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15 Dic, 2017

Lavoro, con Riesco diamo ai giovani Neet opportunità, formazione, cultura

Si chiamano Neet e sono quei ragazzi e quelle ragazze che non studiano, non lavorano e pensano di non avercela fatta. Per 5000 di loro la Regione Lazio mette in campo “Riesco”, l`iniziativa di reddito di inclusione formativa per rafforzare le opportunità di inserimento occupazionale, rivolta ai giovani dai 18 ai 29 anni e presentata oggi dal presidente Nicola Zingaretti e dal vicepresidente Massimiliano Smeriglio.
Seicento euro al mese da destinare in un anno per la formazione professionale e la cultura che consentirà a questi giovani di investire in primo luogo su se stessi.
“Riesco” è parte di una strategia che vuole dare una chance in più ai ragazzi e alle ragazze che oggi si trovano ai margini ed è anche parte integrante di un investimento complessivo fatto in questi anni dalla Regione Lazio sulle politiche attive per il lavoro, per il diritto allo studio, per start up, per il micro credito. Oggi mettiamo l’ultimo tassello di questo puzzle che vuole parlare con quella parte di generazione di invisibili, che per noi invisibili non sono

07 Dic, 2017

Istat, Lazio in crescita doppia rispetto all’Italia indica che siamo sulla strada giusta

E’ una buona notizia quella che raccontano oggi i dati Istat che dimostrano un aumento dell’occupazione nel Lazio il doppio rispetto all’Italia.
Questi segnali positivi sul mercato del lavoro si aggiungono ai già buoni risultati in termini di crescita del turismo, i cui incassi sono il triplo di quelli italiani e ai dati dell’export che sono il doppio rispetto a quelli nazionali.
Ora occorre fare un altro passo in avanti sul piano delle politiche attive, puntando alla qualità del lavoro e a un modello di sviluppo che miri alla riconversione economica e sociale come motore di crescita.
Questi dati sono un segnale di fiducia e speranza e dimostrano che, sebbene ci sia ancora molto da fare, siamo sulla strada giusta.

28 Nov, 2017

Con Fondo Futuro un nuovo modello di sviluppo e opportunità

31,5 milioni di euro provenienti dal Fondo sociale europeo per finanziare progetti di autoimpiego, l’avvio di nuove imprese o la realizzazione di nuovi progetti.
Dopo i risultati positivi della prima edizione, che si è chiusa con il finanziamento di 1398 progetti, torna il bando Fondo Futuro grazie al quale la Regione Lazio vuole dare corpo e gambe alle buone idee attraverso il sostegno al microcredito e alla microfinanza, per l’erogazione di finanziamenti dai 5 ai 25 mila euro da restituire in 84 mesi al tasso agevolato rivolti a microimprese e a liberi professionisti che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario ordinario.
Novità importante di questa edizione è la “Riserva Sisma”, che destina 8 milioni di euro a microimprese attive o in corso di attivazione in uno dei 15 Comuni terremotati e “Liquidità sisma”per l’erogazione di finanziamenti a tasso zero a copertura delle esigenze di liquidità delle piccole aziende attive nell’area del Cratere.
I cittadini della Regione Lazio potranno contare quindi su uno strumento in più, che si inserisce dentro un quadro di azioni coordinate che punta a valorizzare quell’enorme patrimonio di energie fatto da giovani, over 50, categoria svantaggiate, potenziali imprenditori e, con un’attenzione particolare, donne.
Fondo Futuro rappresenta infatti anche una possibile opportunità economica per le donne che escono dai percorsi di violenza, promuovendone l’inserimento lavorativo anche attraverso forme di sostegno a iniziative imprenditoriali, come previsto dalla legge 4.
Oggi è stato messo un altro tassello per il sostegno alle pratiche virtuose, al rinnovamento del ciclo produttivo e ad un nuovo modello di sviluppo che sia in grado di dare risposte utili a chi soffre la crisi.

24 Nov, 2017

Amazon, via allo sciopero: «Siamo rotti e sfruttati»

