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30 Nov, 2017

Lazio all’avanguardia su rete oncologica, Lombardi non dica bugie

Su un tema importante, come quello che riguarda le reti oncologiche e, in particolare, il tumore alla mammella, così delicato e centrale per la salute di tante donne, occorre chiarezza e prudenza.

Rappresentare il Lazio come una Regione che fatica ad affermare un modello di cura delle malattie oncologiche, come fa la deputata Roberta Lombardi, non corrisponde alla realtà dei fatti. Su questo tema, infatti, il Lazio al contrario è una delle Regioni più attive in Italia.

La nostra è stata la prima Regione a recepire la direttiva del Ministero della Salute sui centri di senologia e avviare il modello organizzativo di brest unit per assicurare la multidisciplinarietà dell’assistenza in una patologia di tale complessità. Una rete che è composta da 15 centri di assoluta eccellenza.

Abbiamo inoltre 36 strutture di diagnostica clinica e 39 centri di screening che coprono l’intero territorio regionale. Proprio sugli screening oncologici alla mammella, si registra uno dei maggiori successi della nuova sanità del Lazio: la percentuale di mammografie effettuate negli ultimi 3 anni è aumentata del 40%. La percentuale di tumori alla mammella scoperti e operati negli ultimi 3 anni è salita del 68%.

Questo vuol dire che, grazie alle campagne di screening e all’accesso diretto (cioè senza liste d’attesa) nel 2016 siamo riusciti a garantire una mammografia di screening a 142.039 donne in età target. E ciò ha significato che nel 2016 quasi mille donne hanno scoperto di avere un tumore alla mammella e quindi sono state prese in carico dalle strutture regionali di riferimento.

Questi dati positivi sono, del resto, riscontrabili anche nelle altre patologie oncologiche: grazie all’aumento degli inviti e delle adesioni, sulla cervice uterina passiamo da 332 casi diagnosticati del 2013 ai 417 del 2016. Su colon retto passiamo da 243 casi diagnosticato nel 2013 a 491 del 2016. Bisogna ovviamente andare avanti.

Ma sostenere che il Lazio è fermo su questo punto è una vera e propria distorsione della realtà.

29 Nov, 2017

Acea, si investe all’estero ma a scapito dei cittadini

E’ quanto meno contraddittoria l’intervista rilasciata al Sole 24 Ore dall’ad di Acea, Stefano Donnarumma che, se da un lato fa riferimento a un piano di investimenti di circa 3 miliardi di euro per progetti di diffusione della banda ultra-larga e per le gare in paesi extra Ue, dall’altro ci dice che per risolvere la crisi idrica della Capitale, l’azienda controllata dal Campidoglio non ha un euro di investimenti se non 30 milioni per il raddoppio del Peschiera che saranno pagati dai romani.
Ci sembra davvero un paradosso e ci domandiamo come sia possibile da un lato annunciare investimenti in operazioni che hanno poco a che vedere con la mission dell’azienda pubblica, controllata con il 51% dal Comune di Roma, e dall’altro non investire un euro per la crisi idrica della Capitale. Che ne pensa la Raggi, che ha poteri e competenze, di tutto questo? Il silenzio della Sindaca di fronte a un piano i cui benefici non saranno ne’ per la Capitale, ne’ per i cittadini che ne sono azionisti lascia basiti. Evidentemente non e’ bastata la possibilità di lasciare a secco una città per prendere le dovute misure

