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Il 12 e il 13 febbraio si vota per la Regione Lazio, questo è il programma per una regione + giusta che racconta e spiega cosa vogliamo fare e come vogliamo farlo: si tratta di un programma collettivo, con una visione del mondo, costruito con l’esperienza e la competenza di chi ha partecipato, in questi mesi, alle tappe territoriali del Tour dei Desideri. È un programma ambizioso, ma ancorato alla realtà e alla concretezza delle vite, che richiederà molto lavoro e ostacoli da superare, per trasformare in meglio le cose. Ma è anche un Patto, non una delega, che viaggia sul filo della reciprocità e della verifica delle azioni concrete.


LA SALUTE, DIRITTO DI TUTTI E DI TUTTE

Una regione + giusta, capace di dare risposta ai bisogni essenziali: la salute, un diritto di tutti e tutte, che va portata vicino alle persone, non solo in termini fisici con più presidi territoriali, ma con la capacità di tenere in conto i bisogni specifici dati dalle diversità di genere, di provenienza. La “riforma delle cure primarie” passa per la centralità e il potenziamento dei Distretti, per servizi di prossimità, domiciliari, personalizzati sulle esigenze di ogni singolo paziente, evitandone la mobilità e abbattendo lo spreco di risorse e per il rafforzamento delle Case della Comunità, strutture di prossimità e al quale tutti e tutte possono accedere e a cui è garantita l’accoglienza e l’orientamento per trovare le risposte ai bisogni. Salute che deve tener conto delle differenze di genere con cure più appropriate per le patologie più frequenti nelle donne e deve combattere il razzismo nella cura. Ma non c’è buona sanità senza lavoro buono e di qualità e tutto questo non potrà prescindere dal superamento del precariato.

POLITICHE DELL’ABITARE

Una regione + giusta è quella che rilancia le politiche dell’abitare: edilizia pubblica, recupero del patrimonio pubblico inutilizzato, incentivi per l’auto-recupero, autocostruzione, rigenerazione urbana, anche attraverso un’Agenzia Regionale per la Casa, che promuove nuove forme di coabitazione e migliori infrastrutture per permettere alle persone di scegliere dove vivere.

UNA REGIONE ATTENTA AI DIRITTI

Una regione + giusta attenta ai diritti: tutelando i diritti sessuali e riproduttivi, che si giocano sui corpi delle donne, incentivando il ricorso alla pillola RU486 rispetto all’interruzione di gravidanza chirurgica, dotandosi di centri pubblici dedicati alla procreazione medicalmente assistita (PMA) omologa ed eterologa, riconoscendo la vulvodinia, la neuropatia del pudendo e la fibromialgia come malattie croniche e invalidanti; tutelando i diritti degli ultimi (bambine e bambini, anziane e anziani, fragili e disabili, detenuti e migranti) con un forte investimento nelle RSA pubbliche, un rafforzamento delle risorse destinate all’invecchiamento attivo, l’approvazione di un Piano regionale per l’adolescenza, il potenziamento degli Sportelli di ascolto per il supporto e l’assistenza psicologica nelle scuole e sul territorio (come AiutaMente GIOVANI), il welfare di comunità attivabile con i Poli civici integrati per il mutualismo sociale, il miglioramento dei diritti dei detenuti e delle detenute e delle condizioni di vita in carcere, per garantire sessualità, affettività e genitorialità, le azioni attivate a supporto dei migranti, dei transitanti e dei richiedenti asilo.

