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11 Mar, 2013

La realtà dell’aborto attraverso gli occhi delle donne

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“Vorrei raccontare – scrive Lalli – questo segmento mancante, alcune storie di donne che hanno scelto di abortire e che non hanno avuto ripensamenti. Voglio esplorare una possibilità teorica che si possa scegliere di abortire, che lo si possa fare perché non si vuole un figlio o non se ne vuole un altro, che si possa decidere senza covare conflitti o sensi di colpa”.
Leggi l’articolo del Corriere della Sera

09 Mar, 2013

Aborto, RU486 e obiezione. Le proposte della Laiga

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“Non difendiamo il diritto all’aborto ma la salute riproduttiva della donna”. Un tema che per decenni l’Italia “ha rifiutato di affrontare”. Anna Pompili, ginecologa dell’università La Sapienza di Roma è una degli esperti intervenuti alla due giorni di convegno di Laiga, l’associazione degli operatori sanitari impegnati per l’applicazione della legge 194.
Leggi l’articolo de L’Unità

08 Mar, 2013

“Femen, i nostri corpi nudi non a disposizione”

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“Noi vogliamo dare una nuova interpretazione del corpo della donna, vogliamo distruggere la visione della donna come oggetto sessuale, una Barbie. Il nostro corpo non è più sotto il controllo di uomini come Berlusconi, che lo comprano, lo usano a proprio piacimento, facendo show alla tv. Noi vi offriamo è una nuova visione e interpretazione del corpo delle donne”.
Leggi l’articolo de Il Manifesto

06 Mar, 2013

Nelle scuole italiane i pregiudizi si battono con la cultura

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Le ultime scritte risalgono alla settimana scorsa: ingiurie pesanti ai danni dei gay spruzzate con le bombolette sui cancelli del liceo Socrate della Capitale. Agli inizi di febbraio invece le offese sono comparse sui muri del liceo Tacito: si riferivano a un compagno di scuola omosessuale dichiarato ed eletto rappresentante d’Istituto.
Leggi l’articolo de L’Unità

04 Mar, 2013

Lettera dalla Val di Susa

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UN ABBRACCIO AI RAGAZZI DI NOVALESA…

Con delicatezza…
Nicolas, Stefano e Lorenzo sono tre giovani di Novalesa. Sabato pomeriggio stavano pulendo un campo incolto da tempo dalle sterpaglie. Il loro progetto, recuperare questa terra e ripiantare delle colrtivazioni di patate. Nel sistemare il terreno hanno rinvenuto un ordigno risalente alla seconda guerra mondiale che è immediatamente esploso investentoli con l’urto e le schegge. Nicolas, il più grave dei tre ha subito delle ferite gravissime, alle mani e agli occhi. In queste ore la sua prognosi si sta sciogliendo ma i danni sono molti, la sua vita sarà comunque compromessa e la bravura dei medici e la sua tenacia dovranno essere grandi. Questa è una storia di montagna, una storia della valle di Susa e come molte storie di queste terre una storia no tav. Nicolas è il figlio di Stefano Marzolino, storico miltante no tav, da sempre animatore del presidio no tav di Venaus e dei comitati della valle Cenischia. Sua mamma e i suoi nonni materni sono invece di Bussoleno e qui si spendono da pensionati nelle iniziative e nelle mobilitazioni. Con la sua famiglia Nicolas da sempre in prima fila nella lotta. Sono storie di uomini e donne che amano la propria terra, la vivono, la coltivano, la difendono, in prima persona. Per tutti noi questi sono giorni difficili, sono i giorni in cui i nostri compagni, i nostri amici hanno bisogno, la nostra comunità ha bisogno. Stefano il papà di Nicolas è un falegname contadino, questo ha insegnato a suo figlio, il lavoro, il sudore, la fatica, l’onestà, a testa alta però, da uomo libero, sempre. Da oggi queste famiglie avranno una nuova sfida da affrontare, le cure la riabilitazione, molte giornate da vievere lontano da Novalesa. Il nostro pensiero è dunque da subito azione e forza, non disperazione ma progetto ed ecco che in queste ore già nascono le prime iniziative di solidarietà, di sostegno, di affetto a cui ne seguiranno altre ancora. Il lavoro di papà Stefano sarà portato avanti dai tanti amici e colleghi falegnami, ma la terra e la campagna coltivata da queste famiglie, la nostra terra la dobbiamo seguire insieme e da subito sarà possibile per tutti partecipare andando al presidio di Venaus per organizzarsi e coordinarsi nel lavoro.
A tutti loro va il nostro pensiero e il nostro affetto…
A nome di una popolazione intera, del popolo no tav, degli amici, dei compagni

