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18 Feb, 2014

Senza Luce: rapporto sulle politiche della Giunta Marino, le comunità rom e sinte a Roma e il “Best House Rom”

Lunedì 3 marzo, alle ore 11
Ordine Nazionale dei Giornalisti
Via Parigi 11 – Roma

L’Associazione 21 luglio presenta Senza Luce, rapporto sulle politiche della Giunta Marino, le comunità rom e sinte nella città di Roma e il “Best House Rom”.

Senza Luce è un rapporto che si prefigge come obiettivo quello di esaminare se e come la nuova Amministrazione locale abbia iniziato a offrire, a otto mesi dal suo insediamento, risposte adeguate alle urgenti problematiche che riguardano gli oltre 8 mila rom e sinti della Capitale.

Contestualmente i curatori della ricerca hanno voluto operare un focus sul “Best House Rom”, un “centro di accoglienza” per soli rom, considerato dall’Associazione 21 luglio un luogo simbolo che incarna le conseguenze delle azioni sinora organizzate dalle autorità locali nei confronti di rom e sinti in emergenza abitativa.

Nel “Best House Rom”, situato in via Visso, nella periferia est di Roma, vivono attualmente più di 300 rom, di cui 200 minori. Tra questi gli uomini, le donne e i bambini sgomberati, nelle scorse settimane, dal “villaggio attrezzato” di via della Cesarina e dall’insediamento informale di via Belmonte Castello. Ad oggi gli sgomberi forzati realizzati dall’Amministrazione sono stati 17.

Il rapporto Senza Luce illustra inoltre un’esperienza di inclusione, recentemente realizzata sul territorio nazionale, che potrebbe rappresentare per l’Amministrazione romana una “buona pratica” da poter replicare nel contesto locale.

Alla presentazione del rapporto sono state invitate anche le autorità locali.

17 Gen, 2014

Samudaripen. Tutti morti

Domenica 26 gennaio, ore 18
Casa Internazionale delle Donne
Via della Lungara, 19 – Roma 

Samudaripen, (“Tutti morti” in lingua romanès), è uno dei termini utilizzati dalle comunità rom e sinte per indicare lo sterminio di oltre 500mila rom e sinti.

In occasione della Giornata della Memoria, in cui si commemorano tutte le vittime delle persecuzioni nazifasciste, Associazione 21 luglio e Associazione Sucar Drom organizzano l’evento “Samudaripen. Tutti morti. Memorie dello sterminio dimenticato di rom e sinti”, domenica 26 gennaio alle ore 18 alla Casa Internazionale delle Donne, a Roma.

Samudaripen, (“Tutti morti” in lingua romanès), è uno dei termini utilizzati dalle comunità rom e sinte per indicare lo sterminio di oltre 500 mila rom e sinti.

L’evento, che si terrà presso la Casa Internazionale delle Donne in via di San Francesco di Sales 1/a, a Roma, rappresenta sia un momento di commemorazione delle vittime dello sterminio che di riflessione sulle conseguenze sui diritti umani delle politiche in atto in Italia nei confronti delle comunità rom e sinte. Politiche incentrate sui “campi” che generano marginalizzazione ed esclusione sociale.

Nella prima parte della serata, alle ore 18 nella sala Atelier, è prevista la presentazione del progetto “Memors. Il primo museo virtuale del Porrajmos in Italia. La persecuzione dei Rom e dei Sinti nell’Italia fascista“. Il progetto, diretto e presentato da Luca Bravi (Università Telematica L. Da Vinci di Chieti), ha come obiettivo quello di ricostruire storia e memoria della deportazione delle popolazioni sinte e rom all’interno dei campi di concentramento sparsi sul territorio Italiano.

La presentazione di Memors, che è finanziato dall’Unione Europea in partenariato con Sucar Drom, Università Telematica L. Da Vinci di Chieti, Fondazione ex Campo Fossoli, Federazione Rom e Sinti Insieme e Flare, sarà accompagnata dalla voce narrante di Laura Verga e dalle suggestioni sonore di Ivan Macera.