UNA REGIONE ECOLOGICA

Una regione + giusta, ecologica, è quella dotata di più trasporti collettivi su ferro e mobilità sostenibile, investimenti sull’energia da fonti rinnovabili, produzioni a basso impatto ambientale, a sostegno delle comunità energetiche, dell’efficientamento energetico, dell’economia circolare e il riciclo.
Il programma propone politiche, strumenti e azioni di “mitigazione aggressiva” delle emissioni dei gas serra, non finanziando alcun progetto relativo ai combustibili fossili, ma investendo nel Piano per la Transizione Ecologica di Civitavecchia 2022-2026, nel Distretto di Energie Rinnovabili del Lazio, nel progetto “100 Comunità Energetiche Rinnovabili in 100 Comuni” e nell’efficienza energetica, finanziando progetti per l’ecodesign, le produzioni sostenibili e l’utilizzo dei materiali rinnovabili nei cicli industriali.
Nel campo dei rifiuti il programma si oppone radicalmente all’economia lineare, che alimenta consumo di risorse e spreco, e rafforza l’economia circolare con la riduzione dei rifiuti e il potenziamento del riciclo effettivo, il finanziamento di azioni contro lo spreco alimentare e la creazione di una Rete di artigiani del Lazio per l’Economia Circolare.
Sul lato della mobilità si propone di orientare le risorse esclusivamente sul trasporto su ferro, sui nodi di interscambio, sulla mobilità ciclabile e pedonale, rendendo gratuito il Trasporto Pubblico Locale, almeno ai giovani.
In campo idrico il programma s’impegna a rendere pubblica la proprietà delle risorse idriche e degli acquedotti, sfruttare gli utili delle partecipate per la ristrutturazione reti, efficientare il sistema di raccolta delle acque meteoriche in ambito urbano; mentre sul terreno della biodiversità si propone di prevedere che tutto il territorio regionale abbia una gestione ecologica generalizzata, impedire che la Regione finanzi impianti sciistici fuori tempo (come il Terminillo) e finanzi, al contrario, Piani locali per le infrastrutture verdi.

UNA REGIONE PROSPERA

Una regione + giusta, prospera, s’impegna a rendere l’economia più solida, con maggiore ridistribuzione e benessere. Quindi non solo lavoro, ma lavoro di qualità che dia risposte efficaci ai bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici, e lavoro di qualità inteso come lavoro che sostiene e accompagna la transizione ecologica della regione. È per questo che si propone di approvare un Patto per il Lavoro e il Clima per orientare e incentivare la ricerca e gli investimenti verso le energie rinnovabili, il trasporto sostenibile di merci e persone e i processi e i prodotti a minor impatto ambientale, accompagnando le imprese all’adozione di sistemi di reporting coerenti con i criteri della Tassonomia Ambientale e del Green Public Procurement.
Un lavoro che migliori il cibo, l’aria e il suolo, con un’agricoltura che valorizzi il ruolo degli agricoltori, dia loro una giusta remunerazione, libera da sfruttamento e dal caporalato, attribuisca il giusto valore al cibo, che sappia riconoscere e valorizzare le pratiche agro-ecologiche, promuova un’agricoltura amica del clima, di piccola scala, finalizzata alla produzione di cibo e all’alimentazione della popolazione, basata sull’approccio dell’agroecologia che rispetta dli equilibri della biosfera,e punta all’indipendenza economica, sociale, commerciale e culturale. Per questo il programma vuol rafforzare l’agricoltura sociale e i biodistretti, che promuovono uno sviluppo ecologicamente e socialmente sostenibile, integrato.
Una regione prospera è una regione che si prende cura di chi ha meno opportunità con misure anti-povertà come il reddito di cittadinanza e con politiche attive che diano strumenti reali per entrare nel mercato del lavoro, favorendo la formazione dei profili professionali necessari alla conversione ecologica, attraverso l’apprendimento continuo, la ricerca, l’accompagnamento ai green jobs, il rafforzamento dei fattori abilitanti. Prospera è una regione che preveda una premialità per le aziende che riducono strutturalmente l’orario di lavoro a parità di salario e favorisca i processi di nuova imprenditorialità, attraverso la creazione di Officine municipali.
Una regione prospera è una regione che riduce le diseguaglianze territoriali e investe nelle aree interne, promuovendo dei laboratori tematici per lo sviluppo locale sostenibile, realizzando delle vere e proprie Green Communities, che rafforzino il welfare di prossimità, l’erogazione di servizi pubblici a chiamata, “Patti di collaborazione” per utilizzare il patrimonio pubblico totalmente inutilizzato per aree interne più gioiose e visionarie. Aree Interne per le quali attivare le migliori energie giovanili anche grazie a un programma Erasmus Regionale o Interregionale.
Una regione prospera è una regione che vede la coesione sociale come la chiave per contrastare le Mafie e per questo continui nell’esperienza del Rapporto sulle Mafie nel Lazio, realizzato dall’Osservatorio tecnico-scientifico per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio ed rafforzi i propri investimenti nell’antimafia sociale e partecipata.