04 Mar, 2013

Emergenza lavoro nel Lazio. Il 40% dei giovani è disoccupato

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Nel complesso i senza occupazione salgono al 12% rispetto al 2011. I consumi sono crollati del 20 per cento negli ultimi dodici mesi, altro segno della crisi pesante nel settore del commercio

ROMA – Il Lazio tiene più che il resto d’Italia sul fronte dell’occupazione, ma la crisi economica fa balzare al 40% la disoccupazione giovanile nella regione. Lo rivela uno studio effettuato da Unindustria che ha elaborato dati Istat del quarto trimestre dello scorso anno in paragone a quelli dello stesso periodo del 2011.

Nel Lazio gli occupati, secondo l’associazione di categoria, sono 2 milioni e 240 mila e aumentano dell’1%. Seppur con un ritmo più contenuto rispetto al resto d’Italia, cresce considerevolmente anche il numero di disoccupati (+18,1%) che sale a 324 mila unità. Parte dell’aumento delle persone in cerca di occupazione, per gli imprenditori, è dovuto all’ingresso nel mercato del lavoro della componente inattiva che scende a 1 milione e 261 mila e fa registrare una contrazione del 4,6%. Il tasso di occupazione aumenta di 0,4 e si porta al 58,2% e quello di attività si attesta al 66,7%, in aumento di 1,7. Il tasso di disoccupazione, invece, raggiunge il 12,6% (+1,6).
Che la situazione economica generale sia molto pesante, del resto, è testimoniato anche dal crollo dei consumi pari al 20% registrato nel commercio negli ultimi 12 mesi: a soffrire di più sono i piccoli esercizi ed i negozi di quartiere, che devono lottare anche contro la grande distribuzione. Ma a mandare in tilt 60 aziende romane del terziario ogni giorno, fino a costringerle alla chiusura, secondo Giuseppe Roscioli, leader della Confcommercio capitolina, è anche la pressione fiscale definita «troppo alta».

Esaminando la situazione a livello nazionale, sempre nel quarto trimestre del 2012, «gli occupati in Italia risultano pari a 22 milioni e 805 mila – fa notare Unindustria – e rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, risultano in calo dello 0,6%. Al tempo stesso si registra un forte aumento del numero di disoccupati, che sale a 2 milioni e 988 mila con un aumento di 559 mila unità (+23%). Inoltre scende il numero di inattivi in età lavorativa (-3,2%) che si attesta a 14 milioni e 213 mila».
Se l’industria versa in cattive acque e il commercio non va certo meglio, una fase preoccupante la sta vivendo anche il mondo della moda romana: nonostante i tentativi di rilancio, il settore conserva grandi potenzialità inespresse. Infatti vicino a pochi grandi nomi apprezzati nel mondo, faticano a sopravvivere tante piccole imprese.

«In media d’anno – precisa Unindustria – gli occupati in Italia sono 22 milioni e 899 mila e diminuiscono dello 0,3% in termini tendenziali. Nello stesso periodo i disoccupati (2 milioni e 744 mila) crescono del 30,2%, mentre gli inattivi (14 milioni e 386 mila) si riducono del 3,9%. «Nel Lazio in controtendenza con il dato nazionale gli occupati sono 2 milioni e 250 mila (+1% su base annua) – spiegano da Unindustria -. Crescono anche i disoccupati (271 mila, pari a +23,9%), ma allarmante è la disoccupazione giovanile al 40%, in aumento di 6,2 punti percentuali rispetto al 2011». La prossima giunta regionale non potrà non mettere il lavoro tra le sue priorità.

Francesco Di Frischia