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Natalia Lombardo, L’Unità

A una settimana dal congresso fondativo si Sinistra Italiana, una parte di parlamentari e militanti si sono staccati e non andranno alle assise di Rimini. L’area che fa capo ad Arturo Scotto, capogruppo di Si alla Camera, a Ciccio Ferrara, Massimiliano Smeriglio e Marco Furfaro.

Domenica scorsa avete deciso che non andrete a Rimini, è rottura con Si prima che nasca? “Domenica tante donne e tanti uomini, un pezzo fondamentale di Sinistra Italiana, ha deciso di dare vita a tante assemblee sul territorio, una campagna di confronto che si chiama “Si apre”, iniziata all’Ambra Jovinelli. Qui è emersa la preoccupazione di chi ha deciso di lasciare Si, è una comunità di persone libere che vogliono una sinistra aperta, popolare e con una cultura di governo. Un campo aperto alternativo al renzismo, il doping principale del grillismo. Alcuni non andranno a Rimini, altri sono delegati e altri non hanno partecipato ai congressi principali perché non è stata garantita la partecipazione per tutti e pure sulle tessere sono state lanciate accuse velenose. “Si” ha 20mila iscritti circa, meno della metà di quelli che aveva Sel nel 2015″.

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