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Giusta la decisione degli organizzatori del Roma Pride, di non chiedere il patrocinio alla Regione Lazio per l’edizione 2024 che celebra anche i 30 anni della manifestazione.

Le parole pronunciate dal presidente Rocca nei giorni scorsi, in occasione della conferenza stampa per il primo anno della sua amministrazione, confermano un approccio che non condividiamo: i diritti devono procedere per sommatoria e non per sottrazione, i distinguo non sono accettabili.

Un approccio mostrato non solo in occasione della decisione assunta lo scorso anno proprio in occasione del Roma Pride, ma anche con la bocciatura delle nostre proposte in Consiglio regionale per proseguire le azioni messe in campo nel corso delle precedenti legislature nella lotta alle discriminazioni e per una Regione schierata con convinzione dalla parte delle libertà di tutti e tutte.

Chissà se il presidente Rocca almeno accetterà l’invito a lui rivolto da Mario Colamarino, di scendere comunque in piazza il 15 giugno, per comprendere l’importanza di una manifestazione che in questi trent’anni con le sue rivendicazioni ha contribuito a rendere le nostre città e le nostre comunità più belle, aperte e rispettose dei diritti di tutte e tutti.

Sarebbe un primo segnale.

Tagged : diritti LGBTQ+ Francesco Rocca Roma Pride

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