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È un rapporto ricco, importante e innovativo quello presentato stamattina alla Città dell’Altra Economia da Nonna Roma, a bilancio ma soprattutto a rilancio del lavoro che l’associazione svolge con le persone senza dimora di Roma ormai da quasi cinque anni. Duecentomila case vuote e sedicimila senza dimora, il 54% dei quali senza neppure una residenza virtuale.

Un sistema già incapace di contare quante sono le persone in emergenza abitativa in città, figuriamoci a dare loro un nome, un volto, una storia, e quindi a predisporre una corretta risposta ai bisogni. Di fronte a questo quadro, sono da appoggiare e fare nostre le proposte che Nonna Roma ha portato oggi in conferenza stampa, dialogando con tutti i livelli istituzionali, a cominciare dal Comune di Roma, e giustamente chiamando in causa anche la Regione Lazio, riconoscendo il lavoro e gli sforzi fatti finora ma chiedendone di nuovi, in particolare nell’interlocuzione col Governo per chiedere l’abrogazione dell’articolo 5 del decreto Lupi.

Grazie a Nonna Roma anche per il cambiamento culturale che sta mettendo in moto sul tema dei senza dimora: passare dall’emergenza a una risposta di sistema, sostituire all’approccio securitario e del decoro quello fatto di cura, umanità e solidarietà.

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