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Apprendo con profondo dolore della scomparsa del fondatore di Emergency Gino Strada.

Con lui se ne va un instancabile esempio di impegno e dedizione alle cause umanitarie, nei teatri di conflitto – dall’Afghanistan all’Iraq, allo Yemen – come anche nel nostro Paese dove il sistema sanitario si è dimostrato più fragile, durante la pandemia e non solo. Una vita, la sua, spesa con coraggio e determinazione per la pace e la lotta per un diritto all’assistenza sanitaria gratuita e di qualità che fosse diffuso e trasversale, fuori dalle logiche di mercato e di confine che spesso ingabbiano l’accesso alle cure.

Severo nei confronti di una politica mai davvero all’altezza delle sfide globali, proprio all’Afghanistan ha dedicato le sue ultime parole in un intervento su ‘La Stampa’. Scompare mentre le navi delle ong sono tornate in mare per salvare vite, quelle vite a cui come medico e uomo ha sempre prestato uno sguardo attento, infondendo alla sua ong uno spirito di servizio militante verso gli ultimi della Terra.

Voglio esprimere il mio grande cordoglio e la mia più sincera vicinanza alla sua famiglia e alla grande famiglia di Emergency. Gino Strada ci mancherà, mancherà immensamente.

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