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20 Apr, 2017

Affittopoli, la Corte dei Conti boccia il procuratore. Vincono i Commons

Stefano Simoncini, Il Manifesto

Gli spazi sociali romani sotto sfratto hanno vinto una battaglia fondamentale, forse decisiva, nella guerra dei Commons: il presidente della Corte dei Conti del Lazio ha detto no. Con le sentenze depositate ieri riguardanti due dei 20 casi attualmente pendenti sui 230 complessivi, quelli delle associazioni «Agorà 80» e «Anche tu insieme», il collegio giudicante per la Regione Lazio ha detto no al procuratore Guido Patti, colui che ha montato un castello accusatorio pesantissimo contro i dirigenti capitolini che hanno gestito in passato il patrimonio non disponibile del Comune di Roma in concessione per usi sociali e culturali.

HA DETTO CHE IL DANNO erariale semplicemente non c’è, non sussiste, sfilando la pietra angolare di tutto il castello, in quanto la tesi del procuratore contabile è che quelle concessioni, in parte scadute, in parte mai del tutto regolarizzate, o che comunque presentano dei vizi formali, avrebbero dovuto pagare un canone di mercato per l’intero periodo di usufrutto.

Hanno vinto i dirigenti e gli avvocati, tra cui i bravissimi Pino Lo Mastro e Stefano Rossi, ma anche diverse avvocatesse giovani e agguerrite, che il 6 aprile scorso avevano sostenuto 8 ore di dibattimento, duettando fino allo sfinimento con un Patti glaciale, inflessibile, che aveva manifestato gli unici segni di emotività rivolgendo battute verso il pubblico delle associazioni presenti in aula: «Vi siete portati la claque». Ricambiato da una risata fragorosa di tutta l’aula quando, excusatio non petita, aveva affermato di non avere intenti persecutori verso le associazioni.

Hanno vinto le associazioni, che possono essere più fiduciose nel fatto che le richieste di risarcimenti milionari a loro rivolte da parte del Comune non abbiano alcuna conseguenza. E anzi, rischiano di mettere in una posizione legale molto scomoda l’amministrazione capitolina. Se infatti le sentenze saranno confermate in appello e se faranno giurisprudenza, come è assai probabile, visto il peso della giudice che l’ha emessa, la presidente Piera Maggi, e visto che i due casi giudicati coprono un po’ tutte le fattispecie, il Comune si troverà con centinaia di intimazioni emesse verso le associazioni prive di ogni base legale. Con il rischio di trovarsi presto a parti invertite, inseguito da centinaia di cause civili intentate dalle associazioni contro il Campidoglio per la definizione del giusto canone e per richieste di risarcimenti in ragione di provvedimenti infondati e vessatori, soprattutto da parte di chi, per la minaccia subita, ha già lasciato gli spazi.

SONO GIÀ TRE LE ASSOCIAZIONI che stanno avviando cause civili per la definizione del giusto canone, tra cui la «Mario Mieli», che quasi certamente vinceranno così che il Comune dovrà cominciare a perdere soldi in spese legali. Ma sono ben più ingenti i danni attuali e potenziali che sta già scontando la collettività per le azioni amministrative ispirate dagli insensati criteri della procura contabile, e assecondate altrettanto scriteriatamente dal Comune, dirigenza e giunta messi insieme. Se ne può avere un’idea prendendo il caso del Sant’Egidio, che ha lasciato i locali di Nuova Ostia in cui operava a causa delle diffide al rilascio del Comune con richiesta di risarcimento parametrato sul canone di mercato. In quel caso i danni sono 4 in uno. La perdita di un presidio di legalità e welfare in un quartiere con enormi fragilità sociali; le mancate entrate del canone di concessione, seppur non altissimo; i danni legati al degrado in cui sta rapidamente cadendo lo spazio che naturalmente è già stato occupato da “senza tetto”, e infine il rischio di una causa da parte di Sant’Egidio per tutta questa vicenda.

NELLE SENTENZE, si motiva l’annullamento del danno erariale sostenendo, come già spiegato dal manifesto, che l’irregolarità formale della concessione non può essere parametrato sul valore di mercato semplicemente perché si tratta di patrimonio classificato come indisponibile, e cioè vincolato a usi sociali e istituzionali, e perciò non poteva in ogni caso essere messo a reddito, neanche se le associazioni senza titolo fossero state sfrattate dai dirigenti, come avrebbe voluto Patti, non a caso accusato dalla rete di organizzazioni (oltre 50) di «abuso della funzione inquirente», nell’esposto presentato alla Corte dei Conti.

ORA LE ASSOCIAZIONI attendono che il Comune non solo revochi in autotutela tutte le diffide, ma che provveda rapidamente a verificare il valore sociale delle attività svolte negli spazi in concessione. E, contestualmente alla restituzione agli usi collettivi degli spazi inutilizzati o affidati ad associazioni inesistenti, immediatamente regolarizzi, con tante scuse, tutte le associazioni. E senza bando, come è nelle sue prerogative. Checché ne dica Patti.

