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Sarò anche io domani a Viterbo, per ricordare Naceur Messaoudi, morto tre settimane fa nei campi a Montalto di Castro, mentre raccoglieva angurie a 40 gradi sotto il sole.

Condivido l’appello di sindacati e associazioni che hanno organizzato l’iniziativa, perché la piazza di domani si riempia di cittadine e cittadini, rappresentanti di partiti e movimenti, lavoratori, studenti, esponenti della società civile.

È importante esprimere solidarietà e vicinanza alla famiglia di Messaoudi e dire con forza che non si può morire di lavoro, che occorre sempre garantire sicurezza e salute, soprattutto in un comparto – come quello agricolo – che troppo spesso, anche nella nostra Regione, conosce episodi di grave sfruttamento e caporalato.

Le istituzioni devono essere al fianco e farsi interpreti di queste richieste. Come fatto, nella passata legislatura in Regione Lazio, con la legge 18 del 2019 contro il lavoro irregolare e lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Il Presidente Rocca dia piena attuazione a quanto previsto dal testo della legge, garantendo così il massimo impegno per un lavoro più giusto per tutte e tutti.

Tagged : agricoltura Caporalato marta bonafoni Marta Bonafoni PD Naceur Messaoudi sfruttamento lavoratori Viterbo

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