28 Nov, 2017

Con Fondo Futuro un nuovo modello di sviluppo e opportunità

31,5 milioni di euro provenienti dal Fondo sociale europeo per finanziare progetti di autoimpiego, l’avvio di nuove imprese o la realizzazione di nuovi progetti.
Dopo i risultati positivi della prima edizione, che si è chiusa con il finanziamento di 1398 progetti, torna il bando Fondo Futuro grazie al quale la Regione Lazio vuole dare corpo e gambe alle buone idee attraverso il sostegno al microcredito e alla microfinanza, per l’erogazione di finanziamenti dai 5 ai 25 mila euro da restituire in 84 mesi al tasso agevolato rivolti a microimprese e a liberi professionisti che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario ordinario.
Novità importante di questa edizione è la “Riserva Sisma”, che destina 8 milioni di euro a microimprese attive o in corso di attivazione in uno dei 15 Comuni terremotati e “Liquidità sisma”per l’erogazione di finanziamenti a tasso zero a copertura delle esigenze di liquidità delle piccole aziende attive nell’area del Cratere.
I cittadini della Regione Lazio potranno contare quindi su uno strumento in più, che si inserisce dentro un quadro di azioni coordinate che punta a valorizzare quell’enorme patrimonio di energie fatto da giovani, over 50, categoria svantaggiate, potenziali imprenditori e, con un’attenzione particolare, donne.
Fondo Futuro rappresenta infatti anche una possibile opportunità economica per le donne che escono dai percorsi di violenza, promuovendone l’inserimento lavorativo anche attraverso forme di sostegno a iniziative imprenditoriali, come previsto dalla legge 4.
Oggi è stato messo un altro tassello per il sostegno alle pratiche virtuose, al rinnovamento del ciclo produttivo e ad un nuovo modello di sviluppo che sia in grado di dare risposte utili a chi soffre la crisi.

28 Nov, 2017

Da Lombardi paura per gli effetti del buongoverno di Zingaretti e per i disastri della Raggi

L’unica cosa vera che emerge dalle parole di oggi di Roberta Lombardi è la paura. Da un lato per i disastri causati dalla Raggi che lei tenta di negare senza neanche troppa convinzione. La Lombardi, anziché farsi dettare i comunicati stampa da Milano, si faccia un giro per Roma e parli con i cittadini così capirà davvero l’effetto disastroso sulla città del governo M5S. Dall’altro lato, paura che lei tenta di esorcizzare parlando del buongoverno di questi 5 anni dell’amministrazione Zingaretti. L’effetto Zingaretti esiste ed è frutto di promesse mantenute e di progetti realizzati, della capacità di ascolto di un territorio a lungo depredato e marginalizzato. Un’amministrazione che ha lavorato nell’interesse generale ed esclusivo dei cittadini i cui risultati, in tutti i campi, sono sotto gli occhi di tutti.

27 Nov, 2017

Disperanza: di donne, bonus a pioggia e sparatorie

Rubrica n.11 in diretta su #RadioPopolare

Si è chiusa con l’assemblea a Psicologia la due giorni di #NonUnaDiMeno di Roma.
Doppio appuntamento già fissato: 8 marzo (bis) e 22 maggio. Saranno 40 anni dalla legge #194. In nome dell’autodeterminazione e dei diritti delle donne il più grande e vero movimento di questi anni va avanti rilanciando.
Intanto nella manovra del governo “incassiamo” 33 milioni per i centri antiviolenza e 7.5 milioni per le borse di sostegno ai minori vittime di violenza assistita.

Contro la manovra scende in piazza sabato 2 dicembre la #Cgil. Poi il 3 l’assemblea nazionale delle Sinistre, ma anche l’iniziativa dei sindaci civici lanciata da Pascucci (Cerveteri), #ItaliaInComune. Confermata la presenza di Pizzarotti.

Sul fronte di Pd e Forza Italia è stato il we dell’ottava Leopolda e dell’ennesima intervista mancata di Fabio Fazio, a Berlusconi. Renzi ha annunciato di voler estendere gli 80€ alle famiglie con figli (ancora bonus al posto di misure strutturali di welfare), il leader di Forza Italia si è buttato sui padroni dei cani (via l’IVA dal cibo per animali) e sulla sicurezza: dice che l’ex generale dei carabinieri Gallitelli sarebbe un ottimo premer. Lui -Gallitelli – dice di essere rimasto sorpreso e di non sentire Berlusconi da tempo… cioè, da otto anni!!!

