Ci siamo guardate negli occhi come solo tra donne si può, e ci siamo dette facciamolo: ne vale la pena.
È nata in queste ore #PiazzaGrandeFemminista Roma e Lazio, un luogo di discussione e di relazione dentro la corsa di Nicola Zingaretti alla segreteria del Partito Democratico. Uno spazio che immaginiamo aperto, inclusivo, energico, vero. Animato da donne non per forza iscritte al Pd: esponenti dell’associazionismo, del mondo della scuola, attive nella cultura, economiste, giuriste. Tutte.
Vogliamo insieme fare esplodere la questione femminista dentro il dibattito che ci porterà al 3 marzo, e vogliamo farla andare anche oltre. Guardiamo alle deputate democratiche statunitensi, al #MeToo, al nostro Non una di meno. In generale sappiamo che la cosa più vitale e generosa – capace di scambio e desiderosa di cambiamento – che c’è in Italia è il movimento femminista, una soggettività politica forte che ancora non trova un riflesso nel dibattito politico.
Ma noi siamo già politica, siamo dentro i processi, prendiamo parola e costruiamo risposte. Ci serviva uno spazio, ora: per contaminare un percorso in cui crediamo.
Non per il Pd ma per il Paese.
Perché il governo gialloverde – maschilista, sovranista e familista – ovvio che non ci piace. Ma noi non vogliamo accontentarci di una qualsiasi alternativa.
Vogliamo che stavolta si cambi davvero.
E partiamo ancora una volta da noi.