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27 Apr, 2016

Sanità, per il governo un bell’esame di coscienza

Ivan Cavicchi, Il Manifesto

Il dato più significativo del tredicesimo Rapporto “Osservasalute” è il calo dell’aspettativa di vita, un fenomeno per noi inedito ma tutt’altro che inaspettato. Se cala l’aspettativa di vita è perché molte morti in qualche modo precoci pur essendo evitabili diventano inevitabili.

Se aumentano le malattie e se le morti evitabili diventano inevitabili c’è poco da fare si campa di meno. Almeno per i soggetti più deboli. Dietro ai dati di “Osservasalute” vi è la realtà della diseguaglianza. Il calo di anni di vita riguarda soprattutto le parti deboli della società, per esempio gli anziani.

Ma perché delle morti evitabili diventano inevitabili ? E’ vero cala il numero medio di anni di vita dei nostri cittadini ma questo avviene perché cala la speranza per molti di noi di vivere più a lungo. La domanda quindi è: perché cala questa speranza? Perché alcuni muoiono più di altri?

La speranza di vita non dipende puramente dal caso o dal destino ma da una serie di fattori compresi tra il patrimonio genetico di ciascuno di noi, l’ambiente in cui viviamo, gli effetti sulla società civile dell’economia, il tipo di welfare sanitario, le politiche per la salute, gli stili di vita.

In questo senso la speranza di vivere è una questione di:
1)concrescenza cioè qualcosa che dipende dall’unione o fusione di fattori normalmente separati che influiscono sulla vita delle persone;
2) di coemergenza cioè qualcosa che emerge da un sistema nel senso che il sistema in cui viviamo crea per molti di noi un grado eccessivo di mortalità;
3) consignificanza perché i tanti e diversi fattori hanno tutti sul piano degli esiti lo stesso significato “mortale”.

Il rapporto “Osservasalute” con grande onestà intellettuale (dobbiamo ringraziare Walter Ricciardi e l’università Cattolica per il bel lavoro diagnostico) dice le cose come stanno e che sappiamo tutti. Se mettiamo insieme gli inquinamenti, quindi l’aumento delle malattie soprattutto letali, le politiche di definanziamento della sanità, quindi il taglio alle tutele, i problemi del mercato del lavoro, la mancanza di politiche per la promozione della salute, allora è ovvio che si finisca per campare di meno.

Come è possibile tagliare la sanità soprattutto accanendosi contro quei luoghi salva vita definiti ospedali, non difendere i cittadini dalle malattie, condizionare le cure con una medicina sempre più amministrata e campare più a lungo?
La sanità è sotto gli standard. Per chi è in salute non è un problema ma per chi è malato ed ha bassi redditi è un problema perché aumenta il suo rischio di non guarire o di non essere curato o di essere curato male.

Davanti ai dati di “Osservasalute” immagino le risposte del governo. Si dirà che non è possibile collegare in modo lineare e meccanico i problemi della sanità con quelli della speranza di vita. Oppure che abbiamo a che fare con una gigantesca complessità per cui è impossibile ricostruire dei nessi di causalità.

Fino all’ennesima replica: abbiamo la sanità migliore del mondo. E’ tutto vero. Ma è anche vero che la speranza di vita cala soprattutto per i soggetti deboli, che la sanità è definanziata, che le popolazioni più deboli non sono protette dai rischi, che le malattie gravi aumentano.

Per cui per favore evitiamo di scambiare complessità per inintellegibilità e siccome tutti si ha diritto di vivere il governo ringrazi “Osservasalute” e si faccia un bell’esame di coscienza.

26 Apr, 2016

Bene il lavoro della Regione sui rifiuti

“Senza enfasi e clamori la Regione Lazio in questi anni ha messo in campo quanto necessario per affrontare uno dei problemi più annosi e delicati del territorio: quello dello smaltimento dei rifiuti e del relativo fabbisogno impiantistico.
La presentazione dei dati avvenuta questa mattina dal Presidente Zingaretti e dall’Assessore competente Buschini dimostra un’inversione di tendenza molto significativa, una buona notizia per tutto il territorio regionale, dove cresce la differenziata, migliora la gestione del compostaggio, diminuisce il volume dei rifiuti prodotti, si scongiura l’esigenza di nuovi impianti di incenerimento.

Anche in questo caso, in una Regione come il Lazio, dove albergava la discarica più grande di Europa e dove la raccolta differenziata, specialmente a Roma, sembrava uno scoglio insormontabile, l’amministrazione Zingaretti ha dato riprova di serietà e lavoro costante. Non solo è stata chiusa Malagrotta, ma è stato avviato un processo fatto di investimenti e sensibilizzazione in grado di migliorare in un solo anno le prospettive in questo campo. Con la raccolta differenziata e con un trend come quello mostrato oggi, non ci saranno più discariche dannose come quelle concepite in passato e nessun altro impianto sarà acceso in nessuna provincia del Lazio, a partire, stando ai dati, da quello del rigassificatore di Malagrotta.
Questo è davvero un fiore all’occhiello di questa giunta e di questa maggioranza.”

A dichiararlo sono Gino De Paolis e Marta Bonafoni, capogruppo e consigliera Si-Sel alla Regione Lazio.

