sulla tutela dei diritti umani, ma sulla repressione. Le raccomandazioni Onu ci dicono che il principale problema in Italia è, seppur in presenza di leggi idonee, il pregiudizio di genere e la mancanza di formazione degli operatori.
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