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Puntuali come ogni anno, in concomitanza con la Giornata internazionale della Donna, a Roma tornano manifesti e gigantografie dell’associazione Pro Vita e Famiglia per mettere in discussione il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza e colpevolizzare le donne che vi ricorrono.

Quelli di quest’anno contengono anche un chiaro riferimento polemico alla battaglia di tante donne contro la violenza di genere e i femminicidi. Una scelta illogica e grave, come se le 103 donne uccise nel 2023 fossero “vite di secondo ordine”.
Ennesima provocazione inaccettabile.

Tagged : 8 marzo associazione Pro Vita e Famiglia Giornata internazionale della Donna

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