25 Apr, 2016

La Fisiologia della Nascita – Dai prodromi al post partum

Giovedì 26 Maggio alle ore 17,30
Biblioteca di Villa Mercede
Via Tiburtina, 113

Il Melograno propone, in esclusiva per Roma,
la presentazione del libro
La Fisiologia della Nascita – Dai prodromi al post partum
scritto da Anita Regalia, Giovanna Bestetti, Roberta Spandrio,

Questo volume, che noi riteniamo essere un importante contributo verso un cambiamento necessario e auspicabile nelle pratiche di assistenza ostetriche e mediche, nasce dall’esperienza clinica e di formazione nei corsi per ostetriche e medici tenuti dalle autrici, a cui si aggiunge il contributo di diversi professionisti.
Ciò che li accomuna è l’essere impegnati da anni nel desiderio di modificare l’attuale metodo di assistenza alla nascita fisiologica. L’intento è cercare di mettere in relazione il sapere di base a quello clinico/critico fondato sulle evidenze scientifiche (ma non solo), affinché si possa favorire la fisiologia, tradurre in pratica assistenziale il principio che le diversità sono tante, rigenerare la pratica ostetrica unendo “mani, cervello e cuore”. Il testo è attraversato dalle parole delle donne, dagli operatori e da intermezzi poetico-letterari per ricordare che il linguaggio sulla nascita non è soltanto quello medico.

Se siete operatrici della nascita, medici, ostetriche, se state per diventare mamme, se già lo siete, ma soprattutto se credete, come noi, nella necessità di questo cambiamento, venite a passare un pomeriggio con noi!

Interverranno:

Roberta Spandrio e Anita Regalia, autrici del libro
Marta Bonafoni, consigliera della Regione Lazio
Gabriella Pacini, ostetrica libera professionista dell’Associazione Il Melograno

Modererà gli interventi Romana Prosperi Porta, presidente dell’Associazione Il Melograno Centro Informazione Maternità e Nascita di Roma

Durante l’incontro verrà proiettato il corto dal titolo “La prestazione – Sex like a birth”

E in principio ci fu la speranza…

Speranza di contribuire a cambiare l’attuale assistenza alla nascita in Italia nelle sue espressioni di indifferenza, ignoranza e paradossalità. Speranza di riuscire a svelare le ricadute di un’assistenza che non rispetta la libertà.” Roberta Spandrio, Anita Regalia, Giovanna Bestetti

In collaborazione con:
Il Melograno – Centro Informazione maternità e Nascita, sedi di Monterotondo e Rieti
Freedom for Birth, Rome Action Group
Creattivamente Ostetriche
Mamma Doula
Vita di Donna

 

24 Apr, 2016

Coltiviamo diritti

Sabato  il 28 maggio 2016, ore 10
Monk – Via Giuseppe Mirri, 35
Roma

La giornata che vi proponiamo è finalizzata a progettare in maniera condivisa e partecipata “Coltiviamo diritti. Campagna nazionale per la legalità e la dignità del lavoro in agricoltura”. Sono state invitate a partecipare molte delle realtà che operano a diverso titolo nell’ambito del lavoro in agricoltura, dell’intervento, dell’inclusione e della ricerca sociale. L’incontro che proponiamo intende valorizzare e favorire le possibilità di discussione e di elaborazione di proposte comuni.

Per facilitare il confronto e condividere con tutti i partecipanti gli obiettivi e le azioni contro lo sfruttamento lavorativo, l’incontro si articolerà come segue:
10:00-10:30 Presentazione dell’Appello – Sergio Giovagnoli
10:30 – 10:45 Introduzione della giornata – Federica Dolente
10:45-11:00 Presentazione dei quattro gruppi di lavoro e degli obiettivi – Marco Binotto
11:00 -13:00 Riunione in quattro Gruppi tematici
13:30 Pranzo in comune
15:00 – 17:00 Assemblea plenaria per la presentazione e la discussione delle proposte dei Gruppi tematici

Le questioni che verranno discusse nei gruppi tematici intenderanno definire le priorità, le azioni e i mezzi per raggiungerle attraverso discussioni facilitate che dovranno articolare nel dettaglio le quattro direttrici individuate dalla Campagna:

  • Delle politiche per un’agricoltura di qualità e rispettosa dei diritti
    Moderatori: Marco Omizzolo (InMigrazione), Lorenzo Trucco (ASGI), Da Definire (ALPAA)
  • Un’economia del cibo più responsabile
    Moderatori: Marco Binotto (RES Lazio), Anna Ciaperoni (AIAB), Luca Scopetti (Parsec)
  • Una rete per sostenere i diritti di chi lavora in agricoltura
    Moderatori: Jean René Bilongo (FLAI), Sergio Giovagnoli (ARCI), Da Definire ( Legambiente)
  • Una maggiore e migliore informazione
    Moderatori: Antonia Marraffa (FDV), Antonio De Maria (ARCI)
    La partecipazione al workshop è su invito. Speriamo vivamente di poter contare sulla vostra presenza. Vi preghiamo di iscrivervi entro il 24 maggio p.v. accedendo al form per la prenotazione on line http://coltiviamodiritti.altervista.org/cosa-fare/incontro-progettazione-partecipata/ segnalando sin da subito a quale, o a quali Gruppi di lavoro voi e la vostra organizzazione intendete partecipare.