UNA REGIONE INTELLIGENTE

Una regione + giusta e intelligente è una regione che crede nell’educazione, la formazione, la ricerca e la cultura come strumenti per migliorare la qualità della vita delle persone; una regione che dia continuità alle 7 nuove case cantoniere date in concessione ad associazioni e comuni per progetti sociali, culturali e di pubblico interesse, che metta in rete le diverse realtà culturali presenti sul territorio, che pensi i luoghi della cultura attraverso la co-progettazione e in raccordo con le realtà territoriali, che attivi una Campagna per la promozione della lettura aumentando il numero delle giovani lettrici e dei giovani lettori, per migliorare la comprensione, l’interpretazione e la valutazione del testo scritto e le conoscenze lessicali e grammaticali. Una regione che si proponga di finanziare progetti in centinaia di scuole del territorio laziale per garantirne l’apertura oltre l’orario curriculare, come avvenuto a Roma Capitale.
Una regione intelligente è una regione che investe nella ricerca – valorizzando il patrimonio scientifico e tecnologico costituito dai principali Enti Pubblici di Ricerca (EPR), a cominciare dal CNR, ENEA, INFN ed ISS, di numerosi e validi centri di ricerca privata: un patrimonio incredibile nel territorio regionale – ed orienta tale patrimonio nella direzione della sostenibilità, dell’economia circolare, nella tutela del clima e della biodiversità. Una regione che sviluppa un Distretto Tecnologico dell’Economia circolare e della conversione ecologica del sistema produttivo laziale, fornendo la base tecnico-scientifica, l’alta formazione e le risorse umane al Patto per il Lavoro e il Clima.

UNA REGIONE FEMMINISTA

Una regione + giusta e femminista è una regione che si dota di strumenti, competenze e politiche per costruire una società più giusta per le donne e che ne riconosca i talenti e le possibilità, ma che sappia anche intervenire in maniera efficace contro discriminazioni e violenza di genere. Servono istituzioni di genere per dare risposta ai bisogni delle donne, ma anche per un governo che abbia come priorità la parità tra uomini e donne, con un assessorato alle pari opportunità, una cabina di regia antiviolenza, una rete diffusa di consultori e luoghi autogestiti delle donne. Serve inoltre una Legge Quadro che dia riferimenti e continuità alle politiche di genere. Serve inoltre una coerente politica contro la violenza maschile, con un ampliamento significativo dei servizi antiviolenza del Lazio, per quanto riguarda soprattutto le case rifugio, la rete di case della semiautonomia e di abitazioni per le donne in uscita dalle case di semiautonomia attraverso l’Ater. Così come servono i contributi – di libertà e a fondo perduto – per le donne in fuoriuscita dalla violenza e per le orfane e gli orfani delle vittime di femminicidio. Una regione che tenga in conto di come le donne siano tante e diverse per età, provenienza, abilità, situazione occupazionale, stato civile, luogo di residenza, accesso alla cittadinanza e di come dare risposte specifiche a bisogni specifici. Una regione che si impegni nella decostruzione degli stereotipi di genere: con una lista delle letture consigliate per incentivare uno sguardo di equilibrio fra i generi fin dalla primissima infanzia, con una legge che riguarda l’educazione ai sentimenti per le più piccole e i più piccoli e con percorsi formativi dedicati ai temi della parità e alla decostruzione degli stereotipi.

