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27 Mar, 2014

Non obiettori, la verità vi prego sulla 194

Non abbiamo bisogno, nell’impegno quotidiano, che, dal ministro a qualche assessore a qualche sindacalista “di sinistra”, ci si organizzi la lista operatoria o la mobilità (quale riconoscimento migliore alla nostra “ostinazione” nella applicazione di una legge dello stato?) come soluzione alla incapacità di inquadrare la 194 nell’ambito della più ampia governabilità del Sistema sanitario e della Sanità del paese.
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15 Mar, 2014

“Io, ginecologa degli aborti obiettrice mio malgrado”

“Sola, abbandonata in quella trincea, tagliata fuori dalla carriera e costretta a fare aborti come in una catena di montaggio, senza più nessun contatto con le pazienti, emarginata dall’ospedale che ha sempre considerato il mio un lavoro degradante, ho fatto l’unica scelta possibile ma che avevo sempre respinto: mi sono dichiarata obiettrice”.
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11 Mar, 2014

Legge 194 e obiezione di coscienza sono due vulnus anche per le cittadine del Lazio

La denuncia della donna che in un ospedale romano è stata lasciata da sola ad abortire nel bagno, perché nel reparto erano presenti solo medici obiettori porta alla luce in maniera cruda e dolorosa la situazione presente negli ospedali di tutta Italia e nel Lazio in particolare per quanto concerne l’applicazione di una legge dello Stato qual è la 194.

E’ sconvolgente scoprire il doppio dramma di questa coppia, in cui la donna è costretta ad interrompere la gravidanza a causa di una malattia genetica trasmessa al figlio, ma che allo stesso tempo come previsto dalla Legge 40 non può accedere alla diagnosi preimpianto.

Siamo consapevoli che la situazione della nostra Regione è particolarmente grave: i medici obiettori sono oltre il 90% e questo fa sì che, ogni giorno anche senza lo stesso clamore, le donne che chiedono l’applicazione della 194 siano costrette a vivere sulla loro pelle la stessa umiliazione e il dolore vissuti dalla donna e dal suo compagno all’Ospedale Pertini e raccontati oggi da Repubblica.

Come consigliera del Gruppo per il Lazio ho posto la questione obiezione di coscienza e consultori, tra le priorità del mio lavoro sul territorio.

Per questo con la Cabina di regia sulla sanità, stiamo lavorando per individuare delle soluzioni pur consapevoli che solo un intervento nazionale potrebbe davvero fornire una soluzione.

Intanto dello specifico della nostra Regione, abbiamo avviato dei tavoli tecnici coinvolgendo gli operatori del settore per rilanciare i reparti di ostetricia e ginecologia degli ospedali del Lazio, così come i consultori e per dare nuovo vigore e forza al settore materno-infantile, alla salute della donna della coppia e del bambino intervenendo anche per una maggiore efficacia della contraccezione.

11 Mar, 2014

“Io, abbandonata in bagno ad abortire”

“Abbandonata in un bagno a partorire il feto morto, con il solo aiuto di mio marito Fabrizio. E tutto questo per colpa di una legge sulla fecondazione ingiusta, di medici obiettori, di uno Stato che non garantisce assistenza”. Valentina Magnanti ha 28 anni, minuta e combattiva con un filo di voce racconta la sua storia. Fotografia di un’Italia condannata dall’Europa nei giorni scorsi per violazione della legge sull’aborto, dei diritti delle donne, proprio a causa dei troppi medici obiettori.
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30 Gen, 2014

Aderisco alla manifestazione del 1° febbraio “Porque yo decido”

Aderisco alla mobilitazione europea di sabato 1 febbraio, in segno di solidarietà con le donne spagnole che, proprio quel giorno, consegnano “Porque yo decido”. Si tratta di messaggio indirizzato alle istituzioni contro la proposta di una nuova legge sull’interruzione di gravidanza: un attacco all’autodeterminazione delle donne che vuole cancellare la legge Zapatero autorizzando l’interruzione di gravidanza solo in caso di violenza sessuale o di salute fisica e psichica.

Da qui rilanciamo un grido d’allarme, e una mobilitazione forte contro il tentativo spagnolo di riportare indietro l’orologio della storia cancellando i diritti conquistati negli anni dalle donne.

La mobilitazione delle spagnole si è estesa in tutta Europa, da Roma e dal Lazio la vogliamo rafforzare anche per chiedere al Parlamento Europeo l’adozione della risoluzione Estrela, che suggerisce agli Stati membri l’assunzione di una legislazione europea in difesa dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne.

A Roma l’appuntamento è alle 15.30 davanti all’ambasciata spagnola in piazza Mignanelli-Piazza di Spagna, con l’adesione di  moltissime associazioni e realtà femminili.

Aderisco, anche per chiedere, come fanno le donne in tutti gli altri Paesi europei, di garantire la pluralità delle posizioni etiche e il rispetto della libertà di scelta delle donne in fatto di maternità. Un appello che dalla Regione Lazio rilancio in particolare agli eletti e alle elette nel Parlamento Europeo per una presa di posizione che garantisca il diritto di decidere sul proprio corpo.

