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“Oggi siamo stati svegliati dai flash di agenzia che dicevano che la `bonifica` di Caivano, evocata dalla presidente del Consiglio, è iniziata: sono entrati 400 uomini. Quello che ci si chiede è cosa lasceranno quando saranno usciti”. L’ho ribadito oggi nel corso del Filo diretto a Radio Immagina, la web radio dem.

“Il bottino con cui la presidente del Consiglio è entrata a Caivano è composto di tagli al reddito, dell’azzeramento del RdC che, pur nella sua imperfezione, garantiva dignità a persone che non sono certo da bonificare, ma da prendere in cura. I tagli che questo governo ha operato sul welfare, sulla casa, l’azzeramento dei contributi per l’affitto, condannano molte persone, soprattutto al Sud, a dover scegliere fra curarsi, pagare l’affitto e non perdere la casa, o mangiare – altro che i poveri mangiano meglio. L’unica `invasione` possibile, ed auspicabile, è quella di uno Stato forte che, insieme al terzo settore, all’associazionismo, si metta in moto, scongiurando il rischio, molto concreto, che al welfare statale si sostituisca quello criminale”.

“Noi alcuni investimenti sulle periferie sociali e geografiche del nostro Paese li avevamo, e sono stati cancellati: erano i sei miliardi del PNRR sacrificati dal ministro Fitto nella contrattazione con l`Europa”.


Puoi ascoltare l’intervista integrale di Radio Immagina a Marta Bonafoni cliccando qui.

Tagged : Caivano Giorgia Meloni Marta Bonafoni PD Partito Democratico periferie

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