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Non sentire il dovere morale di stare in aula al proprio posto. Magari anche per votare no, ma starci.

Intendere il proprio ruolo di rappresentante del popolo con una leggerezza tale da pensare “me ne vado prima a fare la pausa di Natale, bella lì…”.

Anteporre numeri e calcoli (anche elettorali, certo) alla coscienza a posto di chi avrebbe potuto dire di avercela messa tutta.

Aver spiattellato così, senza pudore, che per mesi si sono presi per i fondelli quegli 800.000 bambini e ragazzi, e con loro i nostri figli loro compagni di scuola e di gioco.

La vergogna più grande dell’affossamento bipartisan dello #IusSoli sta qui. In una politica che ha dimenticato la sua missione originaria: avere a che fare col miglioramento delle condizioni di vita di tutti e di ciascuno.

Una specie di riedizione del #MeNeFrego, solo apparentemente meno feroce.

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