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In un momento come quello che stiamo attraversando, valori come responsabilità, solidarietà, tolleranza, rispetto, comunanza dovrebbero essere la base delle regole quotidiane condivise.

La brutta vicenda di ieri nel Comune di Nettuno ci dimostra tuttavia che non è così per tutti. Alcuni consiglieri e assessori hanno ignorato le disposizioni del Governo, dettate dall’emergenza sanitaria, per portare avanti una protesta dettata da odio e xenofobia, oscurando la cronaca di una Domenica delle Palme già di per sé diversa.

La protesta ha riguardato l’arrivo di un gruppo di migranti, a seguito della decisione della prefetta di Roma Gerarda Pantalone, che aveva previsto il trasferimento a Nettuno di 50 persone del centro di accoglienza Casilino, dopo che in tale struttura uno dei migranti è stato trovato positivo al Covid-19. Gli stranieri dovevano fare la quarantena nel centro di via Sele.
In questa via si sono concentrati gli assessori e i consiglieri che anche tramite alcune “call to action” sui social hanno invitato i cittadini a “difendere la città”. Una guerra allo straniero, che si trasforma in pericolo per la collettività, perché a questo siamo.

È assurdo che uomini e donne delle istituzioni violino le norme imposte dal Governo, invitando i cittadini ad intraprendere azioni a difesa della città davanti a persone in condizione di bisogno e sotto monitoraggio da parte degli organi sanitari. Condanno il gesto ed auspico che situazioni del genere non si verifichino più.

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