Alle 19, nella sala Carla Lonzi, si terrà il convegno “Respingere, contenere, concentrare. Le declinazioni dell’esclusione dallo sterminio nazifascista alle attuali politiche securitarie“. Interverranno Gabriele Rigano (Università per Stranieri di Perugia), Luca Bravi (Università Telematica L. Da Vinci di Chieti) e Sergio Bontempelli (OsservAzione onlus).

Le conclusioni del convegno saranno affidate a una video testimonianza dell’artista Moni Ovadia.

Al termine del convegno, nella stessa sala a partire dalle ore 20, vi sarà la proiezione del documentario “Terrapromessa”, di Mario Leombruno e Luca Romano, sul “campo rom” di Masseria del Pozzo a Giugliano, in provincia di Napoli, dove l’amministrazione comunale ha trasferito oltre 400 persone, tra cui 250 bambini, sopra una discarica da cui fuoriescono gas tossici dannosi per la salute.

20 Ott, 2013

Mia madre era rom

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Martedì 29 ottobre, ore 17
Regione Lazio (Sala Tirreno, Palazzina C)
Via Rosa Raimondi Garibaldi, 7 – Roma

A Roma e nel Lazio le politiche abitative nei confronti delle comunità rom incidono fortemente sui diritti dell’infanzia. Ma quale impatto hanno tali politiche sulle probabilità che un bambino rom, rispetto a un proprio coetaneo, venga segnalato alla Procura per i minorenni, allontanato dalla propria famiglia e dichiarato adottabile? Quanti sono i minori rom dichiarati in adozione ogni anno, a Roma e nel Lazio?

Sono questi gli interrogativi alla base di “Mia madre era rom”, il nuovo rapporto dell’Associazione 21 luglio che sarà presentato martedì 29 ottobre alle ore 17, a Roma, presso la sede della Regione Lazio (Sala Tirreno, via Rosa Raimondi Garibaldi 7, Palazzina C).

La ricerca, realizzata dall’Associazione 21 luglio in collaborazione con la Facoltà di Antropologia culturale dell’Università di Verona, analizza la situazione dei minori rom che oggi non vivono più presso le proprie famiglie, perché da queste allontanati e perché adottati dalle famiglie della società maggioritaria. In particolare, il rapporto si sofferma sulla presenza dei minori rom nelle storie che il Tribunale per i Minorenni di Roma ha affrontato dal 2006 al 2012.

Interverranno alla presentazione del rapporto:

Angela TULLIO CATALDO, autrice della ricerca – Associazione 21 luglio
Rita VISINI, Assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio
Melita CAVALLO, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Roma
Edoardo TRULLI, Vice Presidente dell’Ordine Assistenti Sociali della Regione Lazio
Vito SAVASTA, Mediatore sociale

Ai partecipanti sarà distribuita copia gratuita del rapporto “Mia madre era rom”

16 Ott, 2013

Léonarda, espulsa durante la gita scolastica

La polizia frontaliera ha fatto fermare il bus della scolaresca, prelevato la ragazzina, che è stata portata in aeroporto e imbarcata sul volo per Pristina. La professoressa e gli studenti: «Trattamento inumano»

Léonarda, 15 anni, è stata arrestata mentre era in gita scolastica con i compagni. Come rom illegalmente residente in Francia, doveva essere espulsa verso il Kosovo insieme al resto della famiglia Dibrani, madre e sei figli. Il padre era già partito. Gli agenti della Paf (Police aux frontières, le guardie di confine) hanno fatto fermare il bus della scolaresca, prelevato la ragazzina, l’hanno portata in aeroporto e imbarcata sul volo per Pristina.

Tutto è successo ieri mattina. La famiglia kosovara era immigrata in Francia nel 2009 e non aveva i requisiti per la regolarizzazione, anche se li avrebbe maturati fra due mesi. Viveva a Levier, nel sud-est, vicino al confine svizzero. I figli parlano perfettamente il francese e, secondo il blog che ha denunciato l’episodio, frequentano da tre anni le scuole. In effetti, Léonarda frequentava il collège e ieri partecipava a una gita scolastica a Sochaux organizzata dalla scuola media André-Malraux e dal liceo Touissant-Louverture di Pontarlier. Per questo, quando la polizia è arrivata al domicilio della famiglia, non l’ha trovata. Gli agenti si sono informati e hanno telefonato alla professoressa di Storia e geografia che accompagnava i ragazzi. Questo il racconto dell’insegnante, madame Giacoma: «Il linguaggio dell’agente era dei più fermi e dei più diretti. Mi ha detto che non avevamo scelta e che dovevamo imperativamente far fermare l’autobus dove eravamo perché voleva recuperare una delle nostre alunne in situazione irregolare: Léonarda Dibrani. Gli ho detto che non poteva domandarmi una cosa del genere perché la trovavo totalmente inumana».

