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25 Ott, 2017

Rosatellum: su Anna Frank anche Lombardi la pensa come Barillari?

Per Barillari, Anna Frank e l’antisemitismo sono distrazioni, il tema del rispetto di una tragedia che ha riguardato il mondo intero e anche la nostra città non esiste per l’aspirante futuro assessore alla Sanità della Regione Lazio. Per lui tutto si gioca in campo elettorale.

Mi piacerebbe sapere se anche la Candidata alla Regione Lazio del Movimento 5 Stelle, Roberta Lombardi, la pensa come lui, o se invece non ritenga urgente prendere le distanze da certe affermazioni e scegliere di tenere alta l’attenzione su razzismo e antisemitismo.

10 Feb, 2013

Il Comitato Università e Ricerca!

comitato-universita-zingarettiIl Lazio è la Regione italiana con la più alta concentrazione di università e di centri di ricerca. Ogni giorno decine di migliaia di persone, docenti e studenti, si confrontano, studiano e fanno ricerca. Una grande ‘area della conoscenza’ che in questi anni la Regione ha trascurato, con i tagli alle risorse e demolendo il diritto allo studio. Nell’era della competizione globale, quando la concorrenza internazionale si gioca sempre più sulla capacità delle grandi aree metropolitane e regionali di attrarre investimenti e capitale umano qualificato, il rilancio del mondo della ricerca e dell’Università è una condizione indispensabile per rilanciare lo sviluppo economico e sociale del territorio. Per questo nasce il comitato ‘Università e Ricerca Insieme per Nicola Zingaretti’, che riunisce ricercatori e docenti per condividere idee e progetti per rilanciare la ‘Rete del Sapere’. Vogliamo costruire un rapporto sempre più solido tra domanda e offerta di lavoro, tra le imprese e chi studia e diffondere una cultura dell’innovazione nella pubblica amministrazione, nell’impresa e nella società. Non deve più accadere che un ricercatore o un docente della nostra Regione sia costretto a trasferirsi all’estero per continuare la sua attività e per vedere riconosciuti il suo talento e la sua capacità. Qui puoi leggere e scaricare il nostro Appello dei ricercatori e dei docenti universitari per Nicola Zingaretti Presidente.

Se ti fa piacere puoi aderire o inviare il tuo contributo scrivendo a uni@nicolazingaretti.it.

28 Gen, 2013

Per una democrazia paritaria

Manifestazione "Se non ora quando ?" per la dignita' e i diritti della donne

Sala della Mercede piena oggi pomeriggio per l’iniziativa “Un’agenda per la democrazia paritaria”, un evento voluto da 50 associazioni che si battono per la democrazia di genere e che hanno inteso radunare in una stessa platea le candidate alle prossime elezioni politiche e regionali. Eccezion fatta per l’intervento di Giulia Bongiorno, che davvero non ho condiviso mentre sosteneva che il vero cambiamento deve cominciare nelle nostre case, dove dobbiamo essere più capaci a dire dei no per liberare il nostro tempo (dunque è colpa nostra se non ce l’abbiamo? E i servizi? E il welfare? E la politica?), alto il livello del dibattito. La cornice da cui si arrivava d’altra parte era per la prima volta dopo anni davvero incoraggiante: l’alta partecipazione di donne alle scorse primarie del centro-sinistra, una grande affermazione delle candidate, il 40% di donne presenti nelle liste del Pd il 50% in quelle di Sel. Tutto (quasi) risolto allora? No, ovviamente. Molto c’è ancora da fare: per una rappresentanza politica davvero paritaria, per la piena attuazione dell’articolo 49 della Costituzione, per una par condicio di genere che faccia giustizia della rappresentanza anche nei media. Prendete il Lazio, ad esempio. Il consiglio regionale di Franco Fiorito era composto di 10 donne e basta, su 73 consiglieri: una vergogna. Ma come andrà questa volta non è dato saperlo… non è detto che sarà un successo si direbbe con una parafrasi: le candidate in lista sono messe nella condizione di prendere davvero le preferenze necessarie ad arrivare alla Pisana? La prossima legislatura regionale dunque una legge dovrà approvare fra le prime: la legge elettorale con la doppia preferenza di genere (sul modello della Campania). Solo così anche nel Lazio assisteremo a una democrazia paritaria: migliore, più pulita, in grado finalmente di legiferare e governare per tutte e per tutti.

20 Gen, 2013

Una nuova avventura

Gian Paolo Manzella, Marta Bonafoni, Nicola Zingaretti, Cristana Avenali
Gian Paolo Manzella, Marta Bonafoni, Nicola Zingaretti, Cristana Avenali

Il 18 gennaio 2013 Nicola Zingaretti ha annunciato la mia candidatura nel suo listino per le elezioni regionali del  Lazio. Si tratta di una nuova e bella avventura, che per me vuol dire certamente cambiare passo ma sempre nella direzione dello stesso cammino: quello di chi intende cambiare le cose, in meglio e insieme. Ho deciso con entusiasmo di accettare la candidatura per due ragioni fondamentali. La prima ha a che fare con quello che sono e che ho sempre pensato: mai interna alla politica sono da sempre un’innamorata della bella e buona politica e mi preoccupa e addolora il distacco che c’è, forte e profondo, tra un grandissimo pezzo della cittadinanza e le nostre istituzioni. La seconda ragione ha molto a che fare con il mio mestiere di giornalista e con la vergogna che ho sentito montare nel dover raccontare dei Fiorito e dei Maruccio, e delle scorrazzate in auto-blu della Polverini, mentre gli ospedali venivano chiusi dai tagli, le fabbriche dalla crisi, la cultura dall’ignoranza. Ho deciso di mettere a disposizione della vittoria di Zingaretti la mia passione e la mia biografia: per i giovani, il reddito di cittadinanza, il diritto allo studio. Per gli omosessuali, dichiarando guerra finalmente e sul serio all’omofobia, primo passo verso la conquista dei diritti per tutte e per tutti. Per le donne e la parità di genere, che passa da un sacco di possibili cose da fare: il rafforzamento dei consultori (altro che la Tarzia), dei centri antiviolenza, la promozione di politiche del lavoro giuste e la lotta al precariato. Tutto attraverso dei processi realmente partecipativi, con la chiamata alla responsabilità dei movimenti come dei partiti, delle associazioni, come dei comitati come della gente comune. Solo così potremmo davvero pensare di poter rifondare la politica, e con essa la società. Il vivere insieme.