25 Mar, 2013
25 marzo 2013, Pisana – inizia l’avventura!
vi ri-scrivo oggi mentre mancano una manciata di ore all’insediamento del nuovo consiglio regionale del Lazio.
25 Mar, 2013
vi ri-scrivo oggi mentre mancano una manciata di ore all’insediamento del nuovo consiglio regionale del Lazio.
23 Mar, 2013
Ci sono 3 milioni di euro stanziati nel 2009 dal governo per aprire e gestire un centro antiviolenza a L’Aquila. Il finanziamento era stato inserito nella legge per l’emergenza post sisma che affidava al Commissario per la Ricostruzione la gestione del denaro. Ma quei soldi non sono mai arrivati.
Leggi l’articolo del Corriere della Sera
23 Mar, 2013
21 Mar, 2013
Su dieci assessori, tutti esterni al consiglio regionale, sei sono donne. Una giunta da record, quella varata dal neogovernatore del Lazio, Nicola Zingaretti, e che tra le presenze femminili annovera una dirigente del Ministero dell’Economia come Alessandra Sartore – appena nominata assessore al bilancio, patrimonio e demanio – e una scrittrice e giornalista come Lidia Ravera, che sarà titolare di cultura e sport.
Leggi l’articolo de L’Unità
19 Mar, 2013
È stata subito accusata di “demagogia comunista” da gente talmente abituata alle formule da non rendersi conto della sincerità del tono e della forza proveniente da una persona che ha lavorato “sul campo”
Leggi l’articolo del Corriere della Sera
18 Mar, 2013
La durata del congedo (è una richiesta personale non obbligatoria: se si vuole tornare al lavoro si è liberi di farlo) entro i primi otto anni di vita del bambino è predeterminata dalla legge e si compendia in cinque numeri: 3, 6, 7, 10, 11 mesi.
Leggi l’articolo de La Stampa
17 Mar, 2013
Dovremo farci carico dell’umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore, ed è un impegno che fin dal primo giorno affidiamo alla responsabilità della politica e del Parlamento.
Leggi l’articolo de Il Manifesto
16 Mar, 2013
Oggi proprio i familiari apriranno il corteo che attraverserà Firenze a partire dalle 9. Firenze che quest’anno ricorderà i venti anni dalla strage mafiosa (e non solo…) di via dei Georgofili, 27 maggio 1993, l’anno delle bombe.
Leggi l’articolo di Avvenire
15 Mar, 2013
Il marito non c’è: ha abbandonato la famiglia sette anni fa. Come ricordo di sé ha lasciato un buco nella porta d’ingresso grosso come un pugno. “E’ stato un giorno che era particolarmente arrabbiato”, spiega Irene raccontando tra i denti il suo calvario di vittima di violenza di genere.
Leggi l’articolo del Manifesto
13 Mar, 2013
Fu sua l’idea della mimosa, per la festa dell’8 marzo. E riuscì a spuntarla su Luigi Longo, che voleva regalare le violette, come era d’uso in Francia. Ma a Teresa Mattei apparve più giusto un fiore povero, quel velluto giallo gialle diffuso nelle campagne. È morta ieri nella sua casa di Usigliano (Pisa) la più giovane dei Costituenti. Partigiana, combattente nella formazione garibaldina, Teresa era nata a Genova il primo febbraio del 1921. A 21 anni l’iscrizione al Pci, un partito ancora clandestino. “Chicchi” il suo nome di battaglia: a lei e al suo gruppo s’ispira Roberto Rossellini per l’episodio fiorentino del celebre Paisà.
Non manca il coraggio, alla combattiva Chicchi. Anni più tardi ricorderà il ruolo giocato nell’uccisione di Giovanni Gentile, che lei conosceva dai tempi dell’università, essendosi laureata a Firenze in filosofia. «Per fare in modo che i gappisti lo riconoscessero», racconterà Teresa, «alcuni giorni prima li accompagnai presso l’Accademia d’Italia della Rsi, che Gentile dirigeva». Mentre lo studioso usciva dal suo studio, lo indicò ai partigiani. «Lui mi scorse e mi salutò».
Il temperamento d’acciaio l’aveva già dimostrato nel 1938, quando venne espulsa da tutte le scuole del regno per aver rifiutato di assistere alle lezioni in difesa della razza. Forse l’unica giovane italiana a farlo, o almeno tra i pochissimi. E nel 1955 sarà cacciata dal Pci perché contraria alla linea togliattiana. D’altra parte esempi di coraggio non mancavano in famiglia. Nel 1944 suo fratello Gianfranco, partigiano dei Gap, si tolse la vita nella cella di via Tasso a Roma pur di non tradire i suoi compagni.
Anche in Parlamento la partigiana Chicchi non mancò di dare battaglia ai suoi colleghi maschi. Un saggio recente di Laura Di Nicola ricorda la sua lotta perché le donne avessero accesso a tutti gli ordini e gradi della magistratura. Ma le parlamentari elette alla Costituente erano 21 su 558, e passò la linea che di fatto giudicava le donne «incapaci di equo giudizio» (soltanto nel 1963 potranno entrare in magistratura). La battaglia cominciata da Bianca Bianchi e Angelina Merlin, Teresa Mattei e
Maria Maddalena Rossi fu al centro di una vivace discussione sulle pagine del Mercurio diretto da Alba De Céspedes, che sostenne con argomenti modernissimi «la capacità delle donne di comprendere tutto quello che gli uomini non comprenderanno mai», proprio per la capacità di «scendere in fondo al pozzo».
In difesa dei diritti delle donne — e dei minori — Teresa Mattei continua il suo impegno nel dopoguerra, fondando prima l’Ente per la tutela morale del fanciullo, più tardi un centro studi per la progettazione di servizi e prodotti per l’infanzia. Ancora negli anni Sessanta rinnova la sua militanza dalla parte dei bambini, coniugandola con la passione per il cinema. Nel 1966 diventa presidente della Cooperativa di Monte Olimpino a Como, che con Bruno Munari e Marcello Piccardo realizza film nelle scuole.
Anticonformista nella vita pubblica, e in quella privata. Sposata due volte, suscita scandalo quando aspetta il primo figlio da Sanguinetti — suo compagno nell’azione contro Gentile — perché non ancora coniugata. Con Bruno si sposeranno a Budapest nel luglio del 1948.
Tra gli ultimi testimoni dell’antifascismo, della Resistenza e della Costituzione, Teresa Mattei portò dentro le istituzioni il punto di vista delle donne. E su posizioni spesso ribelli lo difenderà fino alla fine del suo mandato. Ora riposa nella sua casa di Lari, tra nuvole gialle di mimosa.
Simonetta Fiori, La Repubblica