Ma la professoressa ha dovuto ottemperare. Ha cercato di spiegare a Léonarda la situazione: «Dopo i miei colleghi hanno spiegato la situazione a certi studenti che credevano che Léonarda avesse rubato o commesso un reato. Ragazzi e professori sono stati estremamente scioccati». La prefettura si difende dando un’altra versione: secondo le autorità, la madre voleva raggiungere il padre in Kosovo. I posti in aereo si erano resi disponibili ieri e gli agenti sono intervenuti su richiesta della famiglia per recuperare la ragazzina.

Fin qui la cronaca. Il problema è però subito diventato politico. Per molti esponenti del volontariato, dei partiti della gauche e dello stesso Partito socialista, si tratta della classica goccia che fa traboccare un vaso già colmo, dove il vaso è la linea dura sui rom del ministro socialista degli Interni, Manuel Valls, in perfetta continuità con quella dei suoi predecessori di destra. Lo scandalo è enorme, le polemiche violentissime. E pochi minuti fa, dopo un’intervento del premier Jean-Marc Ayrault, Valls è stato costretto ad annunciare l’apertura di un’inchiesta amministrativa. Qualche testa sicuramente cadrà. Resta l’ambiguità di un ministro di sinistra che fa una politica di destra e con metodi muscolari. E che proprio per questo è l’unico membro veramente popolare del governo più impopolare degli ultimi anni.

18 Set, 2013

Rom e sinti: 2 proposte di legge in favore della minoranza

In Italia vivono circa 170 mila rom e sinti, che rappresentano la terza minoranza più cospicua sul territorio nazionale, dopo sardi e friulani. Nonostante la consistenza numerica e i richiami alla tutela da parte delle istituzioni europee, il nostro Paese risulta ancora privo di strumenti giuridici per la salvaguardia culturale e linguistica di tale minoranza che continua ad essere uno dei gruppi più sistematicamente discriminati ed esclusi.

In un convegno dal titolo “Rom, Sinti e Caminanti: una proposta di legge per il riconoscimento, la tutela e la promozione sociale della minoranza”, l’Associazione 21 luglio e la Commissione Straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato hanno avviato questo pomeriggio in Senato una riflessione sulle possibili strade da percorrere per la salvaguardia dei diritti delle comunità rom e sinte nel nostro Paese.

Al convegno, presieduto dal presidente della Commissione Straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani Luigi Manconi, ha partecipato anche il Ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge, al cui dicastero appartengono le competenze in materia di politiche rivolte a rom e sinti in Italia.

I lavori del convegno sono stati l’occasione per la presentazione di due disegni di legge da parte del senatore Francesco Palermo, eletto alla scorse elezioni politiche nel collegio uninominale di Bolzano. Il primo disegno di legge prevede la ratifica e l’esecuzione della “Carta europea delle lingue regionali o minoritarie”, firmata a Strasburgo il 5 novembre 1992, proponendo in questo modo di includere anche la minoranza rom e sinta tra quelle da tutelare dal punto di vista linguistico e culturale; il secondo disegno di legge si intitola invece “Norme per la tutela e le pari opportunità della minoranza dei rom e dei sinti”.

Le comunità rom e sinte in Italia, in quanto “sprovviste di territorio”, non sono state fino ad oggi riconosciute a livello normativo come minoranze culturali e linguistiche e, pertanto, non sono state incluse tra quelle tutelate dalla Legge del 15 dicembre 1999 n. 482 “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”. Tale legge riconosce dodici minoranze la cui lingua e cultura è tutelata: dai 1.300.000 sardi fino ai 2.100 croati che vivono in tre comuni del Molise.

