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07 Feb, 2017

“No al bullismo. Io non ho più paura”

Piero Bosio, Radio Popolare

“Mi chiamo Flavia, ho 18 anni e sono al quinto anno del liceo delle scienze umane”. Inizia così il racconto, la riflessione di Flavia Rizza, che è stata in passato vittima prima del bullismo, poi del cyberbullismo. Una ragazza che ha sofferto, ma che si è ribellata e ha vinto la sua battaglia. Ed è anche diventata un’importante testimonial.

E’ lei stessa a raccontarlo in una lettera a Skuola.net, in cui ripercorre quello che ha subìto e come lo ha affrontato: “Vado in giro per l’Italia con la Polizia di Stato per raccontare la mia storia di ragazza vittima che ha parlato con qualcuno per farsi aiutare. Non vi dico che sia facile perché direi una bugia, ma se mai iniziate mai arrivate. Il mio consiglio è quello di parlare. Parlate se subite bullismo o cyberbullismo oppure parlate se assistete o siete a conoscenza di questi atti. Io oggi non ho più paura dei miei bulli e sto bene per il semplice fatto di essere unica e irripetibile proprio come ognuno di voi”.

Ma se Flavia ha vinto la sua battaglia, Carolina non ce l’aveva fatta, a conferma di quanto il bullismo sui social possa essere molto pericoloso. A 14 anni, nel gennaio del 2013, si uccise a Novara dopo essere stata vittima, per mesi, di insulti sulla rete. Prima di morire aveva scritto un biglietto con le motivazioni del suo gesto, per far sì che non accadesse più a nessuno.

Per Carolina tutto era iniziato per un ragazzo che, dopo la fine della relazione, aveva cominciato a offenderla crudelmente sui social. Un video, girato con un cellulare, da altri tre giovanissimi, in cui Carolina compariva in atteggiamenti intimi, era stato fatto circolare su whatsapp. Settimane di ingiurie, sberleffi, parole infamanti. Un peso insopportabile per la quattordicenne.

Il papà di Carolina, Paolo Picchio, pochi giorni fa a Genova, durante il convegno “Parlare di sexting a scuola. Un fenomeno da monitorare” si era rivolto ai giovani con parole chiare: “Alle vittime di cyberbullismo dico: parlatene con qualcuno, non isolatevi e recuperate la vostra autostima. Serve informazione per riconoscere il fenomeno perché le vittime sono colpite nella mente e non nel corpo e spesso famiglia e scuola non se ne accorgono”.

Il sexting (sex+texting) è la condivisione attraverso strumenti multimediali di immagini o video a contenuto sessuale, un fenomeno in crescita tra i giovani: un adolescente su quattro lo ha praticato la prima volta in un’età compresa tra gli 11 e i 12 anni.

Il quadro è allarmante. Secondo la Polizia postale almeno due ragazzi su tre sono stati coinvolti direttamente o indirettamente in episodi di cyberbullismo. I ragazzi passano molte ore sui social.

Una ricerca sullo hate speech (incitamento all’odio) in rete realizzata da Skuola.net e l’Università degli Studi di Firenze rivela che il 40 per cento dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni, trascorre online, in media, più di 5 ore al giorno. Whatsapp si conferma il gigante degli scambi social fra gli adolescenti (80,7%), seguito da Facebook (76,8%) e Instagram (62,1%).

BULLISMO FOTO 1 NELL ‘ARTICOLO

Ora un primo importante passo in avanti per contrastare il cyberbullismo è stato fatto, ma non è ancora conclusivo. Il Senato ha votato, a fine gennaio, il disegno di Legge per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Ora però deve avere il via libera finale della Camera.

Il testo votato è stato modificato, tornando a quello originario centrato solo sui minori e quindi sulla prevenzione. Tutte le forze politiche hanno votato a favore, tranne Gal che si è astenuto perché – ha detto il senatore Giovanardi – non è stato eliminato il “riferimento alle tematiche di genere per le associazioni che partecipano al tavolo tecnico per la prevenzione del cyberbullismo”.