24 Mar, 2017

Celio Azzurro: inaccettabile chiusura struttura modello, il Comune batta un colpo

E’ davvero inaccettabile quanto sta accadendo in questo ore all’asilo Celio Azzurro. Con la consegna della determina dirigenziale emanata dall’Assessorato al Patrimonio, il Campidoglio ha deciso di fatto di rendere esecutivo lo sgombero dei locali, cancellando con un colpo di spugna un’esperienza riconosciuta per il suo valore pedagogico e interculturale anche a livello internazionale.

L’arroganza con cui il Comune di Roma ha deciso di procedere non tiene conto dei bambini che frequentano la scuola, delle loro famiglie e del fatto che, da oltre vent’anni, il Celio Azzurro rappresenta uno dei presidi romani più importanti di educazione e di integrazione culturale. Non è pensabile porre fine in questo modo a un’esperienza del genere. Per di più il paradosso vuole che quell’asilo stia lavorando proprio con finanziamenti che arrivano proprio dal Dipartimento Politiche Sociali.

Alla luce di questo e visto che l’assessore Mazzillo aveva assunto un impegno con i municipi circa la volontà di incontrarli su questa e altre vertenze, cosa che non è mai stata fatta, chiediamo alla sindaca Raggi di battere un colpo e all’assessore Mazzillo di accogliere la richiesta delle famiglie, delle associazioni e dei rappresentanti del Municipio di un incontro che possa entrare nel merito della vicenda e aprire nuovi scenari per scongiurare, ancora una volta, la perdita di un altro pezzo importante di questa città.

17 Mar, 2017

Che bel Celio Azzurro

Damiano Tavoliere, Il Manifesto

Non è vero che nella Capitale tutto va male, non è vero che tutto è sprechi, corruzione, ruberie, incuria, fragilità, inefficienza, disinteresse cinico e altre sacrosante lamentele rivolte al Potere costituito. Ci sono isole di umanità redenta che rinfrancano la mente. Ci sono isole d’eccellenza che rincuorano e danno vigore. Una di queste è Celio Azzurro, asilo interculturale unico al mondo.

17 Feb, 2017

A Roma ennesimo sgombero degno di Kafka

Alessandro Portelli, Il Manifesto

Più di un’ora di riunione fra l’assessore al patrimonio di Roma Capitale Andrea Mazzillo col suo staff da un lato del tavolo e dall’altro la delegazione delle associazioni che hanno sede all’edificio di via di Sant’Ambrogio, nel centro della Capitale. Un incontro seguito ai sigilli che le forze dell’ordine hanno apposto incatenando la sede, con un inatteso blitz giovedì mattina.

E un nome è venuto spontaneo alle labbra: Kafka. Una specie di universo surreale in cui ogni cosa è anche il suo contrario.

18 Ott, 2015

Che la festa abbia inizio!

Sabato 21 novembre, ore 12.00
Casetta Rossa
Via Magnaghi – Roma

Evento Facebook

Eh sì, stavolta è tutto vero…
Casetta Rossa riapre…per sempre!
Indossate i vostri abiti da festa, sfoderate i sorrisi migliori, portate i vostri amici, la vostra bellezza e l’entusiamo che ci ha sempre fatto andare avanti!
Vi vogliamo cantanti e cantantesse, attori, attrici e ballerin@…portate i vostri strumenti,
mettete le scarpe da tango, declamate poemetti, giocate con le rime, fate una serenata d’amore a Casetta!
Facciamo questa festa insieme e come piace a noi, riempiamo questa giornata di incursioni musicali, cibo e tanta fantasia!
Vi aspettiamo sabato a partire dalle ore 12 per brindare insieme all’evento che tutti aspettavamo.

08 Lug, 2015

Casetta Rossa è l’esempio della parte sana di Roma

“Esprimo la mia vicinanza, e quella del gruppo di Sel alla Regione Lazio, alla Casetta Rossa, luogo rinato grazie all’attivismo e al protagonismo dei cittadini di un quartiere. E’ incomprensibile la cecità di chi vuole colpire esperienze di partecipazione come quella, capace di trasformare l’incuria e l’abbandono in punto di riferimento culturale ed educativo per adulti e bambini.

Di fronte a tale situazione c’è bisogno di senso di responsabilità, perché la Casetta Rossa è esempio ed espressione della parte sana della città, che vuole fare comunità e porre le basi per una cura del territorio partecipata, proprio mentre a Roma emerge dalle indagine di Mafia Capitale un diffuso e sotterraneo modo di usare il bene comune a scopo privatistico.

Non c’è esitazione quindi nel riconoscere da parte nostra in quell’esperienza un alleato della buona politica, come lo sono tutti gli spazi sociali restituiti alla città e ai cittadini.