Massimo Franchi, il Manifesto

Primo e storico sciopero ad Amazon. Questa mattina alle 5 partirà il presidio dei sindacati all’ingresso dell’Mpx5, il gigantesco capannone di Castel San Giovanni, nella valle piacentina della logistica. Se in Francia e Germania erano già stati organizzati scioperi nel 2015, qui da noi si è scelto di partire colpendo il Black Friday, termine di importazione americana del giorno dedicato ai saldi.
DIFFICILE CHE IL «VENERDÌ NERO» blocchi il sistema di consegne: a far andare avanti la «macchina» saranno i lavoratori interinali – contraddistinti dal badge verde al collo – che da ieri subiscono «pressioni da parte dei capi».
PROPRIO LA LORO SITUAZIONE è al centro delle rivendicazioni dei lavoratori che hanno deciso per lo sciopero. «Vogliamo far capire all’azienda che c’è disagio, specie fra chi è costretto a lavorare solo di notte o quasi a chiamata», spiega Beatrice, 26enne della vicina Sarmato – una delle poche a non aver paura a parlare – che ad Amazon lavora dal 2012 e solo a fine 2016 ha avuto un contratto a tempo indeterminato. «Noi a tempo indeterminato pre Jobs act siamo come dei resistenti – racconta Alessandro (nome di fantasia) – siamo pochissimi e già siamo distrutti fisicamente».
LA FLESSIBILITÀ a Castel San Giovanni è tale che neanche il numero dei dipendenti è certo. Se i tempi indeterminati (in maggioranza assunti col Jobs act) sono circa 1.650, il numero di lavoratori somministrati – selezionati e assunti dalle agenzie interinali Adecco, Manpower, Gi Group – sono fluttuanti – dovrebbero essere circa 2mila – e aumentano nel periodo natalizio.
«MOLTI SONO ASSUNTI espressamente per fare il turno notturno (che va dalle 22 alle 6, mentre quello del mattino arriva alle 14 e il pomeridiano alle 22, ndr), quasi tutti gli altri hanno il contratto Mog (monte ore garantite, ndr) che in teoria sarebbe un part time a tre giorni ma che nella realtà diventa un lavoro a chiamata quando i capi ti dicono: “Sarebbe opportuno che tu venga” e poi il giorno dopo ti fanno applaudire perché hai accettato, insomma una bieca forma di sfruttamento», continua Alessandro.
APERTO DAL 2011, NELL’HUB piacentino i sindacati non sono entrati fino a quest’anno. «Siamo riusciti a tenere le assemblee con complessivamente 500 lavoratori – spiega Fiorenzo Molinari della Filcams Cgil – e a presentare una proposta di contratto integrativo. Ma l’azienda continua a non rispondere ed è venuto il momento di farle capire che vogliamo fatti, non parole».
LO SCIOPERO DI OGGI – proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs ed dalle categorie dei somministrati Felsa Cisl, Nidil Cgil Uiltemp – è rivolto anche ai lavoratori somministrati e prevede anche «il blocco delle prestazioni lavorative in straordinario fino alla fine dell’anno», il più fruttuoso per l’azienda, il più pesante per i lavoratori.
LA PESANTEZZA DEL LAVORO è l’altra grande rimostranza degli addetti. Divisi in picker – coloro che smistano i pacchi muniti di pistola – packer – quelli che fanno gli imballaggi – e settore spedizione, la mansione più pesante è senza dubbio quella di picker: «Fai anche 17 chilometri in un giorno, sei sempre in movimento e pieghi la schiena in continuazione. Io ho moltissimi colleghi e colleghe con patologie muscolo-scheletriche alle articolazioni, ma nessuno riesce ad ottenere il riconoscimento delle malattia professionale perché l’azienda rimanda le visite per la certificazione», spiega Beatrice. «Dopo 5 anni di questo lavoro sei già da buttare: molti miei colleghi si sono licenziati sfruttando la buonauscita», sottolinea Alessandro. «La pratica delle buone uscite porta ad un turn over altissimo che l’azienda sfrutta per tenere basso il costo del lavoro», chiosa Molinari.
IN VERITÀ I LAVORATORI di Castel San Giovanni godono di condizioni contrattuali migliori rispetto ai due nuovi hub aperti da Amazon. «Hanno il contratto dei servizi, un tempo indeterminato full time prende 1.450 euro. A Passo Corese, magazzino appena aperto vicino Rieti, e in quello che sta per aprire a Vercelli, l’azienda applicherà ai dipendenti il contratto nazionale della logistica, sensibilmente più basso», spiega Massimo Mensi che per la Filcams fa parte dell’Alleanza sindacale mondiale per Amazon. «In Europa la nostra strategia è comune: riuscire a contrattare con l’azienda. Ma ancora nessuno c’è riuscito».

13 Nov, 2017

Imprese, turismo e cultura due asset strategici per il Lazio

“In questi anni la Regione Lazio ha fortemente investito sul sistema turistico del Lazio, perché anche in questo modo si è contribuito a ricostruire l’immagine di una Regione fortemente screditata.

Risorse importanti per rilanciare il settore ricettivo, percorsi attrattivi che andassero oltre Roma, valorizzazione delle bellezze di questo territorio, sono stati gli obiettivi di un lavoro reso possibile anche grazie all’uso intelligente delle risorse europee.