UNA REGIONE CON I COLORI DELL’ARCOBALENO

Una regione + giusta, con colori dell’arcobaleno, che sappia riconoscere e contrastare le discriminazioni subite dalle persone LGBTQI+, con maggiore informazione, formazione di insegnanti, personale sanitario e operatori sociali; con strutture e centri dedicati, con politiche attive del lavoro, con servizi sanitari dedicati perché tutte le persone – a prescindere dal loro orientamento e identità di genere – possano agire una piena cittadinanza. Una regione che si doti di una legge regionale contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere e promuova iniziative di informazione, formazione, sensibilizzazione e monitoraggio in tutti gli ambiti, a partire da quello familiare e scolastico. Una regione che attivi un supporto per le persone discriminate per motivi derivanti dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, preveda nuovi centri d’ascolto e realizzi strutture residenziali e centri servizi a favore di persone LGBTIQ+ allontanate dalla propria famiglia per l’orientamento sessuale o l’identità di genere.

UNA REGIONE ANTIFASCISTA

Una regione + giusta e quindi antifascista è una regione che sappia coltivare la memoria della Resistenza, del Fascismo e del Colonialismo italiano, finanziando un progetto sui luoghi di internamento e prigionia fascista nel Lazio, che promuova una riflessione collettiva sui crimini del colonialismo italiano, (ad esempio istituendo il 19 febbraio come Giornata della memoria dei crimini del colonialismo italiano, con il coinvolgimento delle comunità di afrodiscendenti storicamente presenti nel nostro territorio), che finanzi le attività scolastiche volte a mantenere viva la Resistenza laziale e romana al fascismo da cui è nata la Costituzione Italiana, che si impegni a non concedere spazi, patrocini o finanziamenti a qualsiasi iniziativa che non sia dichiaratamente antifascista, che riprenda la Proposta di legge per istituire la “Giornata regionale della conservazione della memoria del rastrellamento del Quadraro”.

UNA REGIONE ANTIRAZZISTA

Una regione + giusta e quindi antirazzista è una regione che istituisca, in condivisione con le comunità di afrodiscendenti, un Osservatorio conto il razzismo, la xenofobia e la discriminazione nel quadro definito dalla Convenzione Internazionale sull’eliminazione di ogni forma di Discriminazione Razziale, elabori un Rapporto sul razzismo nel Lazio – con cifre, fatti, criticità, proposte e possibili soluzioni in merito agli episodi registrati nella politica, nella società, sui media, nello sport, nella cultura, nell’educazione, nel lavoro, nell’equo accesso ai diritti, nel linguaggio – fornisca un Sostegno attivo alle vittime del razzismo, finanzi programmi di educazione scolastica che permettano di contrastare il razzismo e la discriminazione, finanzi iniziative di decolonizzazione del patrimonio museale, aderisca al progetto Black history month, per valorizzare l’eccezionale contributo portato dalle culture africane nel mondo.

UN’AMMINISTRAZIONE RESPONSABILE

Una regione + giusta necessita di un’amministrazione responsabile, perché nessun progetto politico è possibile senza una pubblica amministrazione competente e coerente, che adotti nella sua gestione ordinaria l’Ecorendiconto, il Bilancio di genere e gli indicatori Benessere Equo e Solidale (BES), che riesca a lavorare con l’approccio della coprogettazione e rafforzi gli strumenti come il Green Public Procurement e il Gender Procurement.


Il programma per una regione + giusta vuole declinare, insieme ai tanti che l’hanno costruito, il Lazio del futuro: giusto, ecologico, prospero, femminista, intelligente, col colore dei diritti, per interpretare il presente e leggere il futuro, aderire ai bisogni e alle aspettative delle persone e dare loro risposte. Non possiamo nasconderci né attendere, vogliamo costruire una regione + giusta per tutte e tutti e stringiamo un patto per averne cura d’ora in avanti insieme.