09 Dic, 2014

Assemblea Pubblica a Scup

Domenica 18 gennaio, ore 15.30
Scup
Via Nola 5 ( metro A San Giovanni)

Con questa lettera l’assemblea di gestione di Scup invita ad un momento di confronto tutte le persone o realtà che contribuiscono alla vita del progetto.

Scup è il centro di sport e cultura popolare nato a San Giovanni nel maggio del 2012 dall’occupazione della ex motorizzazione di via Nola 5.

A distanza di due anni e mezzo dalla prima occupazione, e di due anni dal primo sgombero e dalla rioccupazione di Scup, questo progetto presenta un profilo piùdefinito, seppure in continua evoluzione.

Anzitutto, Scup offre dei servizi al territorio e raccoglie numerosi progetti: una palestra con dieci corsi per bambini, adulti e anziani, un bar e un’osteria, una ludoteca, corsi e laboratori per bambini, una web radio, una biblioteca, un’aula studio e dei corsi di lingua, una scuola popolare di musica, uno sportello di ascolto psicologico, un mercato di artigiani e produttori che si svolge ogni prima domenica del mese e un punto di distribuzione settimanale a cura di “terra terra”. Il wi-fi libero e gratuito e uno spazio per seminari e conferenze.

In secondo luogo, fin dalla sua nascita Scup è stato concepito come uno spazio aperto ai movimenti, ai comitati, ai cittadini di Roma e di Italia.

Tantissime realtà a Scup si incontrano, organizzano riunioni, dibattiti e incontri pubblici, oppure Scup si offre come appoggio logistico dei movimenti e delle realtà di base durante manifestazioni o cortei, ad esempio ospitando i partecipanti per la notte, organizzando pranzi ecc.

In altri termini, abbiamo concepito lo spazio non come di spettanza esclusiva di un collettivo, ma come un luogo utile al territorio e a tutte quelle realtà che quotidianamente e instancabilmente si battono per un altro modello di città, per l’affermazione dei diritti sociali e civili e contro il razzismo e il fascismo.

Scup si trova in un momento cruciale della sua vita.

Lo sgombero di Scup è all’ordine del giorno del prossimo comitato per l’ordine e la sicurezza.

Per questo vogliamo invitare ad un momento di confronto tutte le persone e le realtà sociali che fanno vivere quotidianamente Scup, per informare e aggiornare sia sullo sgombero che sul progetto speculativo della proprietà e per condividere una strategia di difesa di questo sogno chiamato Scup che si terrà domenica 18 gennaio alle ore 15.30 a Scup.

01 Set, 2013

Atleti e cittadini. Lo sport come spazio sociale

Venerdì 13 settembre, ore 17.30
Presentazione rivista scientifica “Atleti e cittadini. Lo sport come spazio sociale”
SCUP- Sport e cultura popolare – Via Nola, 5 Roma

In occasione della pubblicazione del numero monografico della Rivista trimestrale di Scienza dell’Amministrazione, dal titolo “Atleti e cittadini. Lo sport come spazio sociale”, SCUP vuole avviare un confronto scientifico e politico sullo sport, spaziando dalle occasioni agonistiche di alto livello (i grandi eventi) a quelle che sono le attività formative e ludiche, con valenza sociale e sanitaria, oramai riconosciute come diritto di tutti i cittadini (lo sport per tutti).

I temi saranno proposti da quattro degli autori dei saggi della Rivista e dibattuti con un’attenzione particolare per la realtà romana: seguendo l’imperativo di conoscere per governare saranno presentate analisi longitudinali e trasversali sulle politiche europee sullo sport, sulle tendenze e le criticità dello sport italiano e sulle esperienze internazionali di monitoraggio dei sistemi sportivi.

Relatori

>> Prof. Nicola Porro, Dipartimento di Scienze umane, sociali e della salute, Università degli studi di Cassino e del Lazio meridionale – Lo sport europeo tra welfare e performance.
>> Prof. Enzo D’Arcangelo, Dipartimento di Scienze statistiche, Università degli studi di Roma, La Sapienza – La pratica sportiva in Italia: sviluppo, tendenze e criticità.
>> Prof. Antonio Mussino, Dipartimento di Scienze statistiche, Università degli studi di Roma, La Sapienza – Il monitoraggio comparato della partecipazione sportiva
>> Prof. Ailton de Oliveira, Università Federale di Sergipe: Il diagnostico nacional do esporte e Lazer  in Brasile

Sono invitati:

>> Alessandra  Carenza palestra popolare S.Lorenzo
>> Antonello Ciancio, membro Commissione Sport del VII Municipio
>> Silvia Natali   Assessore allo Sport Municipio VII
>> Andrea Novelli, associazione Neosport
>> Eugenio Patanè, Presidente Commissione sport Regione Lazio
>> Gianluca Peciola, vicepresidente commissione sport Comune di Roma
>> Riccardo Viola Presidente Coni Lazio