Oggi esempi concreti di tutto ciò sono i due bandi, per un totale di 19 milioni di euro, presentati dal Presidente Zingaretti e dall’assessore Fabiani, attraverso cui saranno finanziati progetti volti ad innalzare la qualità dell’offerta turistica: rinnovare, abbattere le barriere architettoniche ma anche efficientamento energetico, contando su rimborsi a fondo perduto oppure quasi fino a 50%.”

Così in una nota i Consiglieri regionali di Insieme per il Lazio, Gino De Paolis, Capogruppo, Marta Bonafoni, Daniela Bianchi, Rosa Giancola

10 Nov, 2017

Porta Futuro Lazio a Civitavecchia: altro obiettivo centrato

“E’ con grande soddisfazione che oggi, insieme al Vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio, abbiamo inaugurato la nuova sede di Porta Futuro Lazio, a Civitavecchia. Un altro obiettivo centrato”.

Così in una nota Gino De Paolis e Marta Bonafoni, Capogruppo e Consigliera di Insieme per il Lazio.

“La Regione Lazio ha dimostrato, anche con questo sforzo di risorse, una attenzione importante al territorio, fortemente in crisi dal punto di vista occupazionale, nonostante la presenza di importanti realtà produttive. La disoccupazione soprattutto giovanile è un dramma a cui la Regione prova a dare risposte positive e soprattutto una speranza concreta.

Porta Futuro Lazio è infatti un luogo fisico, pubblico e completamente gratuito, dove chiunque può rivolgersi per crescere professionalmente, attraverso servizi di orientamento e di formazione, per posizionarsi al meglio sul mercato del lavoro e che permette a tutti i cittadini ed aziende di utilizzare più agevolmente i servizi innovativi per l’aumento dell’occupabilità. Un luogo di incontro quindi, tra realtà produttive e chi è in cerca di lavoro.

Naturalmente – proseguono De Paolis e Bonafoni – noi pensiamo di promuovere l’integrazione delle realtà che già operano nel territorio, a partire dal centro per l’impiego, dal centro di formazione professionale e da Bic Lazio.

Con l’attivazione di Porta Futuro Lazio si realizza un sogno- spiegano- ossia quello su cui abbiamo iniziato un ragionamento già nella nostra campagna elettorale del 2013: la costruzione di quella “cittadella del lavoro” che dovrà agire come cabina di regia per mettere a sistema la domanda di lavoro e formazione, anche di qualità, con l’offerta delle aziende.

Civitavecchia sarà parte integrante e attiva di un network che vede realtà universitarie consolidate come Roma Sapienza e Roma Tre, o Viterbo e Cassino.

L’apertura di questa sede serve anche ad aprire un ragionamento serio anche sullo sviluppo del polo universitario di Civitavecchia, obiettivo su cui è fondamentale investire risorse e politiche.

Un ringraziamento particolare, oltre al Vicepresidente Smeriglio, va ai Sindaci del comprensorio che hanno partecipato a questa mattinata, Luigi Landi per Tolfa e Antonio Pasquini per Allumiere, e a tutti coloro che hanno creduto in questa sfida.
Oggi è solo l’inizio, ma torneremo a parlare di Porta Futuro Lazio perché è nostra premura, pubblicizzare questa nuova realtà, con l’obiettivo di coinvolgere l’intera cittadinanza facendo conoscere l’enorme opportunità che offre.

Buon governo, decentramento e politiche attive quindi, quelle della Regione Lazio, che provano ad incidere con concretezza ad invertire la rotta di una crisi che persiste, specialmente nelle zone più periferiche del Lazio.”

24 Ott, 2017

Sociale, con bandi tirocini disabilità al centro la persona e le sue abilità

Un bando che non parte dalla disabilità ma dalle competenze, non dalla menomazione ma dal contributo che la società può ricevere da tutti, non dall’idea di assistere ma da quella di valorizzare la persona.

E’ la seconda edizione del bando “Tirocini per persone con disabilità”, quella presentata oggi dal presidente Zingaretti e dall’Assessora al Lavoro Valente, su cui c’è un investimento di sei milioni di euro, con una indennità, totalmente a carico della Regione che aumenta rispetto all’edizione precedente passando da 500 a 800 euro netti, più il tutoraggio specialistico, anche questo a carico della Regione.

E’ un’idea concreta per realizzare uno dei principi fondanti la nostra Costituzione e cioè quello per cui è compito delle Istituzioni rimuovere gli ostacoli che impediscono il totale sviluppo della persona umana: politiche attive per rendere possibile l’autonomia e la piena cittadinanza delle persone diversamente abili, ma anche uno strumento a disposizione dei datori di lavoro – imprese e cooperative, fondazioni, associazioni e studi professionali – che hanno l’occasione di diventare partner attivi di questo processo, in un’ottica di sviluppo e di impresa. Anche così si combatte la crisi e l’incremento delle disuguaglianza che questa porta con se.