
Grazie a Stefano Anastasia e a tutta la struttura del Garante per i diritti dei detenuti del Lazio, per il prezioso lavoro svolto in questi anni, ben sintetizzato anche nella relazione annuale presentata questa mattina in consiglio regionale.
Desta preoccupazione l’affollamento degli istituti penitenziari della nostra Regione, il cui tasso a fine anno scorso si è attestato al 114%. Così come le difficoltà dell’amministrazione penitenziaria nel garantire ai detenuti condannati a pene inferiori a uno o due anni, misure di sostegno per il reinserimento sociale.
Dati in linea con quanto mi è capitato di ascoltare e osservare in questi anni, nell’esercizio del sindacato ispettivo e nelle tante occasioni di incontro e dibattito sia dentro che fuori dal carcere. Momenti di riflessione che hanno sempre evidenziato l’importanza della cultura e della formazione per detenuti e detenute. E la necessità di uno sforzo corale per consentire la piena attuazione dell’art. 27 della nostra Costituzione.
Il quadro che emerge dalla relazione del Garante per i diritti dei detenuti del Lazio, ascoltata questa mattina, ci spinge sicuramente a proseguire nell’impegno comune avviato in questi anni.