Il disegno di Legge varato dal Senato prevede sostanzialmente misure di prevenzione e di educazione nelle scuole sia per le vittime, sia per i ‘bulli’.

Tra le novità: la definizione del fenomeno e la possibilità, per il minore (anche senza che il genitore lo sappia) di chiedere direttamente al gestore del sito l’oscuramento o la rimozione della ‘cyber aggressione’. Nel caso in cui il gestore ignori l’allarme, la vittima, stavolta con il genitore informato, potrà rivolgersi al Garante per la Privacy che entro 48 ore dovrà intervenire.

La legge istituisce, tra l’altro, un tavolo interministeriale presso la Presidenza del Consiglio con il compito di coordinare i vari interventi e di mettere a punto un Piano integrato contro il bullismo via web. E stabilisce la ‘procedura di ammonimento’ come nella legge anti-stalking: il bullo, con età superiore ai 14 anni, sarà convocato dal Questore, insieme ai genitori.

Ogni scuola dovrà individuare tra i professori un addetto al contrasto e alla prevenzione del cyberbullismo, che potrà avvalersi della collaborazione delle forze di polizia.

BULLISMO FOTO 2 STOP BULLYNG

L’approvazione della legge al Senato avviene a pochi dalla giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituita dalla Commissione europea, che si tieneil 7 febbraio. Lo slogan è ‘Be the change: unite for a better internet‘ (Siate il cambiamento: uniamoci per un Internet migliore).

L’iniziativa si svolge in contemporanea in oltre 100 nazioni. In concomitanza, quest’anno, si terrà in Italia la prima giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola dal titolo “Un Nodo Blu – le scuole unite contro il bullismo”. Una giornata promossa dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Piano nazionale contro il bullismo.

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Grazie a Flavia Rizza per l’utilizzo della sua lettera

06 Feb, 2017

Tenere alta l’attenzione sulle Mutilazioni genitali femminili

In occasione della Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili, è quanto mai necessario ribadire di tenere alta l’attenzione su una pratica che ancora oggi riguarda circa 200 milioni di donne e ragazze in tutto il mondo, 3 milioni delle quali sotto i 15 anni.

Una piaga che coinvolge anche l’Europa, dove si stima che siano circa 500.000 le donne che hanno subito mutilazioni genitali femminili e almeno 180.000 le ragazze e le bambine a rischio ogni anno.

Anche le istituzioni locali possono fare molto in proposito, perché le conseguenze sanitarie e sociali di questa pratica hanno delle ricadute anche nei territori che ci troviamo ad amministrare. E’ necessario quindi che ogni percorso di consapevolezza e autodeterminazione sia accompagnato da campagne di informazione e formazione per le quali il sostegno istituzionale è essenziale, fuori da ogni stigma e pregiudizio.

Come Regione Lazio abbiamo per questo rivolto un’attenzione particolare al fenomeno delle mutilazioni genitali femminili inserendo, nell’art.15 della legge sul welfare, un comma che impegna la Regione ha mettere in campo tutte quelle misure atte a prevenire e contrastare il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili attraverso l’informazione, la formazione ed il monitoraggio.

Qui il link a un progetto di ActionAid molto bello che sto seguendo personalmente.

06 Feb, 2017

Oltre duemila all’assemblea nazionale di “Non una di meno”

“Siamo una marea, diventeremo oceano”. Con queste parole si conclude a Bologna la due giorni di “Non una di meno” sui temi del femminismo e contro la violenza di genere.

In oltre duemila da tutta Italia hanno costruito la seconda tappa del percorso verso lo sciopero generale dell’8 marzo che si svolgerà in maniera diffusa in tutte le città d’Italia.

Welfare, lavoro, migrazioni e linguaggio sono stati solo alcuni degli argomenti affrontati nei tavoli tematici nelle aule dell’università di Bologna, tutti declinati in una lettura di genere per il protagonismo femminile e lgbtqi.

“Contro la strumentalizzazione del sessismo in chiave razzista e per la libertà di circolazione per le richiedenti asilo” è l’approccio per la libertà di movimento delle donne migranti. “Vogliamo ribadire che la nostra autodeterminazione sessuale non si tocca, siamo orgogliosamente poco produttive e anomale” hanno raccontato dal microfono dell’aula gremita di donne che hanno applaudito.