Massimo Giannini nel suo editoriale su Repubblica oggi parla di #disperanza, o di stanchezza democratica. Deve essere su quella che puntano i clan di #Ostia che hanno ripreso a sparare per il controllo del territorio. Ormai non è più solo lo Stato assente, ma proprio la democrazia: vedi l’astensionismo al quasi 70%.

Infine attenzione, non ho fatto in tempo a dirlo in onda. I neonazisti polacchi sono scesi in piazza con le forche. Allarme vero (se qualcuno vorrà ascoltarlo).

Ps la mia rubrica su www.radiopopolare.it torna come al solito in diretta lunedì prossimo alle 7.50 circa.

Qui il podcast http://www.radiopopolare.it/podcast/il-demone-del-tardi-copertina-di-lun-2711/

26 Nov, 2017

25N un bilancio fatto di forza e futuro

Pensiero a bilancio di questo #25novembre 2017.

Dopo che ieri mattina le voci di centinaia di donne hanno riempito l’aula di Montecitorio. Dopo che ieri pomeriggio la marea di decine di migliaia di corpi ha camminato per le strade di Roma.

Mi viene da pensare questo: che la forza delle donne che con i loro NO si sono ribellate a uomini violenti, accanto alla passione delle donne che praticano sorellanza e solidarietà, accanto all’elaborazione delle donne che cercano risposte intorno a un nuovo ordine mondiale fatto di giustizia e parità, ecco tutta questa forza energia competenza sta facendo più forti anche la democrazia e le istituzioni del nostro Paese.

E anche se la politica pare capace ancora di un ascolto solo parziale, e pure se i mass-media sembrano attrezzati per un racconto solo intermittente, il cammino mi sembra segnato. E la meta inevitabile.

D’altra parte le donne lo sanno, il compito che si sono date è enorme, da far venire i brividi: dobbiamo sovvertire secoli di rapporti di potere e sopraffazione da parte degli uomini. E dobbiamo farlo anche con gli uomini.

Ma il cambiamento è iniziato.
Siamo dentro la storia.
Perché la stiamo scrivendo noi.

#NonUnaDiMeno

24 Nov, 2017

Violenza sulle donne, misure di prevenzione e contrasto. Un impegno lungo 365 giorni l’anno

Nel Lazio dobbiamo rendere insopportabile la violenza contro le donne. Con questo spirito oggi nell’aula magna del liceo Albertelli la Regione Lazio ha presentato le nuove azioni messe in campo contro la violenza di genere, alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. 194 tra studenti e studentesse di 60 scuole del Lazio hanno risposto all’appello nato due mesi fa dall’assessore Smeriglio “Oltre l’indignazione l’impegno” come preludio alla costruzione di una rete regionale di scuole che chiamerà al protagonismo i ragazzi, le ragazze e i docenti e che nascerà fra pochi giorni, una volta approvato il primo Piano triennale contro la violenza di genere. Diverse le misure presentate oggi che coinvolgono innanzi tutto il mondo della scuola, con un nuovo bando di 500 mila euro destinati ai progetti di prevenzione e agli uomini maltrattanti che scadrà il prossimo 15 gennaio.

Molti gli investimenti per l’inclusione sociale (con 2 milioni per l’avvio di 150 percorsi di formazione e di sostegno all’autonomia delle vittime) e contro la tratta. Grazie al progetto “Rete antitratta Lazio” per il quale sono stati investiti 3,1 milioni di euro.

Un’attenzione particolare è poi rivolta ai figli e alle figlie delle vittime, per l’assegnazione di borse di sostegno agli studi e alla formazione di 10 mila euro.

Un capitolo a parte merita invece l’implementazione dei centri antiviolenza e delle case rifugio. I centri e le case rifugio della Regione Lazio passeranno da 14 a 24 con l’apertura di nuove sette centri antiviolenza a Torre Spaccata, Appio Latino, Grotta Perfetta, Tivoli, Fiumicino, Aprilia e Viterbo e tre case rifugio a Borbona, Viterbo e Alatri per un totale di 1 milione di euro. A queste strutture, grazie a un nuovo finanziamento di 600mila euro, entro aprile 2018 se ne aggiungeranno altre 9. 