Già in passato il Comitato dei Ministri dell’Educazione dell’Unione Europea, con la risoluzione 153/89 del 22 maggio 1989, nel dare indicazioni per una corretta scolarizzazione dei bambini rom, sosteneva che si dovesse tenere conto del fatto che «la loro cultura e la loro lingua fanno parte da più di mezzo millennio del patrimonio culturale e linguistico europeo». Affermazione ribadita anche dal Parlamento europeo nel 1994 con la “Risoluzione sulla situazione dei rom nella comunità” (A3-0124/94), in cui si riconosce «che il popolo Rom è una delle minoranze più importanti dell’Unione Europea», per cui vanno tutelate «la lingua e gli altri aspetti della cultura rom come parte integrante del patrimonio culturale europeo»; e quindi si «raccomanda ai governi degli Stati membri di completare la Convenzione europea dei diritti umani con protocollo aggiuntivo sulle minoranze, nel quale la definizione di minoranza possa comprendere i rom in forma esplicita, attraverso un riferimento alle minoranze che non abbiano un territorio proprio».

Secondo l’Associazione 21 luglio il marchio del “non cittadino” continua a restare impresso sull’esistenza di ogni rom e sinto nel nostro Paese, un marchio legato ad un antiziganismo che rivive sotto le forme di norme escludenti e selettive, come la cosiddetta politica dei “campi nomadi”.

La ratifica e l’esecuzione della “Carta europea delle lingue regionali o minoritarie”, includendo la minoranza rom e sinta tra quelle da tutelare dal punto di vista linguistico e culturale, potrebbe costituire un primo passo significativo ai fini dell’inclusione sociale delle comunità rom e sinte in Italia. Esso si configurerebbe infatti come un intervento complessivo rivolto ad una minoranza portatrice di una storia e di una cultura che è parte integrante della cultura italiana ed europea e non semplicemente un intervento rivolto ad un gruppo socialmente emarginato.

«La Strategia Nazionale di Inclusione dei rom, sinti e caminanti adottata dall’Italia nel 2012 – ha affermato Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio – impegna il governo italiano per il biennio 2012-2013 alla definizione di un disegno di legge governativo per il riconoscimento dei rom come minoranza nazionale. Tale riconoscimento, già garantito per le altre minoranze linguistiche presenti nel nostro Paese, è urgente perché potrebbe costituire un presupposto essenziale per restituire dignità a chi, come rom e sinti, vive da tantissimi anni in Italia».

Quanto al secondo disegno di legge presentato dal senatore Palermo, quello relativo alle “Norme per la tutela e le pari opportunità della minoranza dei rom e dei sinti”, esso merita, secondo l’Associazione 21 luglio, un approfondimento e un ampio dibattito che devono necessariamente coinvolgere in primis le stesse comunità rom e sinte.

Associazione 21 luglio
17 settembre 2013

09 Set, 2013

Rom, a breve la convocazione del tavolo regionale

Sulle politiche nei confronti dei rom e’ necessario a Roma e nel Lazio passare dalla fase dell’emergenza – che spesso ha coinciso con un vero e proprio sperpero di denaro pubblico – a quella della messa a sistema di politiche pubbliche serie e lungimiranti e inclusive.

I mega campi mono-etnici e gli sgomberi forzati che hanno caratterizzato i vari Piani nomadi hanno portato a un vero e proprio clima di segregazione nei confronti dei rom.

Un clima di intolleranza acutizzato anche dall solitudine dei cittadini delle periferie, lasciati spesso soli di fronte a situazioni di degrado. Come Regione Lazio occorre mettere in campo atti e interventi lontani dalle generalizzazioni e vicini da una parte ai bisogni delle persone, dall’altra ai loro diritti a cominciare da quello all’inclusivita’.

Come consigliera di maggioranza del centrosinistra sto lavorando all’istituzione di un tavolo di lavoro insieme alle associazioni che lavorano a fianco dei rom per arrivare a una revisione della legge 82 del 1985. Un testo nato per incentivare e promuovere l’inclusione dei rom, ma che in questi anni e’ stata applicata parzialmente e solo per fare da cornice istituzionale alla creazione di campi rom.

