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19 Apr, 2017

Bene la fase di consultazione su Castel di Guido

Importante partecipazione alla consultazione pubblica “Castel di Guido guarda al futuro” che si è tenuta questa mattina alla Regione Lazio, alla presenza degli assessori regionali Alessandra Sartore e Carlo Hausmann, dei comitati, dei sindacati, delle associazioni e dei soggetti interessati al tema della valorizzazione della Tenuta. Un incontro utile e propositivo, perché finalizzato alla stesura di quel bando pubblico tanto atteso che sarà il punto di partenza per non disperdere quell’immenso patrimonio rappresentato dalla tenuta.

In particolare, durante la consultazione, è emersa la volontà, sia dell’amministrazione regionale che delle varie realtà che operano intorno a Castel di Guido, di trovare soluzioni che favoriscano la multifunzionalità della tenuta, le coltivazioni biologiche e che diano spazio alle associazioni e ai servizi alle persone, attraverso una visione unitaria di sviluppo e rilancio di quel luogo, a cominciare dalla tutela e dall’aumento dell’occupazione.

Sarà possibile continuare a partecipare alla consultazione fino alla prossima settimana mandando il proprio contributo alla mail all’indirizzo casteldiguido@regione.lazio.it.

19 Apr, 2017

Mozione di maggioranza per sostegno a Gabriele Del Grande

“Abbiamo sostenuto e sottoscritto la mozione di maggioranza che oggi l’aula del Consiglio regionale discuterà per dare supporto al giovane giornalista Gabriele Del Grande, recluso nelle carceri turche, senza reale motivo.

In questi dieci giorni di carcere a Gabriele è stato impedito di telefonare, nominare un avvocato e addirittura conoscere il motivo del fermo. Da oggi è iniziata la battaglia, che è anche la nostra, per il riconoscimento dei diritti minimi di una persona. Lo sciopero della fame che Del Grande ha iniziato deve essere accompagnato da una presa di posizione netta nei confronti del Governo turco da parte di tutti i livelli, politici, istituzionali e sociali.

Non dobbiamo permettere che Gabriele, come i tanti giornalisti detenuti in Turchia, restino senza voce e isolati in un paese che pare abbia smarrito la direttrice democratica”.

A dichiararlo sono Gino De Paolis, Marta Bonafoni, Daniela Bianchi, Rosa Giancola e Riccardo Agostini, Consiglieri Mdp alla Regione Lazio

19 Apr, 2017

Del Grande in sciopero della fame in un carcere turco

 

Il Manifesto

«Sto bene, non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio cellulare e le mie cose, sebbene non mi venga contestato nessun reato». La prima telefonata di Gabriele Del Grande, il giornalista italiano fermato in Turchia durante un controllo di polizia nella provincia sudorientale dell’Hatay al confine con la Siria e trattenuto in un centro di detenzione amministrativa da domenica 9 aprile fino a ieri senza possibilità di contatto con l’esterno è arrivata solo ieri. «Da stasera inizio lo sciopero della fame e invito tutti a mobilitarsi per chiedere che vengano rispettati i miei diritti», ha annunciato chiamando la sua compagna e alcuni amici.

La telefonata è comunque stata concessa sotto stretta sorveglianza. «Sto parlando con quattro poliziotti che mi guardano e ascoltano», ha riferito infatti. «Mi hanno fermato al confine, e dopo avermi tenuto nel centro di identificazione e di espulsione di Hatay, sono stato trasferito a Mugla, sempre in un centro di identificazione ed espulsione, in isolamento. I miei documenti sono in regola ma non mi è permesso di nominare un avvocato, né mi è dato sapere quando finirà questo fermo – ha aggiunto – La ragione del fermo è legata al contenuto del mio lavoro. Ho subito interrogatori al riguardo. Ho potuto telefonare solo dopo giorni di protesta».

Gabriele Del Grande, 35 anni, è reporter e documentarista. Fondatore dell’osservatorio sulle vittime dell’immigrazione «Fortress Europe», nel 2014, insieme ad Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry, ha realizzato il documentario «Io sto con la sposa» che racconta la vera storia di cinque profughi palestinesi e siriani, sbarcati a Lampedusa, che per arrivare in Svezia mettono in scena un finto matrimonio. Finanziato con il crowdfunding, il film è stato presentato alla Mostra del cinema di Venezia, sezione Orizzonti.

Sempre attraverso il crowdfunding stava realizzando un altro progetto, una serie di interviste ai profughi di guerra siriani per il libro «Un partigiano mi disse», descritto nella presentazione come un’opera «sulla guerra in Siria e la nascita dell’Isis raccontate attraverso l’epica della gente comune in un intreccio di geopolitica e storytelling».

Ieri dopo l’annuncio dell’inizio dello sciopero della fame di Del Grande il presidente della Commissione per i diritti umani Luigi Manconi ha incontrato a porte chiuse per un’ora l’ambasciatore turco a Roma, mantenendo il massimo riserbo sul contenuto del colloquio.