In questo modo ogni provincia della nostra Regione avrà, finalmente, il proprio centro di accoglienza per le donne e la rete regionale verrà estesa a 33 strutture, piu’ del doppio di quelle finanziate dalla Regione nel 2013.

Dopo cinque anni di impegno, scaturito dall’approvazione della legge 4, chiudiamo il cerchio dell’attuazione, per rilanciare la battaglia contro la violenza di genere. Una battaglia che ci ha sempre visti in prima linea non solo il 25 novembre ma 365 giorni l’anno per quella che è, in primo luogo, una mobilitazione culturale.

24 Nov, 2017

Amazon, via allo sciopero: «Siamo rotti e sfruttati»

Massimo Franchi, il Manifesto

Primo e storico sciopero ad Amazon. Questa mattina alle 5 partirà il presidio dei sindacati all’ingresso dell’Mpx5, il gigantesco capannone di Castel San Giovanni, nella valle piacentina della logistica. Se in Francia e Germania erano già stati organizzati scioperi nel 2015, qui da noi si è scelto di partire colpendo il Black Friday, termine di importazione americana del giorno dedicato ai saldi.
DIFFICILE CHE IL «VENERDÌ NERO» blocchi il sistema di consegne: a far andare avanti la «macchina» saranno i lavoratori interinali – contraddistinti dal badge verde al collo – che da ieri subiscono «pressioni da parte dei capi».
PROPRIO LA LORO SITUAZIONE è al centro delle rivendicazioni dei lavoratori che hanno deciso per lo sciopero. «Vogliamo far capire all’azienda che c’è disagio, specie fra chi è costretto a lavorare solo di notte o quasi a chiamata», spiega Beatrice, 26enne della vicina Sarmato – una delle poche a non aver paura a parlare – che ad Amazon lavora dal 2012 e solo a fine 2016 ha avuto un contratto a tempo indeterminato. «Noi a tempo indeterminato pre Jobs act siamo come dei resistenti – racconta Alessandro (nome di fantasia) – siamo pochissimi e già siamo distrutti fisicamente».
LA FLESSIBILITÀ a Castel San Giovanni è tale che neanche il numero dei dipendenti è certo. Se i tempi indeterminati (in maggioranza assunti col Jobs act) sono circa 1.650, il numero di lavoratori somministrati – selezionati e assunti dalle agenzie interinali Adecco, Manpower, Gi Group – sono fluttuanti – dovrebbero essere circa 2mila – e aumentano nel periodo natalizio.
«MOLTI SONO ASSUNTI espressamente per fare il turno notturno (che va dalle 22 alle 6, mentre quello del mattino arriva alle 14 e il pomeridiano alle 22, ndr), quasi tutti gli altri hanno il contratto Mog (monte ore garantite, ndr) che in teoria sarebbe un part time a tre giorni ma che nella realtà diventa un lavoro a chiamata quando i capi ti dicono: “Sarebbe opportuno che tu venga” e poi il giorno dopo ti fanno applaudire perché hai accettato, insomma una bieca forma di sfruttamento», continua Alessandro.
APERTO DAL 2011, NELL’HUB piacentino i sindacati non sono entrati fino a quest’anno. «Siamo riusciti a tenere le assemblee con complessivamente 500 lavoratori – spiega Fiorenzo Molinari della Filcams Cgil – e a presentare una proposta di contratto integrativo. Ma l’azienda continua a non rispondere ed è venuto il momento di farle capire che vogliamo fatti, non parole».
LO SCIOPERO DI OGGI – proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs ed dalle categorie dei somministrati Felsa Cisl, Nidil Cgil Uiltemp – è rivolto anche ai lavoratori somministrati e prevede anche «il blocco delle prestazioni lavorative in straordinario fino alla fine dell’anno», il più fruttuoso per l’azienda, il più pesante per i lavoratori.
LA PESANTEZZA DEL LAVORO è l’altra grande rimostranza degli addetti. Divisi in picker – coloro che smistano i pacchi muniti di pistola – packer – quelli che fanno gli imballaggi – e settore spedizione, la mansione più pesante è senza dubbio quella di picker: «Fai anche 17 chilometri in un giorno, sei sempre in movimento e pieghi la schiena in continuazione. Io ho moltissimi colleghi e colleghe con patologie muscolo-scheletriche alle articolazioni, ma nessuno riesce ad ottenere il riconoscimento delle malattia professionale perché l’azienda rimanda le visite per la certificazione», spiega Beatrice. «Dopo 5 anni di questo lavoro sei già da buttare: molti miei colleghi si sono licenziati sfruttando la buonauscita», sottolinea Alessandro. «La pratica delle buone uscite porta ad un turn over altissimo che l’azienda sfrutta per tenere basso il costo del lavoro», chiosa Molinari.
IN VERITÀ I LAVORATORI di Castel San Giovanni godono di condizioni contrattuali migliori rispetto ai due nuovi hub aperti da Amazon. «Hanno il contratto dei servizi, un tempo indeterminato full time prende 1.450 euro. A Passo Corese, magazzino appena aperto vicino Rieti, e in quello che sta per aprire a Vercelli, l’azienda applicherà ai dipendenti il contratto nazionale della logistica, sensibilmente più basso», spiega Massimo Mensi che per la Filcams fa parte dell’Alleanza sindacale mondiale per Amazon. «In Europa la nostra strategia è comune: riuscire a contrattare con l’azienda. Ma ancora nessuno c’è riuscito».

