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Dire.it – di Marco Tribuzi

Shock e incredulità. L’anima di sinistra, ecologista e civica del “campo largo” del Lazio è rimasta spiazzata e piuttosto irritata dal comportamento del Pd sulla scelta del suo candidato alle prossime elezioni regionali. L’oggetto della forte contestazione, secondo quanto risulta all’agenzia Dire, non è tanto legata al nome di Alessio D’Amato quanto alla “postura” politica che sottende quella decisione e alla sua mancata condivisione con gli alleati. […]

Nello stesso documento che “incoronerà” D’Amato si lascerà la Porta aperta alle primarie. Da fare con chi? Sicuramente, in base a quanto filtra ambienti dem, non ci sarà una competizione tra l’assessore e la capogruppo della lista civica Zingaretti nonché esponente di punta del movimento “Pop”, Marta Bonafoni. Questo non perché Bonafoni abbia ritirato la sua disponibilità a correre ma, in sintesi, perché non rappresenterebbe le istanze di un partito. La porta aperta delle primarie è, in sostanza, una porta lasciata aperta all’alleanza Verdi-Sinistra: se decideranno di allargare la coalizione (al momento composta da Pd e Terzo Polo) e metteranno sul tavolo l’esigenza di un candidato che rappresenti le loro istanze, allora si svolgeranno le primarie (a quel punto anche con Marta Bonafoni). […]

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