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Con l’approvazione da parte della Regione Lazio di 1,2 milioni di € a favore dei Comuni che si occupano di accoglienza e integrazione, interveniamo a tamponare uno degli effetti più devastanti del cosiddetto decreto sicurezza: la “cancellazione” per legge dei titolari di protezione umanitaria.

Dopo l’introduzione del decreto, infatti, molti Comuni che aderiscono al sistema di protezione Siproimi (ex Sprar), si erano dovuti far carico da soli degli interventi di integrazione dei migranti espulsi dalle strutture residenziali. Ora la Regione Lazio mette a disposizione di Roma Capitale più di 360 mila euro, al Cara di Castelnuovo di Porto andranno 20mila €, e oltre 837mila per il restante territorio laziale.
Molte delle risorse andranno proprio a progetti di inclusione di soggetti fragili, donne vittime di tratta e minori non accompagnati.

Un provvedimento che ci fa trovare ancora una volta dalla parte dell’umanità e della dignità delle persone, donne, uomini e bambini usciti dai percorsi di accoglienza, e che risponde proprio a quella esigenza di “sicurezza” che Salvini fa finta di perseguire soffiando invece sul fuoco dell’insicurezza, per il suo bottino elettorale.

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