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Per l’ennesima volta oggi abbiamo dovuto registrare l’assenza del Comune di Roma in una commissione regionale alla quale era stata chiamato in audizione, sul tema della demanializzaizone del Lago Ex Snia. Il Campidoglio è fra i maggiori attori di questo percorso  eppure si rende irreperibile e ci lascia ancora una volta con domande senza risposta.

Spiace constatare che ancora non si possa arrivare alla iscrizione del lago nel demanio pubblico. Il lago è già acqua pubblica e non può essere un cavillo legato a un manufatto abusivo a impedirne il riconoscimento definitivo. Bene l’aggiornamento sul lavoro condiviso per il regolamento del monumento naturale da parte di Roma Natura con le forze del territorio, anche  nel valutare le condizioni per l’estensione del perimetro del Monumento.

Il lavoro collettivo per salvaguardare questo lago prosegue, ma la giunta Raggi, che pubblicamente  più volte si è vantata del successo di aver acquisito il monumento della Snia per il suo valore naturale, quando è chiamata con le altre istituzioni in audizione alla Regione per dare conto di quali sono i processi in atto, diventa latitante. Continueremo con la Regione Lazio il lavoro per arrivare a una conclusione positiva della procedura ma è del tutto evidente che essendo gran parte di quel parco già proprietà del comune di Roma è suo assoluto dovere assumere tutti gli atti e gli strumenti affinché quel manufatto abusivo sia definitivamente demolito.

Auspichiamo quindi un protagonismo fattivo del Campidoglio e una dichiarazione rapida da parte del demanio, a garanzia della tutela del rispetto del grande valore naturalistico e di biodiversità che il Lago dell’EX Snia ha per la Capitale

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