22 Gen, 2014

Con le donne spagnole: no alla proposta Gallardòn

Aderisco alla manifestazione del primo febbraio davanti all’ambasciata di Spagna e sottoscrivo l’appello Noi con le donne spagnole: NO alla proposta Gallardòn, che pubblico di seguito integralmente a cui stanno aderendo sempre più realtà.

Appello
Le donne italiane dicono NO al tentativo di limitare la libertà delle donne spagnole, il loro diritto all’autodeterminazione e la  scelta di una maternità consapevole.

L’ “antiproyecto de ley” del ministro della giustizia spagnolo Gallardón, presentato il 20 dicembre 2013 intende cancellare il diritto di scelta  all’interruzione volontaria di gravidanza  riconosciuto alle donne spagnole dalla legge del 2010 introdotta dal governo Zapatero.
Attualmente  in Spagna, in linea con la legislazione prevalente in materia nei paesi dell’Unione Europea, la legge stabilisce un tempo – le prime 14 settimane – entro cui è riconosciuto alla donna l’esercizio pieno del diritto di scelta; al contrario, la proposta Gallardón affida ogni decisione ai medici, al giudice, ai genitori . L’aborto inoltre è previsto solo nel caso di violenza sessuale (fino alla 12ma settimana) e di grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna, con rischio permanente o duraturo nel tempo, accertato da due esperti (fino alla 22ma settimana).

La proposta ignora  i risultati positivi del sistema in vigore (p.e. la riduzione di ben 6 mila casi di aborto nel 2012 rispetto all’anno precedente) e, proponendo di punire i medici trasgressori, finisce per incentivare l’aborto clandestino, i viaggi oltre confine, i guadagni ‘occulti’ di chi è’ abituato a ‘monetizzare’ le  paure altrui.

La proposta Gallardón è  un chiaro tentativo di  oppressione delle donne, di restaurazione del  patriarcato; un attacco alla libertà delle donne e al loro diritto di cittadinanza, la cui primaria manifestazione è l’autodeterminazione nel diritto alla salute e nelle scelte riproduttive.
Consapevoli della gravità dell’attacco, le donne e gli uomini europei che fanno riferimento alla Carta Europea dei diritti fondamentali, chiedono che la proposta Gallardón venga immediatamente ritirata, in quanto violazione  dei  diritti di tutte  le donne in Spagna e in Europa, un vero e proprio “golpe”  autoritario  e ideologico.

Le donne italiane, da sempre impegnate ad affermare la loro soggettività, e  il diritto alla gestione del proprio corpo,  a scegliere  liberamente la maternità  e a contrastare i ripetuti attacchi all’applicazione della legge  194/78, annunciano la loro  mobilitazione  insieme alle donne spagnole,  e a tutte/ tutti coloro che si impegneranno     affinché la proposta  Gallardón venga bloccata  prima di essere portata alla discussione delle Cortes, e affinché qualsiasi proposta  simile  sia condannata quale  grave  violazione della libertà  e dell’autodeterminazione delle donne.

Chiediamo inoltre agli eletti e alle elette al Parlamento Europeo una  forte ed incisiva presa di posizione che garantisca alle donne il diritto di decidere sul proprio corpo.
Un’Europa senza diritti delle donne, semplicemente non è.

Casa Internazionale delle Donne, UDI Unione Donne in Italia, Snoq Factory, Snoq Roma, Wilpf-Italia, Coordinamento Donne Cgil Roma e Lazio, Sciopero delle donne, Associazione Punto D, Assolei onlus, Associazione  Differenza Donna, GiULiA, Giornaliste Unite Libere Autonome, Luisa Betti – piattaforma web “Donne x Diritti”, Uil di Roma e Lazio – Coordinamento pari opportunità, Noi Donne, Zeroviolenzadonne Onlus, Laiga.

17 Dic, 2013

Le donne e le pillole abortive

Fra queste posizioni limite e lo “spaccio” internet la distanza è invece troppa, ma la verità non sta nel mezzo. C’è un diritto intestato dalla legge, c’è una difficoltà oggettiva a disporne. Non solo in Italia: questo dato “sovranazionale” è decisivo per capire la tendenza netta e irreversibile dell’aborto fai-da-te, tramite farmaci reperiti lontano dalle farmacie, e interventi praticati lontano dalle strutture.
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05 Dic, 2013

Aborto indietro tutta

Racconta Andrea Cataldi: “Era martedì e io ero a letto con una tonsillite. In soggiorno mia moglie, alla diciottesima settimana di gravidanza cerca di tenere a bada il nostro primogenito Daniele non le concede tregua (…) Nella frenesia si fa largo il trillo di un telefono che non avremmo voluto sentire”. Simona alza una cornetta “che non avrebbe dovuto alzare”. Dall’altro capo l’ospedale di Ascoli Piceno, la città dove vivono, con i risultati dell’amniocentesi: “Dovremmo parlare con voi”. E arriva “il buio, all’improvviso”.
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