I campi vanno invece superati, come ci suggerisce la stessa strategia nazionale basata sull’inclusione dei rom, sinti e camminanti varata dal governo Monti. In questa direzione  insieme all’assessora Visini, responsabile delle Politiche sociali, stiamo accelerando sull’istituzione di un tavolo regionale per l’applicazione della legge. Una strategia, quella della creazione di tavoli di confronto e di rappresentanza di tutti gli attori sociali, che sta nascendo in tutta Italia.

07 Set, 2013

Rom, Sinti e Caminanti in Italia

Martedì 17 settembre, ore 16.00
Sala Zuccari, Palazzo Giustiniani
Via della Dogana Vecchia, 29 – Roma

La Commissione Straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato e l’Associazione 21 luglio organizzano il convegno “Rom, Sinti e Caminanti in Italia: una proposta di legge per il riconoscimento, la tutela e la promozione sociale della minoranza”.
Introduce e modera:
Sen. Luigi MANCONI, Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del SenatoIntervengono:

Francesco PALERMO, Senatore
Carlo STASOLLA, presidente Associazione 21 luglio
Paolo BONETTI, professore diritto costituzionale-Università degli studi Milano Bicocca
Aurora SORDINI, giurista Associazione 21 luglio
Ulderico DANIELE, antropologo Università Roma Tre
Chiude il lavori:
Cécile KYENGE, Ministro per l’Integrazione

01 Set, 2013

Roma e i rom: linee guide per una nuova politica

Lunedì 9 settembre, ore 12
Sala del Carroccio a Palazzo Senatorio
Piazza del Campidoglio 1 – Roma

In Campidoglio Associazione 21 luglio e Arci Solidarietà presentano un documento congiunto per una nuova politica verso i rom nella Capitale

Una serie di proposte concrete rivolte all’Amministrazione di Roma Capitale per mutare radicalmente le politiche verso rom e sinti e passare da un approccio basato sull’emergenza e sulla segregazione a nuovi percorsi di inclusione sociale.

Lunedì 9 settembre alle ore 12, presso la Sala del Carroccio a Palazzo Senatorio (Piazza del Campidoglio 1, Roma) Associazione 21 luglio e Arci Solidarietà presentano agli amministratori locali e alla stampa un documento congiunto dal titolo “Dall’ossessione securitaria alla solidarietà responsabile. La città di Roma e i rom: linee guida per una nuova politica”.

Da decenni, la presenza delle comunità rom e sinte nella città di Roma è percepita come ingombrante, minacciosa e pericolosa, come attentatrice alla sicurezza personale e alla salute pubblica, come una “diversità” da dover segregare in nome di un presunto rispetto culturale, in spazi lontani e separati dalla città, quei “campi nomadi” che sono il segno più evidente dell’emarginazione spaziale e sociale.

Eppure le comunità rom presenti rappresentano a Roma una percentuale di popolazione intorno allo 0,24%, una delle più basse in Europa.

Mega campi monoetnici e sgomberi forzati, che hanno caratterizzato i vari Piani Nomadi che si sono succeduti nella Capitale negli anni scorsi, hanno portato infatti, oltre che allo sperpero di ingenti somme di denaro pubblico, alla segregazione della minoranza rom, all’’intolleranza da parte dei cittadini residenti nella periferia, alla crescita di generazioni di rom in un contesto di emarginazione sociale a forte rischio devianza e quindi gravemente penalizzante.

Il documento congiunto di Associazione 21 luglio e Arci Solidarietà nasce quindi dall’esigenza di superare gli errori e i fallimenti del passato e dalla necessità di una politica locale di stampo nuovo, non segregante né assistenzialista, capace di individuare una pluralità di soluzioni per rispondere a specifici bisogni.

Illustreranno il documento il presidente dell’Associazione 21 luglio Carlo Stasolla e il presidente di Arci Solidarietà Valerio Tursi.

Rappresentanti della giunta capitolina e consiglieri comunali sono stati invitati per un confronto-dibattito.

Per maggiori informazioni:
Danilo Giannese
Ufficio Stampa Associazione 21 luglio
tel.  (+39) 388 4867611 – (+39) 06 64491242
email: stampa@21luglio.org
www.21luglio.org

Ufficio Comunicazione Arci Solidarietà Onlus
tel. 06 89566589
email: comunicazione@arcisolidarietaonlus.eu
www.arcisolidarietaonlus.eu