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n questi anni di impegno politico provo a mettercela sempre tutta per far fare alle storie che seguo i passi avanti che servono verso l’obiettivo. A volte ci riesco, altre no. Quello che in generale succede raramente – perché è difficile, e richiede tempo – è arrivare in fondo al percorso: vedere l’obiettivo veramente raggiunto.

Mi è successo con Blue Desk, piccolo scrigno di cinema e cultura nel quartiere Alberone, alla ricerca di un po’ di pace e stabilità dentro il locale dell’Ater che gli fa da sede.
Sia chiaro: il grossissimo della strada l’hanno percorsa loro… con il crowdfunding, una campagna internazionale, un mondo di sostenitori, Ken Loach in testa. Io li ho aiutati a fare l’ultimo miglio, quello più complicato, provando a smontare l’idea che la burocrazia debba essere sempre e solo il nemico, e alla fine – tutti insieme – abbiamo vinto: la sede di Blue Desk è salva e con lei un pezzo importante dell’offerta culturale della nostra città.

Felice insomma, con Floriana Pinto e Simone Amendola. Che infatti l’altra sera come nelle migliori tradizioni hanno scoperto una targa per celebrare la vittoria!

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