Contro le politiche di welfare sono state contestate le pratiche che vogliono la donna riproduttiva e obbligata alla maternità .

Sull’obiezione di coscienza è stato denunciato quanto la situazione in Europa stia peggiorando e per questa ragione una delle rivendicazioni è stata proprio l’abolizione dell’articolo 9 della 194 che prevede gli obiettori dagli ospedali pubblici: “Combattere la retorica dell’aborto come evento traumatico. Se lo stato ci nega i diritti ci auto organizzeremo. Diffonderemo l’autogestione per l’utilizzo consapevole di farmaci e tecniche per l’interruzione volontaria di gravidanza”.
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Relativamente ai centri anti violenza la volontà espressa dall’assemblea è stata quella di “sottrarli alla logica di istituzionalizzazione che li vuole rendere dei servizi neutri” sottolineando che il centro anti violenza deve essere un “centro di elaborazione di politiche femministe e non un servizio assistenziale”.

Sul tema della narrazione nei media mainstream delle tamatiche di genere l’appello è stato quello all’attenzione alle parole perché la violenza sulle donne non venga giustificato con espressioni quali “raptus di follia”.

Il prossimo appuntamento sarà quello del 22 e 23 aprile a Roma per continuare dopo lo sciopero nazionale di marzo.

Intanto diverse le iniziative promosse per le prossime settimane: hashtag ‘disturbanti’ sui social contro le frasi sessiste, conferenze stampa coordinate da tutte le città di Italia e flash mob in piazza con i colori del movimento nero e fuxia. Inoltre per invitare allo sciopero dell’8 marzo è stato annunciato che verranno apposti dei timbri sulle banconote.

da Zic (Zero in condotta)

03 Feb, 2017

Commissione Antimafia

Giovedì 9 marzo 2017, ore 14
Sala Latini

Audizione dei sindaci di Castelforte, Minturno e Ss. Cosma e Damiano:

ore 14 – sindaco del Comune di Castelforte, Giancarlo Cardillo;
ore 14,45 – sindaco del Comune di Minturno, Gerardo Stefanelli;
ore 15,30 – sindaco del Comune di Ss. Cosma e Damiano, Vincenzo Di Siena.

03 Feb, 2017

VI Commissione

Martedì 7 marzo 2017, ore 10
Sala Etruschi

– Proposta di deliberazione consiliare n. 71 del 17 novembre 2016 – Deliberazione giunta regionale n. 42 del 15 novembre 2016: “Realizzazione dell’opera pubblica denominata Centro di raccolta rifiuti in modo differenziato località Cerquetta nel Comune di Fonte nuova (Rm). Autorizzazione ai sensi dell’articolo 18 ter comma 1 lettera d) della legge regionale 6 luglio 1998, n. 24 alla deroga delle disposizioni contenute nel capo II della medesima L.R. n. 24/1998”;
– Proposta di legge n. 365 del 2 febbraio 2017 delibera di giunta regionale n. 32 del 3 gennaio 2017 : “Norme per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio”;
– Proposta di legge n. 359 del 29 dicembre 2016 di iniziativa del consigliere Sbardella: “Interventi di rigenerazione urbana”;
– Proposta di legge n. 324 del 24 marzo 2016 di iniziativa dei consiglieri Bonafoni, De Paolis, Bianchi, Fardelli: “Norme per la rigenerazione urbana e per una pianificazione urbanistica partecipata”;
– Proposta di legge n. 369 del 24 febbraio 2017 delibera di giunta regionale n. 75 del 22 febbraio 2017: “Modifiche alla legge regionale 9 luglio 98, n. 27 – Disciplina regionale della gestione dei rifiuti”;
– Proposta di legge n. 59 del 9 settembre 2013 di iniziativa del consigliere Storace: “Modifiche all’articolo 15 della legge regionale 9 luglio 1998, n. 27 “Disciplina regionale della gestione dei rifiuti”.

