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Sono addolorata per la morte del bracciante di origine indiana, in seguito ad un rogo che si è sviluppato all’interno di un prefabbricato nelle campagne di San Felice Circeo. Le circostanze in cui è avvenuta questa tragica vicenda, dimostrano ancora una volta la necessità di dare attuazione alla legge contro il caporalato che la Regione Lazio ha approvato tre anni fa.

L’impianto della legge, di cui sono stata promotrice, riconosceva e riconosce fra gli altri il diritto alla casa dei lavoratori in agricoltura, proprio in considerazione delle condizioni disumane in cui i braccianti specie di origine straniera sono costretti a vivere, anche nelle pianure pontine.

L’evento drammatico di questa mattina dimostra che la strada per garantire i diritti dei lavoratori è ancora lunga e ha bisogno di determinazione nella lotta contro la pratica odiosa del caporalato e dello sfruttamento

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