26 Ott, 2015
Roma brucia
Sabato 28 novembre, ore 11.00
Biblioteca Elsa Morante
Via Aldo Cozza, 7 – Ostia
26 Ott, 2015
Sabato 28 novembre, ore 11.00
Biblioteca Elsa Morante
Via Aldo Cozza, 7 – Ostia
20 Lug, 2015
Quanto venuto alla luce non fa che rafforzare la voce di chi da anni denuncia la presenza di un forte radicamento mafioso nel Lazio, su cui occorre agire con forza e determinazione, attraverso una alleanza di ferro sul territorio tra Istituzioni, associazioni antimafia e forze sociali.
29 Dic, 2014
Qualche tempo fa, prendendo spunto dalle parole pronunciate da papa Francesco che giudicava la povertà come il più grave male che affligge il mondo degli umani, dedicai il mio articolo a quel tema il quale non si limita a dividere gli abitanti del nostro pianeta in ricchi e poveri.
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19 Dic, 2014
Al Centro di Identificazione ed Espulsione di Ponte Galeria siamo in un momento delicato, c’è un passaggio di consegne tra la vecchia e la nuova gestione all’interno del Cie e gli ospiti lamentano alcuni cambiamenti contingenti che a noi che siamo “fuori” potrebbero sembrare minuzie e diventano invece dirimenti questioni di dignità e di diritti dentro al Centro: da giorni gli uomini non si fanno la barba e non hanno il sapone e lo spazzolino da denti, non riescono ad avere vestiti puliti e in diversi sono vestiti con il “kit” estivo, ciabatte e pantaloncini al freddo di questi giorni, le donne ci è stato detto lamentano l’assenza di fornitura di assorbenti igienici.
Inoltre gli stranieri del Cie hanno un problema con il pocket money – per le sigarette, le telefonate – che è passato da 3,5 euro a 2,5 euro al giorno, una sottrazione di un euro al giorno che in quel contesto è molto significativa.
Oggi nel Centro sono ospitati 76 uomini e 22 donne. Il cambio di gestione dalla cooperativa Auxilium alla società Gepsa è avvenuto cinque giorni fa: i disagi e la tensione latente che abbiamo riscontrato oggi sono dunque sicuramente dovuti al recente avvicendamento, ma anche a una gara vinta “al ribasso” dalla nuova gestione. Il personale è passato dalle 67 unità di prima alle circa 35 di adesso, con turni di copresenza diurni di 7 persone, che scendono a 3 la notte. E tutto non per inadempienze della Gepsa, ma rispettando il capitolato della gara bandita dalla Prefettura di Roma.
Proprio il tema della qualità e della trasparenza delle gare per gli appalti delle strutture per migranti e rifugiati è saltato all’attenzione della cronaca con l’inchiesta Mafia Capitale: un elemento in più per farci dire oggi che su queste materie va ripensata completamente la politica nazionale.
Anche per questo due giorni fa ho presentato un’interrogazione in Regione per chiedere al Presidente Zingaretti di inoltrare al governo e al Viminale la nostra domanda di chiarezza e informazione: nella nostra regione esiste il Cie di Ponte Galeria ed esiste il Cara di Castelnuovo di Porto, sono sorte inoltre durante Mare Nostrum e in particolare durante gli ultimi mesi strutture che ospitano temporaneamente migranti in transito di cui non conosciamo nulla: ubicazione, capienza, gestione. Credo sia un diritto-dovere degli amministratori regionali invece avere contezza di ciò che accade nei propri territori, per la vigilanza e per garantire i diritti sia agli stranieri trattenuti che alla popolazione residente.
19 Dic, 2014
Nonostante il suo titolo, “Mafia Capitale”, l’inchiesta sul Mondo di Mezzo non ha colpito solo Roma ma anche diversi Comuni e paesi alle porte della nostra città, a cominciare da Sacrofano, luogo di residenza del boss Massimo Carminati.
Per questo desidero stringermi intorno a quei cittadini e a quelle cittadine che oggi hanno deciso di dare vita a una fiaccolata per le strade del loro Comune, alle 18.30 in piazza Ugo Serata. Una risposta forte, immediata e non banale per quel territorio: per dire che esistono e hanno voglia di mostrarsi molte persone oneste, per reagire – insieme all’Associazione Libera – alle infiltrazioni mafiose disvelate dalla Procura di Roma.
Ho avuto modo di conoscere un grande e bel pezzo di società civile di Sacrofano durante la campagna elettorale delle ultime amministrative. Ho visto e percepito moltissime energie positive, senso di solidarietà, voglia di partecipare alla costruzione di una comunità più equa e più giusta. È a loro che desidero fare arrivare oggi la mia vicinanza. Solo uniti, e cambiando il nostro modo di fare politica sui territori, potremo dire che – a di là delle responsabilità penali che sarà la magistratura ad accertare – le carte dell’inchiesta “Mafia Capitale” saranno servite ad imporre una riflessione in grado di rigenerare la politica e la società civile.
17 Dic, 2014
Ho presentato oggi un’interrogazione urgente a risposta immediata al Presidente Nicola Zingaretti perché ritengo non più procrastinabile una verifica presso il Ministero degli Interno delle procedure di assegnazione degli appalti relativi alla gestione dei Centri di accoglienza per migranti nella nostra regione.
Sul nostro territorio sono infatti presenti sia Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo (C.A.R.A.), Centri di Identificazione ed Espulsione (C.I.E.) e Centri di Accoglienza per migranti e richiedenti asilo di carattere ordinario e straordinario, dislocati in maniera difforme.