03 Feb, 2017

Assemblea verso Campo Progressista

Giovedì 9 marzo, ore 18
Emporio delle Arti
Via G. Costamagna 42 (Villa Lais, metro Furio Camillo)
assemblea-9mar

Sono state settimane e giorni di grandi cambiamenti all’interno dei confini del centro sinistra in cui abbiamo cercato di tenere dritta la barra della nostra navigazione su un principio sopratutto: la prospettiva di una sinistra realmente aperta, curiosa, plurale, dentro un campo largo capace di vedere la sfida del futuro. Ma anche di fare i conti con i pericoli del presente: i muri, le urla e la frantumazione sociale che avanza senza sosta.

Ora questo nostro cammino incontra una tappa fondamentale.

Sabato 11 marzo a partire dalle 10.30 al Teatro Brancaccio nasce Campo progressista, il progetto di Giuliano Pisapia e della tante e dei tanti che vorranno costruirlo con noi.

Per questo vi chiamiamo per una riunione aperta: alle forze politiche, sociali e associative, agli uomini e alle donne del VII Municipio. Un incontro di avvicinamento all’11 marzo, che cominci a immaginare le fondamenta su cui poggerà il lavoro dei prossimi mesi.

Ci vediamo tutti/e insieme giovedì 9 marzo alle 18.00 all’Emporio delle Arti, in via G. Costamagna 42 (Villa Lais, metro Furio Camillo, https://goo.gl/maps/dkwwYgBkoCM2)

03 Feb, 2017

Ostia, i progetti per la legalità sono un’occasione di riscatto

Reinvestire nella legalità e nella cultura è il modo migliore per costruire buone pratiche e per riscattare un territorio duramente colpito dalle mafie. La sentenza di condanna nell’ambito del processo Papalini-Spada, oltre a essere una buona notizia, restituisce alla Regione Lazio una provvisionale immediata di 65 mila euro che verranno investiti nella realizzazione di progetti per la legalità nel municipio di Ostia.

E’ un segnale che la Regione Lazio vuole dare per ribadire non solo la presenza delle istituzioni al fianco delle cittadine e dei cittadini onesti ma anche per fornire a territori come quello di Ostia gli strumenti più efficaci per ricostituire aggregazione civile e tessuto sociale.

03 Feb, 2017

Tesoretti segreti e ricatti che legano il nuovo potere ai vecchi padroni di Roma

Carlo Bonini, La Repubblica

Finisce come in un mesto dèjàvu di una stagione lontana, quella della Milano di mani Pulite. La sindaca Virginia Raggi che, passata mezzanotte, piegata da un interrogatorio fiume per abuso di ufficio e falso ideologico, lascia un ufficio della Direzione Anticrimine della Polizia di Stato dove è entrata con il sole.

02 Feb, 2017

Precari della giustizia, approvato un Odg per l’inserimento lavorativo

Valorizzare le esperienze formative acquisite nel corso degli anni dai tirocinanti della giustizia e avviare per loro un percorso di inserimento lavorativo. E’ questo il senso di un ordine del giorno che abbiamo presentato collegato al Bilancio e che è stato approvato oggi dall’Aula. Al momento, infatti, non sono previste ulteriori proroghe o altre prospettive di lavoro per i 158 tirocinanti che, a giugno 2016, hanno cominciato il proprio praticantato presso gli Uffici Giudiziari della Regione, la cui scadenza è prevista a giugno del 2017. A fronte di una condizione in molti casi carente dell’organico del personale negli uffici giudiziari, ed essendo la Regione Lazio da tempo impegnata nella realizzazione di un programma di politiche attive per il lavoro, l’ordine del giorno impegna il presidente Zingaretti e l’assessora al lavoro Valente a mettere in atto tutte le misure necessarie per promuoverne la piena occupazione e per non disperdere il patrimonio di esperienze acquisito in anni di attività” E’ quanto affermano i consiglieri firmatari Lupi (Pd), Bonafoni (Si- Sel), De Paolis (Si – Sel), Bianchi (Si – Sel), Forte (Pd), Favara (Pd), Giancola (Pd) e Panunzi (Pd).