23 Nov, 2017

Ancora pochi passi e la faggeta di Allumiere sarà monumento naturale

E’ con grande soddisfazione che annunciamo la positiva chiusura della fase di consultazione e concertazione con gli enti territoriali competenti per l’istituzione del Monumento naturale del Faggeto di Allumiere. Una delle tappe per proseguire l’iter e giungere alla tutela di un altro patrimonio della nostra zona. Anche in questo caso un lavoro di squadra che ha coinvolto il nostro gruppo politico, l’Università agraria, il Comune di Allumiere, la Comunità montana, la Città Metropolitana e la Regione Lazio e che parte nel 2013, appena eletti, con un emendamento al bilancio di quel dicembre.
L’impegno è di insistere e seguire il percorso affinché siano velocizzate le prossime tappe: la firma dell’Assessore competente Buschini, che contiamo di avere nei prossimi giorni, poi la pubblicazione del Decreto presso il Comune di Allumiere, i 30 giorni necessari ad eventuali osservazioni da soggetti interessati, il ritorno alla Commissione ambiente della Regione e infine la firma del Presidente Zingaretti.
Siamo certi che avremo la possibilità di realizzare, dopo la Frasca, anche questo ambizioso progetto. “Il Faggeto” monumento naturale, consentirà infatti non solo il recupero del raro patrimonio vegetazionale e faunistico e una migliore fruizione da parte dei turisti dei numerosi siti archeologico-minerari, ma anche di attivare un processo di sviluppo virtuoso che faccia tesoro di una ricchezza come quella.
Per questo vogliamo fin da ora ringraziare tutte le Istituzioni citate, che hanno sinergicamente collaborato a questo obiettivo di tutela, a partire dal Sindaco di Allumiere, Antonio Pasquini, Manrico Brogi, Vicesindaco, Carlo Cammilletti, Assessore all’Ambiente, passando per il Presidente dell’Università agraria di Allumiere, Pietro Vernace, all’Assessore Paolo Travagliati, al delegato, Emiliano Stefanini, agli uffici della Comunità montana e della Città metropolitana e, naturalmente, alla Regione Lazio, nelle persone dell’Assessore Buschini e del Direttore della direzione ambiente, Vito Consoli. Un impegno spassionato, che ha consentito di procedere velocemente e senza impedimenti ad un traguardo che ormai si fa vicinissimo.
Così in una nota Gino De Paolis e Marta Bonafoni, Capogruppo e Consigliera di Insieme per il Lazio