Fatta salva la richiesta formulata a più riprese della necessità del superamento di strutture come il Cie di Ponte Galeria – vero luogo di sospensione dei diritti civili e umani – va sottolineato che queste strutture hanno rappresentano la risposta “scomposta” da parte delle istituzioni competenti incapaci di attuare un organico piano di accoglienza dei migranti
Le cronache di questi ultimi giorni hanno riportato notizie – anche preoccupanti – riguardanti la possibilità di realizzazione di nuove strutture a carattere straordinario nei Comuni di Pomezia (località Santa Palomba) e Nettuno, evidenziando dubbi sulla fornitura di acqua potabile garantita attraverso autocisterne, la sufficienza di abiti e cibo forniti nei Centri di Pomezia e rispetto l’inagibilità del centro di Nettuno dove mancherebbero il gas e l’allaccio all’energia elettrica. Appare impossibile non collegare queste criticità con quanto emerso dall’inchiesta “Mafia Capitale” che ha ben descritto le modalità di gestione dei Centri e l’opaco giro di affari e di appalti ad essa collegati.
Ad oggi – e questo è già una grave mancanza nel processo democratico – non è dato sapere nè al consiglio regionale, nè agli amministratori locali l’ubicazione di queste strutture, le modalità utilizzate dal Ministero dell’Interno per la localizzazione, la scelta degli stabili, degli enti gestori e le convenzioni con essi definite anche in relazione alla qualità dei servizi offerti.
Per questo ho ritenuto urgente, anche in occasione della Giornata internazionale dei migranti ricordata il 18 dicembre, interrogare il Presidente della Giunta sulle iniziative che intende avviare nei confronti del Ministero dell’interno per conoscere procedure di assegnazione degli appalti per la gestione dei Centri e la mappature con esatta ubicazione di tutte le strutture. Elementi mancanti ma necessari per espletare il ruolo di controllo e verifica e garantire percorsi democratici a tutti i cittadini.
E a completamento di questo percorso “di democrazia” venerdì 19 dicembre farò visita al Cie di Ponte Galeria. Una iniziativa istituzionale per verificare le condizioni di vita dei migranti li trattenuti, i cui particolari saranno oggetto di una conferenza stampa che si terra al termine di fronte al Centro alle ore 14.
17 Dic, 2014
Il business dell’accoglienza. Ai migranti le briciole. Il rischio è che la gestione passi tutta o quasi nelle mani di una società francese, la Gepsa per poter sfruttare le possibilità che lo Stato francese stava allora offrendo alle imprese private di partecipare al mercato della gestione e costruzione dei penitenziari d’Oltralpe. Un’apertura al privato legata alla decisione dello Stato francese di aumentare il numero dei posti disponibili nelle sue prigioni.
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16 Dic, 2014
Disagio veicolato dalla concorrenza? Non lontano da via Morandi e dalla coop “Un sorriso” ci sono i centri gestiti da un amico di Buzzi e Massimo Carminati, Tiziano Zuccolo. Che a maggio 2013, intercettato, parlava con il leader della “29 giugno” di fare a mezzi su un gruppo di immigrati da accogliere (“Eh, bravo, l’accordo è al cinquanta per cento, dividiamo da buoni fratelli, ok?”).
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11 Dic, 2014
Questa mattina ho partecipato alla conferenza stampa con la quale il Social Pride ha raccontato l’altro pezzo della storia dell’inchiesta di Mafia Capitale, il pezzo che ancora mancava: quello delle cooperative e delle associazioni oneste che in questi anni si sono viste respingere i bandi, rifiutare i progetti, che hanno denunciato meccanismi poco chiari nel quasi totale disinteresse della politica e dei media.
Hanno ragione, gli uomini e le donne del Social Pride: l’inchiesta sulla Cupola che secondo l’ordinanza del Procuratore Pignatone gestiva una larghissima fetta degli appalti sulla manutenzione del verde e sull’accoglienza a Roma rischia di far restare una vittima certa sul terreno, la cooperazione onesta, i tanti modelli positivi di collaborazione tra il pubblico e il privato sociale che in questi anni hanno continuato a lavorare – facendo innovazione – nonostante i grandissimi ostacoli che ora cominciamo a capire fino in fondo da cosa fossero rappresentati.
Ora le amministrazioni di Roma Capitale e della Regione Lazio si trovano di fronte a un bivio: rispondere all’inchiesta internalizzando tutti i servizi o, peggio, privatizzandoli di fatto. Oppure rilanciare con un modello totalmente nuovo di politiche sociali, che punti con coraggio sulla sussidiarietà, che si ispiri a criteri di giustizia sociale accanto a criteri di legalità, che non scambi mai più la mediazione sociale per merce di scambio o peggio di “collusione”, ma la valorizzi per quel che è: funzione pubblica a tutto tondo, capace di raggiungere l’obiettivo ultimo e principale della Cosa Pubblica, il benessere delle persone e della comunità, il bene comune.
Come Regione Lazio abbiamo degli strumenti già a disposizione che aspettano solo di essere definitivamente varati: la Legge di recepimento della 328 sui servizi sociali, l’istituzione del Tavolo d’inclusione rom, l’approvazione della Legge istitutiva del Garante dei diritti dei rifugiati. Alla tanta parte sana della cooperazione sociale assicuro tutto il mio impegno per imprimere un’accelerazione a questi atti: la risposta migliore, più giusta e più forte che possiamo dare al malaffare che da anni si arricchiva, sulle spalle dei più fragili.
11 Dic, 2014
Chi insufflò le prove di pogrom di Tor sapienza? Chi doveva incassare i dividendi delle notti di fuoco, sassi e cocci di bottiglia di una borgata “rossa” che improvvisamente, a metà novembre, si era accesa al comando di saluti romani e ronde assetate di “negri” e “arabi”?
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