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Questa mattina all’Ospedale San Camillo, per i dieci anni di “Sportello Donna”, abbiamo fatto il punto, insieme alle operatrici e al personale sanitario, di un progetto che si è trasformato in un servizio e che tutta Europa ci invidia. Un servizio che dovrebbe essere esteso anche ad altri pronto soccorso, perché proprio lì si può fare la differenza, fino al discrimine tra la vita e la morte di una donna vittima di violenza.

 

SUn fiore all’occhiello dell’associazione BeFree che da sempre si occupa di donne maltrattate e in stato di necessità. In questi dieci anni, le operatrici dell’associazione hanno prestato il loro aiuto a più di 3500 donne vittime di violenza con grande professionalità e, senza giudizio e pregiudizio, le hanno accompagnate in un percorso di recupero del sé.

 

L’Ospedale San Camillo ha dimostrato grande lungimiranza nell’aver promosso e finanziato un progetto che si è ben presto trasformato in un’eccellenza dell’azienda ospedaliera. Solo dalla collaborazione tra pubblico e privato, tra donne, istituzioni, privato sociale si può fare la differenza. Una differenza che deve diventare sistema in un’idea di Sanità che non è solo cura ma anche ascolto e accoglienza.

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